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Roma. Esplode lo scandalo dei Punti Verdi

La Giunta Alemanno, già nell’occhio del ciclone per l’inchiesta sulle mazzette che ha coinvolto i vigili urbani, è finita sotto l’attenzione della Guardia di Finanza a causa dell’inchiesta della procura di Roma sui Punti Verdi Qualità. I provvedimenti restrittivi sono a carico di due architetti dirigenti comunali e due imprenditori. Tre di loro sono finiti in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari. Corruzione e truffa sono i reati ipotizzati. Le verifiche degli inquirenti riguarderebbero il Punto Verde Qualità di parco di Feronia della imprenditrice Lucia Mokbel, detta Lucetta, sorella del noto faccendiere fascista Gennaro Mokbel coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio internazionale che ha interessato alcune compagnie telefoniche e Finmeccanica.

La Guardia di Finanza sta acquisendo una ingente documentazione utile per lo sviluppo delle indagini della Procura della Repubblica relativamente all’affare dei Punti Verdi di Qualità. Oggetto dell’inchiesta sarebbero i presunti illeciti che riguarderebbero la realizzazione e l’affido di alcune aree dei parchi romani alla gestione dei privati. Secondo il programma lanciato dall’amministrazione Alemanno nel quadro di Roma Capitale, tali aree sono concesse in gestione a soggetti privati per un periodo di 33 anni. Questi devono assicurane la riqualificazione, oltre che l’accesso gratuito, avendo in cambio la possibilità di esercitare sulla zona assegnata delle attività commerciali come bar, servizi di ristorazione, campi sportivi, asili nido convenzionati, ludoteche, palestre e piscine. Per la procura alcuni concessionari avrebbero gonfiato, sfruttando le garanzie del comune, i budget per la realizzazione dei lavori che in alcuni casi non sarebbero mai finiti o addirittura mai cominciati.  A condurre le indagini, avviate in seguito ad un esposto del Dipartimento tutela ambientale, sono il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pool dei reati contro la pubblica amministrazione guidato da Antonio Caperna.

Qui di seguito una parte della terza puntata dell’inchiesta “I Forchettoni Neri” curata da Caio Gregorio pubblicata da Contropiano e dedicata proprio ai “Punti Verdi”.

Secondo il giornalista dell’Espresso Emiliano Fittipaldi, che ha curato un’ottima inchiesta sulle poltrone conferite a fascisti e nazisti nella Roma di Alemanno, l’inchiesta su Mokbel ed il gigantesco giro di truffe ed altro che lo ha reso ospite delle patrie galere, non fa dormire sonni tranquilli al primo cittadino con la croce celtica al collo.
 
La magistratura, fra le molte altre cose, indica i rapporti di Mokbel con Antonio D’Inzillo, che Fittipaldi ricorda essere uno dei fondatori dei NAR, fondatore di Avanguardia Nazionale e, soprattutto, sodale della Banda della Magliana: il personaggio del “Nero” del film e della fiction “Romanzo criminale” è ispirato a lui. Della cricca di Mokbel fa parte anche un certo Silvio Fanella, che i magistrati considerano il cassiere della cricca stessa.
 
Nel luglio 2000, Fanella rileva il 50% delle quote della “Mondo Verde”, società fondata dall’attuale capo della segreteria di Alemanno, Antonio Lucarelli, e da due suoi cugini. In quella data, Antonio Lucarelli aveva già lasciato l’impresa, impegnato nel suo ruolo di portavoce dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova: è lui che gestisce le mobilitazioni contro il Gay Pride, arrivando a minacciare l’uso della forza per impedire fisicamente la manifestazione dei “froci”. Dopo pochi mesi, però – rivela l’Espresso – Fanella rivende le sue azioni ad “una ditta amministrata da tal Fabrizio Moro. Sarà un caso, ma Moro è un amico di Lucarelli. Sarà una coincidenza, ma per la Mondo Verde targata Moro lavorerà in alcuni progetti – come ha rivelato Repubblica – il cognato di Gennaro Mokbel”.
 
Moro gestirebbe oggi i “punti verdi qualità” in alcuni quartieri di Roma, fra i quali Nomentano e San Basilio. I “punti verdi qualità” sono terreni di proprietà comunale che vengono assegnati a privati a seguito dell’impegno ad attrezzarli a verde pubblico, con la possibilità di costruirvi installazioni finalizzate al loro utilizzo, quali bar, ristoranti, impianti sportivi, ecc. Altri due “punti verdi” (a Castel Giubileo ed a Forte Ardeatino) sarebbero poi controllati da tale Giancarlo Scarrozza. Chi è costui? E’ il marito di Lucia Mokbel, sorella di Gennaro, di cui è dunque il già citato cognato. Il cognato di Mokbel, dunque, dopo aver lavorato per la Mondo Verde della famiglia Lucarelli, condivide con Fabrizio Moro, l’amico di Lucarelli, la gestione dei “punti verdi qualità”. Pure coincidenze, naturalmente”.

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