Non ci sembra un caso che proprio qui sia stata inaugurata la stagione delle buste esplosive (peraltro in qualche misura preannunciata da un allarme del ministro dell’interno), né che oggi i fascisti tentino di guadagnare credibilità con macabre provocazioni.
Dei manichini ‘impiccati’ sono stati collocati nella notte davanti alla sede di Equitalia di via Aurelia, a Roma. Lo riferisce in una nota l’associazione di destra Roma Nord, rivendicando il gesto. «I militanti – si afferma nella nota – hanno appeso sulle vetrate alcuni manichini ‘impiccati’ per protestare contro i metodi di riscossione della società dell’Agenzia delle Entrate».
Anonime, invece, e sarebbe stato strano il contrario, le tre bombe carta sono esplose ieri, in tarda serata, davanti alla sede di Equitalia di Corso Meridionale, a Napoli. I tre ordigni sono esplosi davanti ad altrettante vetrate parzialmente protette da saracinesche. Le vetrate sono state state rotte e le saracinesche danneggiate.
“Non ci sono stati feriti, e al momento non sono state notate scritte o cose che possano far pensare a una rivendicazione”, ha detto a Reuters un poliziotto che era presente sul posto.
Davanti alla stessa sede, a fine novembre, ignoti avevano già fatto esplodere una bomba carta con le stesse modalità.
Lo scorso 9 dicembre, nella sede di Equitalia di Via Millevoi a Roma, è esploso un pacco bomba che ha provocato il ferimento del direttore generale di Equitalia Marco Cuccagna ed è stato rivendicato dalla Federazione anarchica informale.
Nelle settimane successive altre buste sospette sono arrivate in uffici di Equitalia a Roma e Milano.
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