Le sigarette padane? Prodotte ad Ancona con capitali di imprenditori calabresi e siciliani
di Andrea Ballone
Si chiamano Terre del Nord e recano la scritta Padania sul pacchetto. Sono sigarette preparate ad Ancona con tabacco veronese, ma la società è di Roma. Tra i proprietari ci sono due imprenditori nati a Roma che vivono uno in provincia di Trapani, l’altro a Cosenza.
Se un tempo c’erano le Nazionali, oggi ci sono le “padane”, che però sono piuttosto nazionali, visto che alla loro produzione concorrono società e fabbriche di varie parti d’Italia, e non tutte del Nord. Anche se l’azienda che le produce, la Terre del Nord srl, che fa parte del gruppo Collezione Tabacchi, non vuole che sia detto. Infatti vengono prodotte ad Ancona dalla Manifatture Tabacchi, ma questo non viene riportato sul pacchetto.
Che direbbero gli acquirenti del Nord con simpatie leghiste? Il campo di prova delle nuove sigarette è stato il raduno di Pontida del 19 di giugno, quando per la prima volta sono state messe in circolazione nelle tabaccherie della bergamasca, dopo aver ottenuto l’autorizzazione nel mese di aprile. Non è la prima volta che a Pontida compaiono prodotti con il marchio leghista, ma questa volta non si tratta di una modifica artigianale prodotta da qualche militante spiritoso: le sigarette del Nord esistono davvero, non come la Coca Cola o la Red Bull leghista. Peccato che la stessa ditta produca anche le sigarette “Roma” e “Napoli”. La cosa non disturba gli esponenti regionali del Carroccio però. «Io non fumo nemmeno – replica Stefano Galli capogruppo del consiglio regionale in Lombardia –. Io non sono contro le sigarette del Nord, sono contro le sigarette e basta perchè fanno male. Essendo poi in commissione sanità ribadisco che prevenire è meglio che curare».
Non la pensano allo stesso modo i fumatori leghisti. Non tutti emulano il loro capo Umberto Bossi, spesso con il sigaro toscano in bocca, e non disdegnano le sigarette che recano la dicitura “Dalla selezione dei migliori tabacchi della Val Padana rinasce il gusto unico e incorreggibile delle Terre del Nord”. Che i romani hanno assemblato e mandato nella tabaccherie. Tutto parte dal piccolo marchio di sigarette Collezione Tabacchi. Si tratta di una casa produttrice, che non copre nemmeno il 10% del mercato, quasi completamente assorbito dalle multinazionali. Prima ha lanciato le sigarette “Roma”, poi quelle “Napoli”, il cui pacchetto ricorda molto la maglia della squadra di calcio, e infine dal raduno di Pontida sono nate le Terre Del Nord, con la scritta Padania in bella mostra.
Al momento sono disponibili soltanto nella provincia di Bergamo, si tratta di una specie di test, ma da settembre arriveranno nelle tabaccherie di tutta Italia al prezzo di 3,90 euro. Il tabacco veronese non ha difficoltà a supportare l’attuale fabbisogno, visto che il veneto è la seconda regione produttrice italiana con i suoi 267mila quintali annui. I mercati sui quali sembra la società romana voglia puntare di più sono quelli della Lombardia, ma soprattutto del Nord Est, vere e proprie roccaforti da sempre del movimento leghista. «È un prodotto – spiega Luca Mangili della federazione tabaccai di Bergamo – che nella nostra zona sta riscuotendo un discreto successo. Io ho una piccola tabaccheria e ne vendo una decina di pacchetti al giorno, ma so che in altri posti se ne vendono molte di più. In un mercato dominato dalle major del tabacco un successo di un prodotto locale è una novità. Non possiamo però assimilarle a un movimento politico».
Dal punto di vista pubblicitario la mossa di presentarle al raduno verde di Pontida ha funzionato e dal giorno dopo i negozi di tabaccheria sono stati invasi da militanti leghisti che chiedevano le “Padania”, non sapendo però che nascono ad Ancona, dove è rimasta l’unica manifattura di tabacchi presente in Italia delle 12 che c’erano nel 1999. L’anno scorso hanno chiuso infatti sia quella di Rovereto che quella di Lecce. Uscite dallo stabilimento le Terre Del Nord finiscono in mano agli spagnoli.Chi si occupa della distribuzione è Logista, che ha sede centrale in terra iberica. Infine arrivano dai tabaccai, ma per il momento solo quelli della provincia di Bergamo, e nemmeno tutti. «Ha aiutato molto – continua Mangili – l’assonanza con il movimento politico e anche il tam tam che si è sviluppato su Facebook. Il primo ad aver parlato di questo prodotto è stato un cittadino di Ponteranica».
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