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Respinta al mittente la lettera della Bce

E’ stata consegnata ieri nelle mani del Vice Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Emilio Dalmonte, la lettera scritta dall’USB Pubblico Impiego in risposta a quella inviata al Governo Italiano da Draghi e Trichet.
L’incontro, che si è svolto nel primo pomeriggio di ieri, è stato ottenuto a fronte dell’occupazione attuata da circa un centinaio di lavoratori pubblici nella sede romana della Commissione, mentre all’esterno dell’edificio, in via IV Novembre 146, si è tenuto un presidio a sostegno dell’iniziativa.
Nel colloquio con il Vice Direttore Dalmonte, la delegazione USB ha sottolineato l’estrema gravità dell’intervento di Draghi e Trichet e la rabbia che questo ha suscitato nei dipendenti pubblici italiani, i quali svolgono con orgoglio la loro funzione a servizio della collettività. USB P.I. ha inoltre espresso la sua più totale solidarietà ai lavoratori greci ed alle organizzazioni sindacali che li rappresentano, quali il PAME.
Nel corso dell’incontro, Dalmonte si è impegnato ad inoltrare la lettera al Presidente della Commissione UE e la eventuale risposta di Barroso.
“Abbiamo respinto al mittente i diktat camuffati da raccomandazioni e da buoni consigli di cui la lettera di Draghi e Trichet è infarcita”, ha dichiarato al termine dell’occupazione Massimo Betti, dell’Esecutivo nazionale USB. “Davanti al tentativo di tagliare salari, privatizzare, colpire ulteriormente le pensioni, non servono a nulla le passeggiate alle quali Cgil Cisl Uil chiamano i lavoratori pubblici, se non a prospettare un cambio di governo che mantenga immutate le compatibilità di bilancio imposte da BCE, FMI e UE, compatibilità tanto care alla quasi totalità delle forze politiche e dei sindacati concertativi e complici nel nostro Paese”.
“Serve invece – ha evidenziato Betti – costruire un forte movimento di lavoratori e di popolo che affermi la volontà di non pagare il debito e contrasti alla radice le politiche della UE. Per questo i lavoratori pubblici organizzati con USB si stanno mobilitando e parteciperanno con grande determinazione alla manifestazione nazionale del 15 ottobre”, ha concluso il dirigente USB.

La prossima settimana invece si tiene un importante convegno alla Banca d’Italia alla presenza di Mario Draghi, firmatario insieme a Trichet della “lettera scarlatta”, che sta per insediarsi proprioalla Bce. Mercoledi 12 ottobre, nella sede di Bankitalia a via Nazionale, insieme a Draghi ci sarà anche Napolitano. I movimenti sociali che si stanno opponendo alle misure lacrime e sangue contenute nella lettera della Bce al governo italiano, hanno annunciato che intendono tenere una iniziativa di protesta per “riconsegnare la lettera al mittente”. Uno dei problemi sarà quello di capire se le autorità lasceranno libertà di manifestare questo dissenso o sceglieranno la strada della repressione alla vigilia della manifestazione nazionale ed europea del 15 ottobre contro le manovre antipopolari della Bce e dell’Unione Europea.

Il comunicato scaturito dall’assemblea all’università di Roma il 6 ottobre

NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO
12 OTTOBRE ORE 16 RICONSEGNIAMO AL MITTENTE LA MISSIVA DRAGHI -TRICHET

Dall’aula 1 della Facoltà di  Lettere della Sapienza, alla presenza di oltre 400 persone, l’assemblea  pubblica verso il 15 ottobre indetta da Roma Bene Comune si dà
appuntamento davanti al palazzo delle Esposizioni mercoledì 12 per
contestare il convegno internazionale “L’Italia e l’economia mondiale,
1861-2011″ al quale parteciperanno il Presidente della Repubblica
Napolitano e il Presidente della Banca d’Italia Draghi.

L’appuntamento è alle ore 16 in via Nazionale 194 per restituire al mittente la
lettera firmata da Draghi insieme a Trichet e contestare la manovra
finanziaria dettata dalla BCE.

Per il diritto all’insolvenza, costruiamo uno spezzone unitario il 15 ottobre “Noi il debito non lo  paghiamo”. Da Wallstreet a Madrid, da Atene a Roma a casa non si torna!

Roma Bene Comune

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Per documentazione ripubblichiamo il testo della lettera della Bce inviata al governo italiano

«Caro Primo Ministro,


Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.


Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.


Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell’attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure: 1.Vediamo l’esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed é cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l’aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l’efficienza del mercato del lavoro.


a) E’ necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.


b) C’é anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L’accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.

5 agosto 2011

 

Jean Claud Trichet

 

Mario Draghi

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