Questo il testo diffuso ieri dalla Commissione Europea, con una serie di “raccomandazioni” da brivido. Controllate voi stessi. Il etsto è stato tradotto in italiano dalla stessa Commissione, quindi non sono nemmeno possibili “incomprensioni” semanriche…
Naturalmente il testo che segue è solo il comunicato stampa. Per il testo completo basta cliccare sui link interni.
Commissione europea – Comunicato stampa
L’UE delinea un piano per pensioni adeguate, sicure e sostenibili
Bruxelles, 16 febbraio 2012 – Le pensioni sono oggi la principale fonte di reddito per circa un quarto della popolazione dell’UE e anche i giovani cittadini europei si troveranno a dover fare affidamento sulle pensioni in una fase successiva della loro vita. Se l’Europa non riesce ad assicurare ora e in futuro pensioni decenti, milioni di persone si troveranno nella vecchiaia in condizioni di povertà. L’Europa registra inoltre un fenomeno di invecchiamento poiché le persone vivono più a lungo e hanno meno bambini. A partire dall’anno prossimo la popolazione lavorativa inizierà già a contrarsi. Le pensioni comportano una crescente pressione finanziaria sui bilanci nazionali, soprattutto alla luce delle ulteriori restrizioni recate dalla crisi finanziaria ed economica. A sostegno di questi sforzi la Commissione europea ha pubblicato un Libro bianco su pensioni adeguate, sicure e sostenibili. Esso esamina il modo in cui l’UE e gli Stati membri possono intervenire per affrontare le principali sfide cui sono confrontati i nostri sistemi pensionistici. Esso propone tutta una serie di iniziative volte a creare condizioni atte a far sì che coloro che ne sono in grado continuino a lavorare – determinando un migliore equilibrio tra la vita lavorativa e la vita da pensionati –, assicurare che le persone che si trasferiscono in un altro paese possano mantenere i loro diritti pensionistici, aiutare le persone a risparmiare di più e garantire che le prospettive di pensione siano mantenute e che, una volta pensionate, le persone ricevano quello che si aspettavano.
Presentando il Libro bianco alla stampa a Bruxelles, László Andor, commissario UE responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha affermato: “Assicurare pensioni adeguate in futuro è possibile se proseguiamo con i nostri impegni per la riforma. L’impatto dell’invecchiamento è già in vista – i baby-boomer vanno in pensione e un numero minore di giovani entra nel mercato del lavoro. Ma non è ancora troppo tardi per affrontare queste sfide”. Il commissario ha aggiunto che l’innalzamento dell’età pensionabile è un fattore importante e ha rammentato come una recente indagine Eurobarometro riveli che molti cittadini europei rimarrebbero sul mercato del lavoro anche al di là dell’età pensionabile se esistessero le condizioni adeguate.
In concomitanza con il 2012, Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, il Libro bianco prende le mosse dai risultati di un’ampia consultazione avviata nel luglio 2010. Essa esamina diversi ambiti politici ed è pienamente in linea con la Analisi annuale della crescita 2012 della Commissione. Le misure a livello europeo sosterranno e integreranno le riforme nazionali dei sistemi pensionistici. Il Libro bianco propone in particolare di:
creare migliori opportunità per i lavoratori anziani, sollecitando le parti sociali ad adattare il posto di lavoro e le prassi sul mercato del lavoro e facendo ricorso al Fondo sociale europeo per reinserire i lavoratori anziani nel mondo del lavoro. Rendere possibile alle persone di lavorare più a lungo è uno dei fulcri dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012;
sviluppare sistemi pensionistici privati complementari incoraggiando le parti sociali a porre in atto tali sistemi e incoraggiando gli Stati membri a ottimizzare gli incentivi fiscali e di altro genere;
potenziare la sicurezza dei sistemi pensionistici integrativi, anche mediante una revisione della direttiva sugli enti pensionistici aziendali o professionali e una migliore informazione dei consumatori;
rendere le pensioni integrative compatibili con la mobilità, varando leggi a tutela dei diritti pensionistici dei lavoratori mobili e promuovendo l’istituzione di servizi di ricostruzione delle pensioni in tutta l’UE. In tal modo, i cittadini potrebbero ottenere informazioni sui loro diritti a pensione e un quadro del reddito che avrebbero una volta pensionati;
incoraggiare gli Stati membri a promuovere vite lavorative più lunghe, correlando l’età della pensione con la speranza di vita, limitando l’accesso al pre-pensionamento e eliminando il divario pensionistico tra gli uomini e le donne;
continuare a monitorare l’adeguatezza, la sostenibilità e la sicurezza delle pensioni e sostenere le riforme pensionistiche negli Stati membri.
Contesto:
I pensionati costituiscono una quota significativa e in rapida crescita della popolazione dell’UE (120 milioni ovvero il 24%), in particolare ora che le coorti dei baby-boomer raggiungono l’età pensionabile e si riduce il numero delle persone in età lavorativa primaria. Nel 2008 vi erano quattro persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni cittadino UE di 65 anni o più. Entro il 2060 tale proporzione si ridurrà a due contro uno. L’impatto dell’invecchiamento demografico è ulteriormente aggravato dalla crisi economica. Le pensioni rappresentano già una quota estremamente grande della spesa pubblica: oggi si tratta in media del 10% del PIL, che potrebbe salire al 12,5% nel 2060. Ma se si considera che la spesa per le pensioni pubbliche varia oggi dal 6% del PIL in Irlanda al 15% in Italia, i paesi si trovano a fronteggiare situazioni alquanto diverse a parità di sfide demografiche. Se è vero che la crisi si ripercuote sui regimi pensionistici a ripartizione a causa della riduzione dell’occupazione e quindi del calo dei contributi pensionistici, i sistemi con costituzione di riserve ne risentono a causa della riduzione dei valori dei loro attivi e di una diminuzione dei rendimenti.
I sistemi pensionistici sono per l’essenziale di competenza degli Stati membri, ma l’UE può contribuire sul piano legislativo per quanto concerne le questioni che riguardano il funzionamento del mercato interno, fornendo un sostegno finanziario per aiutare i lavoratori anziani a rimanere sul mercato del lavoro, assicurando il coordinamento politico e l’apprendimento reciproco. Le riforme dei sistemi pensionistici sono valutate nell’ambito della Strategia Europa 2020 . Nel 2011 sono stati 16 gli Stati membri a ricevere una raccomandazione specifica concernente le pensioni e altri cinque si sono impegnati a procedere a una riforma delle pensioni nel contesto dei loro memoranda di intesa (per ulteriori particolari si rinvia all’allegato 3 del Libro bianco).
Per ulteriori informazioni:
Il Libro bianco sulle pensioni:
http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=7341&;langId=en
Indagine Eurobarometro sull’invecchiamento attivo
IP/12/16 + Memo/12/10 sull’invecchiamento attivo
Sito web della Commissione europea sulle pensioni – affari sociali:
http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=752&;langId=it
Sito web della Commissione europea sulle pensioni – mercato interno:
http://ec.europa.eu/internal_market/pensions/index_en.htm
Sito web della Commissione europea sulle pensioni – affari economic e finanziari:
http://ec.europa.eu/economy_finance/structural_reforms/ageing/pensions/index_en.htm
Si vedano anche:
|
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa