Statene certi, ciò che è successo a Firenze sarà presto ricondotto da media, politici e questure all’atto di un folle. Così come era stato derubricato a atto di follia quello del naziattentatore norvegese Breivik. Lo ha già scritto Casa Pound in un suo comunicato e lo hanno già traghettato le varie trasmissioni di intrattenimento politico.
Ma quello che è successo a Firenze, così come sabato scorso a Torino con l’incendio del campo rom, rappresenta un’Italia che cova i germi del fascismo e razzismo dentro di sè e mostra la pericolosità di soggetti e ideologie cresciute fino ad oggi col sostegno fattivo del partito che ha governato fino a poche settimane fa (il PdL che li ha foraggiati e fatti montare sul carro elettorale), con la tolleranza partecipativa del Pd e con gli intrighi con varie questure d’Italia. Senza considerare l’onda razzista e di paura che certi media e la Lega Nord hanno cavalcato negli ultimi 10 anni. Un’Italia dunque alla ricerca di un capro espiatorio di fronte alla crisi, all’impoverimento e all’incapacità di reagire e che spesso lo trova nel fantasma dello straniero che gli ruba il lavoro, gli stupra le donne e lo fa vivere nella paura. Basta leggere qualche forum filofascista sul web per rendersi conto delle erbacce che crescono in certi giardini. Ma i forum lasciano il tempo che trovano, i fatti che leggiamo ogni giorno, prontamente sminuiti dai media, sono realtà.
E noi ci sentiamo di dire questo perché abbiamo sempre seguito le vicende di Casa Pound e conosciamo da vicino il contesto di Casa Pound Pistoia che Gianluca Casseri, l’omicida fascista, frequentava. Non solo frequentava, ma all’interno del sito di Casa Pound c’è anche una pagina a lui riservata che è stata prontamente cancellata (http://www.ideodromocasapound.org/?author=17).
E Casa Pound Pistoia (Circolo Agogè) non ha potuto fare a meno di riconoscere la frequentazione dei propri spazi da parte di Casseri, anche perché era andato più volte proprio in quegli spazi a presentare il suo libro “Le chiavi del chaos”.
Ma non finisce qui. Non appena uscite le foto del fascista killer in questione, a Livorno molti compagni lo hanno subito riconosciuto in quanto ha partecipato da uditore a quasi tutte le udienze del famoso processo di Pistoia ai danni di 7 compagni accusati ingiustamente di aver devastato il circolo di Casa Pound. A quelle udienze di fascisti non se ne vedevano, eccetto che quando erano chiamati per testimoniare, mentre il Casseri era sempre lì, quasi fosse il delegato a seguire il processo da parte del circolo pistoiese.
Alla luce dei fatti di oggi, è con ancora più rabbia che analizziamo ciò che successe dopo quei fatti dell’11 ottobre 2009 a Pistoia: la superficialità colpevole con cui molte forze politiche, soprattutto di sinistra, espressero la loro solidarietà a Casa Pound ma soprattutto i fitti legami che ci sono stati fra questura di Pistoia e fascisti sia prima che durante il processo.
I fatti di oggi a Firenze non sono quindi riconducibili alla sola follia, ma sono parte integrante di un sistema che tollera i fascisti, li foraggia, gli concede spazi e anche poltrone nelle istituzioni. Casa Pound è fra quelle organizzazioni che ha cercato di ripulirsi nella forma e nel linguaggio per essere accettabile e presentabile, ma appena si va più in profondità rispetto all’immagine che si vogliono creare (i fascisti del terzo millennio oltre la destra e oltre la sinistra…) rimangono i soliti fascisti di sempre.
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