“La regia che sta dietro la protesta degli autotrasportatori non è assolutamente l’estrema destra o Forza Nuova” a dirlo è Giorgio Martinico, portavoce del centro sociale Anomalia (centro sociale di sinistra), la notizia ha un credito non indifferente. Da più parti in questi giorni di sciopero, ma anche di confusione per chi tentava di andare al di là delle code ai distributori di benzina, era arrivato il sospetto che dietro questa protesta così radicale ci fossero movimenti di estrema destra o dell’Mpa. Per tutta la giornata di ieri una trentina di attivisti dei centri sociali palermitani Anomalia e Laboratorio Arrigoni hanno partecipato e sostenuto il presidio del Movimento dei Forconi e degli autotrasportatori in via Oreto al presidio all’altezza della rotonda di via Regione siciliana dove i 150 manifestanti hanno continuato i loro blocchi stradali. Sciopero dei tir, dichiarazioni del centro sociale Anomalia.
“Se l’architettura della protesta fosse un movimento fascista – ha dichiarato Martinico – non avremmo avuto molto semplicemente la possibilità di partecipare. Una cosa è appoggiare un movimento un’altra è esserne la regia”. Secondo Martinico, insomma, il movimento dei giovani di destra avrebbe provato a cavalcare l’onda per ottenere maggiori consensi. “D’altra parte – ha aggiunto il portavoce del centro sociale – anche quando in passato abbiamo organizzato manifestazioni contro la Gelmini Forza Nuova mandava comunicati stampa dove dichiarava di essere a sostegno degli studenti”. Infine chiediamo cosa ne pensano i giovani di Anomalia di questa protesta: “Noi abbiamo visto gente più umile che mai – conclude Martinico-. Ed è per questo che guardiamo a questa vera rivoluzione con favore”.
Qui di seguito un documento dei Centri sociali Anomalia e Laboratorio Arrigoni di Palermo
Serve un po’ di chiarezza su alcuni punti, secondo noi, determinanti.
Tante critiche sono state fatte ai soggetti promotori di queste manifestazioni.
Una di queste è che sarebbero gestiti e organizzati in maniera strumentale da alcuni personaggi vicini al partito di Lombardo (Mpa). Senza voler fare del becero moralismo o inviti alla comprensione pietistica rispondiamo col potere dei dati empirici e non della retorica: chi ascolta i soggetti protagonisti dei blocchi e delle manifestazioni a cui stiamo assistendo; chi legge i loro cartelli e volantini; chi incrocia i loro megafoni sa quanto peso abbia nei loro linguaggi la competa sfiducia verso tutta la classe politica (tutta!). Se poi a parlare per loro sono stati anche quel politicante dell’Mpa o quell’altro di Forza sud non ci stupisce più di quando assistevamo alle becere vetrine costruite attorno a presunti portavoce di altri movimenti (gli studenti in primis) che altro non erano che la “cattura partitica” di lotte e vertenze. Eppure, anche in questi anni di lotte studentesche e universitarie, qualcuno si costruiva legittimità per provare successivamente a vendere i movimenti al partito di “sinistra” o al sindacato di “sinistra”.Questo ci ha mai impedito di stare dentro tali movimenti? Di provare a portare in essi i contenuti di una lotta antisistemica e autonoma? Quante volte dietro battaglie (in molti casi figlie dello stesso qualunquismo che ora si imputa ad altri) in difesa di “cultura e formazione” abbiamo dovuto convivere con le più fantasiose manovre elettoralistiche senza mai perdere di vista ciò che più ci interessa – soggetto, pratiche, linguaggi – ? Per fortuna abbiamo avuto ragione.
Una risposta veemente va data a chi agita lo spauracchio “fascista” a proposito delle lotte in questione. Il fatto che in alcuni contesti venga dato spazio a certe forze di estrema destra – crediamo sia “biologico”, nella origini di questi movimenti, che venga ricercato supporto in chiunque lo conceda – non è forse più significativa la colpa di chi, non riconoscendo tutto quello cui abbiamo già accennato, rimanendo distante dalla materialita’ dei rapporti sociali, lascia spazio di agibilità a costoro che, ovviamente (e dove sta la novità?), cercano di agire questo spazio attraverso il loro sporco populismo? Non è forse il solito esercizio retorico di “sinistre da salotto” in attesa di momenti messianici già pronti e confezionati e mai pronta a “sporcarsi le mani” in dinamiche che vanno irradiate di contenuti, non certo tenute a distanza…eppure tanti di questi “manifestanti”erano venuti a bussare alle porte dei nostri centri sociali e delle sedi della sinistra “radicale”: sono fascisti? Non crediamo!
