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Roma. Il nuovo stadio “opera di pubblica utilità”? Ma quando mai…

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

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Ricopio qui la lettera che sto inviando ai giornali dopo l’incredibile votazione della Commissione Urbanistica del IX Municipio di ieri. E’ bene che certe cose si sappiano. Un saluto a tutti. Massimo.

Gentile Direttore,

ieri pomeriggio (18 settembre) ho voluto assistere alla riunione della Commissione Urbanistica del IX Municipio che aveva all’ordine del giorno la votazione relativa al riconoscimento di “pubblica utilità” al progetto del cosiddetto “Stadio della Roma” con annesso “Business Park”.

Io e altri cittadini siamo intervenuti argomentando per chiedere ai nostri rappresentanti, i Consiglieri Municipali membri della Commissione Urbanistica del Municipio, di negare il riconoscimento di pubblica utilità a quest’opera inutile, faraonica e devastante. I Consiglieri della Commissione, quelli che avrebbero dovuto tutelare i cittadini, hanno invece votato a favore del riconoscimento quasi all’unanimità, senza differenze di schieramento politico, con un solo voto contrario.

Eppure noi avevamo dimostrato numeri alla mano che lo “Stadio della Roma” è solo un cavallo di Troia per permettere al costruttore Parnasi (che già si è fatto comprare per 263 milioni di euro dalla Provincia di Roma, cioè a spese nostre, un inutile grattacielo dietro il Centro Commerciale Euroma2) di realizzare la più grande speculazione edilizia del XXI secolo in un’area che secondo il Piano Regolatore è addirittura inedificabile. Ecco i numeri: l’intera superficie dello stadio, più i campi di allenamento, più il Nike Store e la Hall of Fame, occuperanno una superficie di circa 49.000 metri quadrati, solo un settimo della superficie interessata alla colossale operazione del “Business Park” che ammonta a 345.000 metri quadrati!, sui quali sono previsti 977.000 metri cubi di edificazioni a destinazione “direzionale” e un centro commerciale. In cambio di questa abnorme concessione edilizia il costruttore darà ai romani poche briciole consistenti in qualche opera di viabilità insufficiente a smaltire il traffico che si genererà in quel quadrante già saturo: tanto per fare un esempio, il prolungamento della metro B fino a Tor di Valle di una (una!) stazione, mentre il resto della ferrovia Roma-Lido rimane com’è ora! e l’adeguamento della via del Mare/via Ostiense solo fino al GRA! tagliando fuori 200.000 abitanti da Vitinia a Ostia! Opere che evidentemente servono più al “Business Park” che ai romani.

Per di più, il costruttore del “Business Park” pagherà solo una parte dei costi di queste opere(tte), mentre ben 125 milioni di euro sono a carico del pubblico cioè a carico nostro. E così il cerchio si chiude: lorsignori per pochi spiccioli si sono comprati il diritto di realizzare nel IX Municipio la più grande speculazione edilizia della città. I Consiglieri Municipali hanno incredibilmente riconosciuto “l’utilità pubblica” di questa operazione. Noi cittadini avremo un intero quadrante di città devastato, cementificato, asfaltato e dovremo pure pagare una parte delle spese!!! Dov’è l’utilità pubblica in tutto ciò?

E un’altra cosa abbiamo chiesto ieri ai nostri Consiglieri Municipali: impedire al Comune di Roma ogni altra edificazione nel territorio del Municipio se prima non vengono sanate le innumerevoli ferite che la dissennata politica urbanistica di questi ultimi dieci anni ha inferto al nostro territorio: le “torri delle finanze” all’Eur trasformate in ruderi (la gente le chiama “Beirut”) e lasciate lì da anni; il cantiere dell’acquario in abbandono con annesso sventramento dei giardini del Laghetto dell’Eur; il velodromo demolito con l’esplosivo e lo spazio circostante chiuso e abbandonato; i cantieri dei Punti Verde Qualità fermati (giustamente) dalla Magistratura e dopo anni ancora lasciati ai rovi, ai topi e alle immondizie; etc. etc. etc.

Ma come è possibile tollerare tutto questo? Una città al collasso, sporca, congestionata, le periferie abbandonate, l’immondizia per le strade, allagamenti a ogni temporale… e quelli che dovrebbero pensare al bene pubblico, al nostro bene!, regalano ai signori del cemento l’ennesimo sacco della città!

No, non si può tollerare. Io come cittadino mi opporrò a questo scempio con tutti i mezzi legali di cui mi potrò avvalere. E per prima cosa trascrivo qui i nomi dei Consiglieri Municipali che ieri sono stati protagonisti di questa vergogna: Mauro Tagliacozzo (SEL), Patrizio Chiarappa (PD), Giuseppe Contenta (PD), Francesco De Noia (PD), Manuel Gagliardi (PD), Paolo Pollak (PDL).

Cordiali saluti,
Massimo Sabbatini

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