Ce n’eravamo dimenticati, incosciamente sperando che fosse davvero sconparso nel nulla da cui era inopinatamente emerso. Nel settore poliziesco era più noto del dottor De Tormentis, e non era certo lui a mettere le mani addossoai prigionieri. Ma si era guadaganato comunque l’affettuoso soprannome di “Torquemada”, il fondatore dell’Inquisizione in Spagna.
Luciano Violante non ha mai nascosto di esser dalla parte dell'”ordine” a prescindere, anche quando militava nelle fila del Pci. Aveva portato lì uno spirito “legalitario” che contrastava apertamente con la storia e le pratiche del movimento operaio. AL fondo, un reazionario che si rivelò appieno con il suo discorso di investitura, quando venne eletto presidente dell Camera, invitando lo stato democratico nato dalla Resistenza a “capire le ragioni dei ragazzi di Salò”. Ovvero dei fascisti che ancora oggi, in maggioranza, rifiutano di capire e soprattutto di riconoscere le ragioni della democrazia,
Sapenso sempre da quale parte stare, non poteva ovviamente che essere un tifoso “pro Tav”. Ascoltiamo le sue parole alate e misurate.
«La consultazione pubblica si può fare. In Val di Susa andava fatta prima. Ora il conflitto si è radicalizzato. E bisogna rispondere con durezza ai violenti». Luciano Violante, intervistato dal Corriere della Sera, ci tiene a sottolineare di non chiamare «quello che sta accadendo in Val di Susa resistenza». «Credo che non si possa applicare uno schema nobile a qualcosa di ignobile come la devastazione di luoghi e l’aggressione ai giornalisti – aggiunge Violante – Non basta esprimere solidarietà a Giancarlo Caselli. La politica deve agire e porre un confine netto tra dissenso e violenza».
Per l’esponente del Pd addirittura “responsabile per le riforme” – «non si può nutrire la minima indulgenza». «Il movimento deve isolare i violenti e lo Stato deve reagire con fermezza arrestando, facendo i processi e condannando i responsabili delle devastazioni. In modo che i violenti non diventino un esempio per altri».
Per Violante «il consenso va cercato all’inizio. Con i cittadini si deve aprire, da subito, un confronto informato. Ci sono figure specializzate nella soluzione dei conflitti – aggiunge – che possono essere coinvolte prima della decisione finale». Dopo di che la parole dovrebbe passare, secondo lui, alle armi della repressione di massa.
Dove lo trovate, un altro così “democratico”?
Sarà un caso, ma la destra vera ragiona in modo meno stupido: «La nuova destra repubblicana e costituzionale deve saper parlare agli abitanti della Val di Susa e ai lavoratori che temono di perdere ogni garanzia. A chi si ribella alle Mafie ma anche a chi vuole distruggere paesaggio e ambiente: superare le categorie del 900 e andare oltre la destra non può significare confondersi in un neocentralismo moderato e appiattito su ogni atto del Governo». Lo afferma il viceresidente della Commissione Nazionale Antimafia, Fabio Granata.
Quando si dice che questo governo con le sue “riforme”, e il Pd con il suo “fiancheggiamento acefalo”, stanno spianando la strada alla destra “vera”…
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