Noi, militanti di centri sociali e di spazi occupati dellla citta’ di Palermo, sosterremo la lotta di “forconi” e autotrasportatori perchè frutto di una giusta battaglia e perchè ricca di positive e “incompatibili” energie; per questo, come sempre, saremo al fianco di chi lotta contro la crisi e questo intollerabile sistema.
Studentato Autogestito Anomalia
Laboratorio Vittorio Arrigoni
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Qui di seguito invece due interventi su un blog legato al Prc
Forconi e forchettoni di Vincenzo
Ho partecipato per un certo periodo al movimento dei cobas dell’agricoltura di qualche anno fa. Non sono agricoltore di professione, ma lo faccio per diletto. Oggi l’agricoltura la si può fare solo per diletto, quindi pagando per esso. Soprattutto per le piccole e medie aziende agricole il reddito è scomparso, si lavora in perdita. Sappiamo perchè: crollo dei prezzi dei prodotti agricoli a causa della globalizzazione selvaggia che inonda i nostri mercati di merce che odora dello schiavismo praticato nei paesi di origine, aumento insopportabile di carburanti, sementi e fertilizzanti; quasi nessuno aiuto da parte delle istituzioni in nome dell’ideologia del liberismo per cui lo stato non deve intervenire nell’economia. Questo disastro ha nomi e cognomi: la classe dirigente regionale, nazionale ed europea che di questa ideologia, imposta a livello mondiale dalle grandi corporazioni multinazionali è stata interprete e serva. Classe dirigente non è solo quella politica, ma anche le sue costole economico-finanziarie che sulla crisi da esse determinate si sono ulteriormente arricchite a danno di miliardi di persone, i più deboli del pianeta. Se questo è il quadro e le cose stanno così il movimento deve cacciare a calci in culo i mestatori e gli approfittatori che hanno convissuto parassitariamente con il sistema e deve pretendere che deve essere invertita la rotta della politica, rottamando quanti hanno responsabilità nel determinare la crisi.
Allora, ascari che si sono asserviti al potente di turno, tipo Scilipoti con Berlusconi, che hanno la responsabilità primaria della crisi per quanto riguarda la Sicilia,non possono avere spazio in questo movimento che in sé esprime la giusta e sacrosanta aspirazione ad avere condizioni di vita vivibile. Voglio ricordare che il signore arruolatosi alla corte di Arcore faceva discorsi di fuoco contro la legge berlusconiana che la privatizzava, per la difesa dell’acqua pubblica, ai tempi in cui si raccoglievano le firme per la legge nazionale di iniziativa popolare(rimasta poi nei cassetti del parlamento a maggioranza scilipotiana). Lo stesso non ha mosso un dito quando il suo governo spostava i fondi FAS dalle aree sottosviluppate, quindi Sud, ai bovari di Bossi in Padania. Se il movimento non fa le dovute distinzioni e si lascia pascere dai mistificatori di professione, dai forchettoni, nella vana illusione di godere dell’appoggio dei politici “potenti” ha già fallito in partenza, come dimostra la fine dei tanti movimenti che non si sono posti l’obiettivo di un’alternativa generale dentro cui porre la specificità delle sue esigenze. In conclusione, massima comprensione e solidarietà per le ragioni della protesta che investono la possibilità della stessa esistenza quotidiana dei piccoli lavoratori autonomi; sapendo che essa può trasformarsi in avversione non appena i dirigenti e i caporioni del movimento cercheranno di, visto che siamo in Sicilia, “arruffianarisi” col potere, illudendo le migliaia di persone che in buona fede stanno facendo sacrifici immensi in questo periodo per un legittimo riscatto della loro dignità.
La protesta dei forconi di Davide Guastella
La protesta dei forconi presenta una piattaforma di problematiche condivisibile. Esiste però una strana anomalia che noi abbiamo notato sin da subito. Il profondo disagio economico che migliaia di microimprese agricole, commerciali, artigianali dell’isola vivono da oltre un decennio è stato catalizzato e organizzato dai grossi gruppi che gestiscono i trasporti (non dagli autotrasportatori) e la commercializzazione (non i commercianti) dei prodotti agricoli siciliani. In quei settori dove troppo spesso si annida quella che il procuratore Grasso è arrivato anche a definire borghesia mafiosa.
