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Contro il governo unico delle banche. Il 15 ottobre nasce la nuova Resistenza

La continuità nell’alternanza bipolarista, di schieramenti politici sempre più simili ed allo stesso tempo incapaci di incidere rispetto al volere dei poteri forti ha aperto la strada definitiva, dentro l’accellerazione imposta dalla crisi, del Governo Unico delle Banche. Il colpo di stato monetario è compiuto.

Giorni fa ero a Cuneo, a parlare di resistenza, a pochi metri dal balcone dal quale l’8 settembre Duccio Galimberti mise una delle prime pietre della lotta partigiana e del processo che originò la nostra costituzione. Ero a parlare con decine di persone provenienti da varie esperienze in una piazza piena di voglia di resistere e interessata a capire cosa stava avvenendo nella crisi. L’8 settembre questo governo di servi e ballerine, ha deciso con un atto autoritario di scavare fino in fondo alle radici politiche di questo paese per tentare di togliere quelle pietre che martiri come Duccio Galimberti hanno posto a fondamento della nostra democrazia.

L’inserimento del vincolo di bilancio nella nostra costituzione infatti è l’attacco definitivo ai principi sociali che essa afferma, e questo deve essere un punto centrale nella nostra battaglia politica. E’ uno sfregio alla memoria partigiana, è un tradimento allo spirito dei padri costituenti. E’ una infamia da respingere. Chi ha scritto la costituzione ha inserito non a caso il principio che è compito della politica rimuovere le cause che determinano l’ingiustizia sociale e che i diritti sociali affermati non sono sottomessi a nulla. E’ compito della politica attuarli.

Molti diranno che questo non è stato fatto ed hanno ragione. Ma quante lotte, conquiste, si sono avute in nome di quei principi? Dal lavoro alla casa, dalla scuola alla sanità pubblica quei principi sono stati l’anima costituente delle lotte e delle resistenze sociali nella nostra storia recente. Quante volte abbiamo visto gli articoli della nostra costituzione nei striscioni delle piazze? Sono stati quei principi che hanno permesso alla democrazia sociale di questo paese di espandersi, sono loro il fondamento della nostra nazione . Con questa norma, sottoscritta a marzo nell’accordo dell’Euro Plus Pact ed inserita adesso nel nostro ordinamento si tenta di affermare il principio della primazia della finanza sulla politica, e si scardina l’intero impianto della nostra costituzione. L’Italia sarà una repubblica fondata sul vincolo di bilancio la cui sovranità appartiene alle banche.

Ci aspettano settimane e mesi difficili, dentro i quali, molti di quelli che condividono questa impostazione in Europa tenteranno di concentrare tutta l’attenzione solo contro Berlusconi, che comunque va caccaito al più presto. Cercheranno di fermare le rivendicazioni e le mobilitazioni sociali solo rispetto al governo attuale riportandole poi, appena caduto Berlusconi alla continuità liberista nell’alternanza. Cosa ne pensa il PD e la CGIL del vincolo di bilancio in costituzione? E’ l’Europa che ce lo chiede? E’ la crisi che ce lo impone? E’ il patto di stabilità che lo vuole? Personalmente nulla di queste risposte giustifica tale infamia. Oggi non c’è più un primo tempo in Italia ed un secondo tempo in Europa, oggi tutto è intrecciato ed in continuità.

Decidete allora dove stare, perchè il tempo è venuto. Il rischio che il prossimo centro sinistra sia ancora più servo della tecnocrazia di Bruxelles è reale e concreto, e non saranno le primarie a evitarlo, ma mobilitazioni continue di piazza e di popolo in grado si spostare il baricentro della politica e imporre una discussione sui programmi. Nel quadro dato non ci puo’ essere alternativa politica, ma alternanza di governi nella continuità liberista sotto il governo unico delle banche.

Questo a meno che il banco non salti per un processo di resistenza duraturo. Occorre che il 15 ottobre sia la data che segni l’inizio di una rottura insanabile con l’Europa della banche e dei governi di continuità liberista. Occorre che il 15 ottobre affermi la difesa della nostra costituzione dal colpo di stato monetario contro l’inserimento del vincolo di bilancio in costituzione

Piobbichi Francesco per controlacrisi.org

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