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Palermo si è stretta a difesa di Rosa Maria

A Palermo, l’11 maggio,  Rosa Maria Dell’Aria, 40 anni di insegnamento, da 30 anni professoressa di italiano presso l’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, è stata sospesa per due settimane dall’Ufficio Scolastico Provinciale, con l’accusa  che non avrebbe “vigilato” sul lavoro di alcuni suoi studenti di 14 anni della classe II E che, durante la scorsa Giornata della Memoria, avevano presentato un video nel quale accostavano le leggi razziali fasciste emanate nel 1938 al “decreto sicurezza” del leghista ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Insomma, la  docente è colpevole  per aver  svolto il suo ruolo di insegnante e non aver limitato la libertà di espressione dei propri studenti.

Ma, appena il grave fatto è diventato di dominio pubblico è scattata a Palermo una grande mobilitazione che non ha riguardato solo il mondo della scuola. La prima iniziativa di respiro nazionale è stata la petizione on line lanciata dall’USB Scuola che ha già raggiunto quasi 100 MILA firme, firme che saranno consegnate il prossimo mercoledì allo stesso Ufficio Scolastico che ha sospeso la professoressa Dell’Aria. E sui social, da molte parti,  iniziative per denunciare l’accaduto. Invece, ieri pomeriggio, davanti alla prefettura di Palermo, si è svolto un presidio indetto dagli studenti, sostenuto dall’USB, che ha registrato, fra gli altri, la presenza di centinaia di studentesse e di studenti e di docenti di ogni ordine e grado.

Un altro presidio si è svolto quasi in contemporanea. Infatti, CGIL CISL UIL Gilda e Snals, a cui si sono accordati i Cobas, hanno indetto un presidio davanti all’Istituto V.Emanuele III dopo che gli studenti avevano già indetto e reso pubblico quello davanti alla prefettura.

Commenti dal presidio indetto dagli studenti:

I militari di Antudo: “Centinaia di persone hanno affollano il presidio di solidarietà alla professoressa Palermitana sospesa e multata con riduzione dello stipendio dal provveditorato su segnalazione delle alte sfere del ministero.

La professoressa ha come unica responsabilità quella di aver educato i suoi studenti a saper produrre degli elaborati che guardano con occhio critico la realtà contemporanea.

Grande e immediata solidarietà della città e delle sue istituzioni!

Salvini la Sicilia è un’altra cosa!”.

– Luigi Del Prete, dell’Esecutivo Nazionale USB Scuola, “La celerità dell’intervento da parte del Ministero e del provveditore di Palermo evidenziano ormai un clima irrespirabile all’interno del paese e nelle scuole italiane, dove la libertà d’insegnamento è sempre più vilipesa e in cui l’antifascismo ormai è sotto attacco come disvalore.

Crediamo nella forza dirompente della libertà di pensiero nell’educazione dei nostri studenti, che il ruolo dell’insegnante debba essere quello di formare coscienze critiche capaci di capire che il fascismo, il razzismo e la xenofobia non sono ‘idee’ ma espressioni dell’odio e anticamera dei regimi totalitari, che operare confronti storici tra periodi diversi, mostrando similitudini e differenze, sia un elemento essenziale dell’insegnamento della Storia che voglia far comprendere lo sviluppo del pensiero dell’umanità.

Sanzionare un docente per aver semplicemente fatto l’insegnante e aver stimolato i propri studenti alla riflessione critica, senza voler limitare il loro libero esercizio del pensiero attraverso un lavoro sulle fonti, significa creare una scuola di regime, asservita al potere e al pensiero unico dominante, anticamera di una società sempre più indirizzata alla barbarie”.

– Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “La scuola, con i suoi docenti, il suo personale e i suoi studenti è una parte essenziale della nostra città e della nostra comunità. La scuola è il luogo non soltanto fisico nel quale costruire il futuro. L’Amministrazione comunale e tutta la città sono grate agli studenti e a chi li accompagna nel percorso di crescita; un percorso di consapevolezza e cittadinanza“.

Sandro Cardinale, responsabile Federazione del Sociale USB Palermo: “Grande risposta della piazza al provvedimento illegittimo inflitto alla professoressa Dell’Aria, colpevole di aver esercitato la sua professione di docente.

Non permetteremo che tale atto repressivo passi inosservato. Alla petizione di solidarietà  lanciata dalla USB Scuola in meno di 24 ore hanno risposto oltre 90 mila persone, e prevediamo un’adesione di oltre 100 mila firme fino a mercoledì prossimo, il giorno in cui consegneremo le firme al provveditore per il ritiro immediato della sanzione. Insomma, ‘Non ci avrete mai come volete voi’ “.

– Stamattina da Catania un comunicato studentesco: “Oggi 18 maggio 2019 noi ragazzi del Collettivo Galilei, in linea con altre scuole catanesi e non, abbiamo deciso di organizzare presso la nostra scuola una striscionata a sostegno della professoressa palermitana Rosa Maria Dell’Aria, ormai da giorni sospesa dal suo servizio di docente perché ‘non ha vigilato correttamente sul lavoro dei suoi alunni’. In particolare le viene contestato un video, dove vi è un paragone tra il  Decreto “Sicurezza” Salviniano e le leggi razziali promulgate nel 1938 dal regime fascista. Noi reputiamo che tutto ciò, al di là delle idee politiche, sia assolutamente inaccettabile: la nostra stessa costituzione garantisce ad ogni cittadino la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero (articolo 21).

Ma allora, perché un Paese democratico come il nostro è in totale regressione, quasi come a voler tornare indietro nel tempo? Perché oggi chi governa teme così tanto l’esistenza di pensiero divergente? Provano sempre più a tapparci la bocca ma non sarà così semplice. Noi, le nostre idee e i nostri ideali sono ben più forti di chi, forse, ci teme soltanto. Chi semina vento raccoglie solo tempesta. Adelante!
È vergognoso che in un paese in cui vige la libertà di parola, di pensiero e di insegnamento venga sospeso un docente per non aver messo a tacere i propri studenti“.

Vedi anche: https://contropiano.org/news/politica-news/2019/05/18/il-caso-di-palermo-ecco-il-video-incriminato-0115577

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