Momenti di alta tensione durante il comizio di Pier Luigi Bersani a Napoli. Poco prima che il segretario iniziasse il suo intervento al Teatro Augusteo, alcune decine di studenti dei collettivi di Napoli ha fatto irruzione in sala e iniziato ad urlare di solidarietà nei confronti dei giovani arrestati a Roma ieri durante le cariche contro il corteo bloccato su Lungotevere. Gli studenti hanno gridato in particolare «Tutti-liberi» mostrando immagini delle cariche di ieri nelle piazze italiane. Il servizio d’ordine del PD non si è dimostrato affatto tollerante e si è scagliato contro i contestatori, e sono volati spintoni, schiaffi e insulti, mentre il segretario del PD Pierluigi Bersani rimaneva attonito, in silenzio.
Gli studenti hanno provato ad esporre uno striscione che però è stato rimosso dal prontissimo servizio di vigilanza del PD ma uno degli studenti è riuscito a conquistare per qualche secondo il microfono e a dire «La colpa è anche al Pd che sostiene il governo Monti».
Alla fine gli studenti hanno deciso di abbandonare la sala subissati dai fischi ‘poco democratici’ della sala piena di militanti del PD e scortati dalla Digos, ma sostenuti da un gruppo di disoccupati e precari del Progetto Bros.
“Eravamo andati a portare la nostra solidarietà agli studenti arrestati ieri a Roma – scrivono i collettivi autori del blitz – Ma la reazione del servizio d’ordine del PD è stata perfettamente in linea con quella della polizia ieri nelle piazze italiane. Evidentemente l’unità di intenti è totale. Pd e Bersani Vergogna! tenetevi le vostre primarie, noi scegliamo la lotta!”
Dopo l’uscita del gruppo di contestatori Bersani ha tenuto un intervento particolarmente rapido – e interrotto ogni tanto da alcuni dei presenti in sala – ed ha poi abbandonato il teatro…dalla porta posteriore e scortato da un ingente apparato di Polizia.
Anche oggi Napoli è stata triste palcoscenico della farsa istituzionale. Dopo i ‘tecnici’ Fornero e Profumo, il teatro Augusteo si è prestato come passerella del PD e di Bersani, in vista delle primarie.
Abbiamo pensato che anche lui meritasse la giusta accoglienza. Dopo esserci introdotti nel teatro abbiamo esposto lo striscione “Basta farse, lotta di classe”, come già il giorno prima sul palco della CGIL (foto 1, 2). Abbiamo inoltre ribadito la nostra solidarietà agli studenti arrestati e pestati durante le manifestazioni di mercoledì.
La nostra contestazione segue la risposta pesantemente repressiva che ieri è stata data alle migliaia di manifestanti in tutta Europa, scese in piazza contro politiche di austerity e dictact europei. Segue le dichiarazioni del ministro Cancellieri, favorevole alle barbare pratiche delle forze dell’ordine. Segue le scandalose posizioni prese dalla CGIL, perfettamente in linea con quelle espresse su l’Unità. Ma è soprattutto conseguente alla volontà di esprimere il nostro dissenso nei confronti di un partito che appoggia incondizionatamente il Governo Monti e il ricettario impostoci dall’Europa.
Un partito che invece di schierarsi a favore delle proteste di studenti, lavoratori e disoccupati, si schiera contro di questi contribuendo a scaricare su di loro i costi della crisi e condannando come pratiche ‘violente ed eversive’ i reali tentativi di cambiamento costruiti dal basso.
Potremmo pensare, per fare solo un paio di esempi, alle lotte NO TAV (video con i commenti di Bersani ad un’ occupazione No Tav; manifesto “SI TAV” fatto dal PD), così come alle lotte degli operai della FIAT di Pomigliano (intervista ad Ichino in cui giudica semplicemente “inappropriata” la scelta di licenziare 19 lavoratori iscritti alla FIOM, ma affermando di sostenere Marchionne nella sua linea generale)
Ovviamente il PD non si smentisce: dopo pochi minuti dall’inizio della nostra contestazione, il servizio d’ordine e vari esponenti del pubblico si scagliano pesantemente addosso a studenti e disoccupati, costringendoci ad abbandonare il teatro.
Coerentemente col nostro essere Choosy, non ci accontentiamo di Bersani e del suo partitucolo come alternativa. Siamo stanchi del solito teatrino elettorale.
BASTA FARSE, LOTTA DI CLASSE!
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