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Ignazio Visco proposto per la successione a Draghi

 

L’attuale vicedirettore che diventerà governatore di palazzo Koch non ha però nessuna parentela con Vincenzo, l’ex ministro delle finanze dei governi di centrosinistra, il “vampiro” delle tasse maledetto dal centrodestra. Ma questa è l’unica cosa che il Cavaliere può vantare ora.

Alla fine, come spiegano davvero tutti i commentatori, è prevalsa la linea della “continuità”, la “scelta interna”. Come voleva la logica, il governatore uscente Draghi e anche Giorgio Napolitano. Solo per non dare l’impressione di una disfatta totale, forse, è stato avanzato il nome di Visco al posto del primo candidato “interno”, Fabrizio Saccomanni. Ma cambia poco. Il centrodestra comunque fallisce il tentativo di piazzare sulla poltrona più prestigiosa vista dall’estero – un proprio uomo. Fallisce insomma l’idea di poter usare i poteri di Bankitalia (soprattutto la sorveglianza sul sistema bancario) per sostenere i propri interessi imprenditoriali “di area”. Tira un sospiro di sollievo l’asse Confindustria-Abi. Per le classi popolari, naturalmente, non cambia nulla.

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dal Sole 24 Ore

Ignazio Visco sarà il nuovo governatore di Bankitalia

di Celestina Dominelli

Ignazio Visco, napoletano, classe 1949, è il nome scelto per Bankitalia dal premier Silvio Berlusconi e sottoposto ai tredici saggi di Via Nazionale. Si sblocca dunque l’impasse attorno alla designazione del nuovo governatore e la lettera del premier, con il nome del vicedirettore generale di Bankitalia, è stata inviata al componente anziano Paolo Blasi e sarà vagliata dal Consiglio superiore di Via Nazionale, chiamato a esprimere, in base alla legge 262 del 2005, un parere obbligatorio ma non vincolante. Da Palazzo Koch arrivano comunque commenti positivi su Visco. «È una scelta valida», spiegano fonti autorevoli di Bankitalia. Che, però, nel pomeriggio, avevano manifestato preoccupazione per «la gestione spiacevole» della vicenda.

Il faccia a faccia al Quirinale. Bossi: puntavamo su altro, Napolitano presente
Alla fine, però, la delicata partita ha tagliato il traguardo. E la missiva di Berlusconi è arrivata subito dopo l’incontro del premier e di Gianni Letta con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poco prima delle 19, infatti, i due erano infatti saliti al Quirinale per provare a superare lo stallo attorno all’avvicendamento ai vertici di Palazzo Koch. Un colloquio seguito al vertice convocato dal premier nel pomeriggio a Palazzo Chigi e al quale avevano preso parte Giulio Tremonti e Umberto Bossi. «Il nome lo dirà Berlusconi questa sera», aveva annunciato il Senatur al termine della riunione. Stoppando le indiscrezioni sulla possibile “promozione” di Anna Maria Tarantola, uno dei tre vicedirettori generali di Palazzo Koch. «No, sono cazzate». Poi, dopo la nomina di Visco, un laconico commento. «Noi avevamo puntato su altro. Napolitano? È stato presente».

Berlusconi prudente prima dell’incontro al Colle: la lettera? Sto provvedendo
Intercettato dai cronisti, il premier, però, non si era sbilanciato nel pomeriggio. «Stiamo provvedendo», aveva spiegato a chi aveva chiesto lumi sulla lettera annunciata ieri. «Se sarà Lorenzo Bini Smaghi? Devo essere riservato come ho detto ieri», aveva quindi replicato il presidente del Consiglio prima di lasciare Montecitorio per recarsi a Palazzo Chigi in vista del vertice con Tremonti e Bossi. I quali, fino alla fine, come lascia anche intendere in serata il Senatur, hanno provato a spingere il candidato preferito dal ministro dell’Economia, cioè l’attuale Dg del Tesoro, Vittorio Grilli.

Tremonti non commenta. Via XX Settembre: ottimi rapporti tra i due
Le quotazioni di Grilli erano però scese nettamente nelle ultime ore mentre erano salite quelle di Bini Smaghi. Alla fine, però, ha prevalso la sorpresa Visco che assicura la continuità e l’autonomia più volte sollecitate dal Colle e dallo stesso Draghi. Il governatore uscente, nei giorni scorsi, ha speso la sua moral suasion nel tentativo di arrivare a una soluzione che salvaguardasse il prestigio dell’istituto. E la scelta di un interno soddisfa tutti, anche il ministro dell’Economia. Che non commenta la designazione, ma in via XX Settembre si fa notare l’ottimo rapporto personale e professionale tra il ministro e il nuovo governatore. Hanno lavorato insieme anche all’ultimo G20 di Parigi, seduti accanto durante la cena di gala.

