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Grecia. Piazza e proteste non smobilitano

Ha suscitato scandalo e riprovazione negli ambienti finanziari europei la foto che mostra il simbolo dell’Unione Europea equiparato alla svastica nazista. La foto, che è stata scattata dall’Associated Press e pubblicata dal sito del giornale tedesco Der Spiegel, ritrae una ennesima manifestazione di piazza oggi ad Atene. Migliaia di greci continuano ad assediare materialmente il Parlamento in piazza Sintagma e protestano contro le ulteriori misure di austerita’ e sacrifici imposte dal governo di George Papandreu per “riaggiustare” i bilanci della Grecia, per evitare il default accettando finanziamenti per un totale di 110 miliardi di euro da parte della Bce, Ue e Fmi. Finanziamenti che dovranno essere restituiti a caro, carissimo prezzo dai sacrifici dei lavoratori e della popolazione greca.

Decine di migliaia di «indignati», venuti da tutte le parti della Grecia, hanno manifestato anche ieri sera nel centro di Atene, come in altre città del Paese, contro le nuove misure di austerità decise dal governo socialista di Giorgio Papandreou di comune accordo con la «troika» (i rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea). Nella centralissima piazza Sintagma, davanti al Parlamento, secondo alcune fonti si sono radunate più di 100 mila persone, oltre 200 mila secondo altre, mentre gli organizzatori parlano di almeno 500 mila (50 mila per la polizia). Su un punto, però, sono d’accordo tutti: che si è trattato della più grande manifestazione di «indignati» svoltasi finora. Senza bandiere di partito o di sindacato, ma con molte bandiere di altri paesi (Spagna, Irlanda, Portogallo, Egitto, Tunisia e altre africane), i manifestanti hanno scandito slogan come «Prendete il Memorandum e andatevene via» (ormai il preferito fra tutti) oppure «Europei, noi ci siamo svegliati. E voi?». Alla fine della manifestazione, svoltasi senza incidenti, i partecipanti si sono dati un nuovo appuntamento per domenica prossima senza comunque rinunciare alle dimostrazioni giornaliere. Per il 15 giugno, giorno della presentazione in Parlamento del Programma economico a medio termine, i manifestanti hanno deciso che «tutti scenderanno per le strade e nelle piazze per costringere i deputati a non votarlo e resteremo finchè coloro che ci rubano la vita non andranno via: i governi, la troika, il memorandum, le banche e tutti quelli che ci sfruttano». «Quel giorno – si legge in un altro documento votato dall’assemblea degli »indignati« – si svolgeranno manifestazioni in tutte le piazze di Atene, con manifesti che spiegheranno ai cittadini i termini del programma a medio termine e con marce che si concluderanno in piazza Sintagma con obiettivo di isolare il Parlamento».

Paragonare l’Unione Europea alla svastica nazista può sembrare un tiro “fuori bersaglio” ma l’evidenza delle responsabilità tedesche nella devastazione sociale della Grecia diventano sempre più evidenti.

La newsletter Controlacrisi.org riferisce oggi che: “Le banche tedesche sono quelle più esposte al debito sovrano della Grecia con 22,7 miliardi di dollari di titoli di stato detenuti nel 2010, oggi sono venuti alla luce finalmente i dati della Banca dei regolamenti internazionali con sede a Basilea che spiegano come mai il Governo Tedesco è così interessato ad avere piani di risanamento così duri per la Grecia. Per decenni banchieri di ogni risma hanno utilizzato una classe politica corrotta per operazioni finanziarie di ogni genere, ed oggi i conti dei loro giochi vengono fatti pagare sulla pelle del popolo greco. Fra tutti ad esempio lo scandalo di cui nessuno parla secondo il quale nel 2001 la Goldman Sachs avrebbe prestato “di nascosto” perché il tipo di transazioni effettuate erano sotto forma di operazioni valutarie, e non sotto forma di prestiti, miliardi di euro per permettere di l’entrata in Europa della Grecia utilizzando i giochi della borsa speculativa.

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