Tra i leader della rivolta dei “Forconi” troviamo Martino Morsello, La sua è una storia esemplare. E’ stato assessore a Marsala negli anni ’80 per il Psi. Candidato alle elezioni regionali del 2008 per una lista collegata a Raffaele Lombardo. Più di recente ha incrociato la strada dei “Responsabili” di Scilipoti, divenendone responsabile nazionale del dipartimento agricoltura. Alle spalle ha una complessa storia legata alla chiusura della sua azienda di prodotti ittici (vi rimandiamo a questa inchiesta di Marsala.it per conoscerla nei dettagli).
Ma negli ultimi anni, il cuore di Morsello ha cominciato a battere sempre più a “destra”, anzi all’estrema detra. Il 28 Maggio 2011 ha presenziato, in quanto relatore, al convegno organizzato da Forza Nuova di Terni sull’usura bancaria. L’apertura del convegno è stata affidata alla figlia, Antonella, una militante fascista di FN convinta. Morsello (padre) ha partecipato al recente Congresso nazionale di Forza Nuova a Tivoli (dicembre 2011), nel suo intervento ha dichiarato che Forza Nuova è l’unico interlocutore politico dei “Forconi”: “Noi non partecipiamo ai convegni degli altri partiti, perchè sono quei partiti messi insieme, in questo momento particolare, pensando di spartirsi, come si dice in Sicilia, il porco, e continuare a dominare la scena politica. Il mio augurio è che con Forza Nuova si possa fare un passo avanti in questo sistema di politica corrotta”.
Nella pagina face book della “camerata Morsello” (la figlia) sono stati indicati i primi referenti regionali del movimento dei Forconi e sono (casualmente) tutti e tre di Forza Nuova. Si tratta di Umberto Mellino per la Calabria, Antonio Mariani per il Lazio (Antonio Mariani, è il responsabile Agricoltura di Forza Nuova Frosinone) . E infine di Fabiano Fabio di Foggia per la Puglia.
Ma se Forza Nuova intende mettere il cappello sul movimento dei Forconi, si aprono seri problemi di concorrenza interna alla destra. Infatti tra i movimenti che sostengono i Forconi c’è anche il neonato partito delle Aziende, il cui dirigente è un ex generale dei Carabinieri: Edoardo Sivori, e non è un nome da poco. Si tratta infatti dell’ufficiale dei carabinieri che il 7 gennaio del 1978 uccise a Roma con un colpo d’arma da fuoco il fascista Stefano Recchioni che stava protestando nelle ore immediatamente successive all’uccisione di altri due giovani fascisti ad Acca Larentia.
Da settembre dello scorso il Generale Sivori sostiene di rappresentare chi non ha voce per conto del nascente “Partito delle Aziende – Piccolo e Medie Imprese”. Il dirigente del partito delle Aziende è nell’isola siciliana ha arringato il pubblico con fare imperioso: «Chi parla di Sicilia per sentito dire, grazie, è meglio che stia zitto». A Sivori, che incentra il proprio intervento sulle scarse risorse di cui le forze di polizia sono dotate e racconta di non sentirsi rappresentato da alcun esponente della classe dirigente, scappa una battuta infelice: «La politica è superiore alle stesse istituzioni. Le istituzioni senza politica sono come un palazzo vuoto, senza nessuno. Sono come un cadavere: dentro ci sono soltanto i vermi». Il generale difende le istanze delle forze armate cui vorrebbe destinare molti più fondi, scherza circa l’ultima guerra vinta -a suo dire- dall’esercito patrio: «si tratta della terza guerra punica».
Dal sito www.bellaciao.org leggiamo che: Un’altra inquietante “alleanza” si profila con il Partito delle Aziende capitanato da un certo Riccardo Sindoca appartenente alla dx, fiamma tricolore. Francesco Calderone, un altro leader dei Forconi, ha infatti partecipato nel mese di ottobre a Salaparuta (TP) alla presentazione del PDA ottendendo l’appoggio di quest’ultimo. Mariano Ferro, invece, si allea con Maurizio Zamparini (insieme in questo video), presidente del Palermo Calcio e leader del Movimento per la Gente nonchè uomo tra i più ricchi d’Italia e presentato recentemente al centro commerciale di Fiano Romano (vicino Roma)
Ma a non gradire il rientro sulla scena pubblica siciliana dell’ex generale dei carbinieri Edoardo Sivori, ci pensano i fascisti di Forza Nuova che il 26 e 27 novembre a Roma, contestarono il generale al teatro Capranica dove si celebrava il congresso costituente del PdA (gente ce n’era pochina per la verità). I fascisti interrompono i lavori dell’assemblea costituente, semideserti urlando la propria indignazione verso “l’assassino impunito di un giovane patriota”. E adesso si ritrovano anche il generale Sivori sulle barricate a cercare di mettere la “coppola” sul movimento dei Forconi in Sicilia.
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