Bersani apprezza: resta disagio per incapacità di Berlusconi
Non mancano, invece, i commenti dell’opposizione sul nuovo governatore. Pier Luigi Bersani, numero uno del Pd, esprime «apprezzamento» per Visco. «Corrisponde pienamente ai criteri di autorevolezza e di autonomia della scelta che avevamo avanzato nelle settimane scorse». Resta però, sottolinea il segretario dei democratici, «il disagio e l’incapacità di Berlusconi a decidere che ha messo in discredito l’Italia e in imbarazzo tante autorevoli personalità». Con la nomina di Ignazio Visco, scrive il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, sulla sua pagina Facebook, «si registra un altro successo di Draghi e si rispetta, seppur con qualche sbavatura, l’autonomia e l’indipendenza della nostra banca centrale. Tremonti esce pesantemente sconfitto e sarà di fatto commissariato da Draghi, mentre Bossi ne esce con le ossa rotte visto che Visco è napoletano e lui voleva un milanese».

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Il gentiluomo napoletano che mette d’accordo tutti: ecco chi è Ignazio Visco il nuovo governatore di Bankitalia

di Celestina Dominelli

Umberto Bossi aveva insistito fino all’ultimo minuto per un milanese sulla poltrona più alta di Palazzo Koch.Ma la scelta di Ignazio Visco sposta decisamente più a sud il baricentro di Bankitalia. Nato a Napoli il 21 novembre 1949, sposato, tre figlie, Visco è il più giovane dei membri del direttorio dell’istituto. Dove, dal 9 gennaio 2007, ricopre la poltrona di vicedirettore generale. L’ultimo tassello di una carriera cominciata nel 1972 nel palazzone bianco che ospita Bankitalia.

Allievo di Federico Caffè alla Sapienza di Roma
Laureatosi nel 1971 in Economia e Commercio con il massimo dei voti e lode presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, fu allievo del professore Federico Caffè, uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia. Assunto nel 1972 in Banca d’Italia, Visco ha compiuto il periodo di perfezionamento presso la University of Pennsylvania (Philadelphia, USA), con numerose borse di studio e come fellow dell’Economic Research Unit del Dipartimento di Economia, dove consegue un Master of Arts (1974) e un Ph.D. in Economics (1981).

In Bankitalia dal 1972
Al ritorno in Italia, nel 1974, è assegnato al servizio Studi, di cui diviene capo nel 1990. Coordina così il gruppo di lavoro per la costruzione del modello trimestrale dell’economia italiana (1983-86), partecipa poi allo studio e alla definizione di interventi di politica monetaria e del cambio, rappresenta l’Istituto e ricopre incarichi in organismi nazionali (tra i quali, Istat, Cnel, Cnr e presidenza del Consiglio dei Ministri) e internazionali (Ocse, Ue, Bri). Dal 1997 al 2002 è chief economist e direttore del dipartimento economico dell’Ocse, nella cui veste sovrintende all’attività di analisi delle economie e delle politiche dei paesi industriali e ai progetti di ricerca sui principali problemi economici e finanziari mondiali. È anche membro di vari gruppi e comitati internazionali, tra i quali il Comitato dei Supplenti del G-10 (nel quale poi rappresenta la Banca d’Italia dal 2004 al 2006) e la Commission on Global Ageing del Center for Strategic and International Studies di Washington.

Nel suo curriculum molte pubblicazioni e onorificenze
Autore di numerose pubblicazioni, Visco è attualmente co-direttore della rivista Politica economica, membro del Gruppo consultivo per il settore economia della Società Editrice “Il Mulino”, del Comitato consultivo della Scuola Normale Superiore di Pisa, del Comitato scientifico della Scuola Superiore di Economia (SSE) di Venezia e presidente del Consiglio scientifico dell’International Center for Monetary and Banking Studies di Ginevra. Molte anche le onorificenze che compaiono nel curriculum del nuovo governatore: ha ricevuto il Leontief Award for Best Dissertation in Quantitative Economics (Eastern Economic Association, 1982), il premio “Best in Class”, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (2006) e l’onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana (2007).

La stima di Tremonti
Competenze indubbie e una vita al servizio di Via Nazionale: doti che hanno messo d’accordo tutti dal premier all’attuale governatore. E soprattutto hanno convinto il ministro Giulio Tremonti – che ha sponsorizzato il “suo” candidato Vittorio Grilli fino alla fine – a fare un passo indietro. Visco è un “interno” di Via Nazionale, un nome in grado di garantire quindi l’autonomia e l’indipendenza sollecitate da Giorgio Napolitano e dalla stessa Bankitalia da dove trapela soddisfazione per la sua nomina («una scelta valida»). Ma il nuovo inquilino di Palazzo Koch gode anche della stima di Tremonti. Che, giusto qualche settimana fa, ha individuato in lui l’uomo giusto per scrivere «un piano decennale per la crescita».

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