Questo movimento che di spontaneo ha ben poco ha organizzato in punti strategici fermi e blocchi con la violenza (vedi i due casi di accoltellamento) e ha imposto la chiusura dei mercati agricoli più importanti. Guarda caso la risposta, per la prima volta, è stata immediata. Cosa strana e singolare in una terra dove l’immobilismo è la regola.
Poche ore prima che iniziasse il blocco una delegazione di “forconi” si era incontrata col presidente della regione, a fronte di quell’incontro in cui il presidente Lombardo diceva che le responsabilità erano dell’Europa e da lì il blocco dell’economia siciliana. Dopo due giorni di protesta la stessa delegazione si incontrerà a breve nuovamente con il presidente Lombardo per ottenere cosa? Se tutto dipendeva da Bruxelles (risposta che Lombardo ha dato ai forconi venerdì scorso) dopo solo due giorni cosa è cambiato? Perché non si poteva trovare prima l’accordo? Perché i cittadini devono subire enormi disagi? Perché gli agricoltori dovranno subire l’ennesima mazzata, buttando decine di tonnellate di prodotto? Perché questa prova di forza ha visto schierati all’unisono tutti i network siciliani? Perché attaccare la politica in modo generico per poi rivolgersi e rivalutare sempre i soliti noti cioè i responsabili di questo sfascio economico e sociale? Cosa ci fa il presidente Zamparini (presidente del Palermo calcio) che guida un movimento che incita alla rivolta fiscale? Cosa ci fanno i dirigenti di forza nuova? Cosa fanno alcuni dirigenti regionali del PDL e dell’MPA, Grande sud mascherati da forconi? Infine ci chiediamo da dove vengono i fondi per tappezzare l’intera regione con manifesti che promuovono “forza d’urto”? Questa manifestazione intercetta il disagio, soffia sul fuoco della disperazione e alimenta il malcontento popolare che cova da tempo per le vessatorie misure economico fiscali introdotte dai governi (regionali e nazionali) di centro destra ma è di stampo reazionario e propone soluzioni corporativistiche inaccettabili.
Il fatto che sia capeggiata dal centro destra è il chiaro segnale gattopardiano che punta a mantenere le garanzie dei soliti noti.
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Ferraioli Domenico
quello che viene fuori dal Movimento dei Forconi è un dato significativo Lo STATO ha abbandonato il Sud.
ed io aggiungo Che lo Stato ha smesso i panni cucitegli addosso dalla Costituzione è ha indossato quello di una impresa privatistica.Il venir meno anche delle politiche clientelari che di fatto rendevano la situazione sociale più o meno in equilibrio tra soggezzione e conflitto OGGI è drammaticamente saltato.La sinistra che nel tempo è andata alla deriva correndo verso il Liberismo e il libero mercato non ha fatto altro che tranciare con i legami sociali di riferimento storici. Quello che viene avanti dal MdF è questo siamo senza tutele e senza Stato.
Una sinistra capace di non perdere tempo con le iniziative anche lodevoli sulla crisi e senza una analisi in profondità di essa oggi la rendono residuale e poi si meraviglia se non “criminalizzando”Quei movimenti senza storia e senza ideologie che all’improvviso nascono e diventano ingestibili ideologicamente.
Faccia la sinistra una cosa seria si legga” il grande crimine” di paolo barnard solo così potrà recuperare il tempo perso e attrezzarsi e capire che bisogna tornare ad una sovranità dello Stato il cui compito è rispondere ai bisogni dei propri cittadini e non di quelli della finanza internazionale
ferraioli domenico blog libero terrapagana
Lorenzo
Il problema che emerge dal movimento dei forconi è quello del potere. Oramai non ci sono più spazi per trattative impraticabili, le istituzioni parlamentari sono nelle mani della finanza internazionale e gli eletti sono zombies-Kapò che spolpano la popolazione intera. L’alternativa è solo il potere: e questa va costruita dalle proteste ma solo con questo obiettivo: uscire dalle seghe informatiche, dai circoletti di periferia e prendere la strada della capitale con tutti ,con chi ci sta!