Sono bastate poche ore di polemiche sull’ospitalità e sul patrocinio accordati dal Campidoglio all’ex terrorista nero e ideologo neonazista Franco Freda per convincere la GiuntaAlemannoa fare dietrofront. Pensavano veramente il sindaco e l’assessore alla cultura Gasperini che il comizio nazionalsocialista nella Sala del Carroccio mascherato da dibattito letterario su Nietzche sarebbe passato inosservato? Come pensavano di gestirlo? «Il patrocinio che è stato richiesto all’assessorato delle Politiche Culturali non conteneva alcun riferimento a Franco Freda» si difende in una nota l’ex democristiano Gasperini. «La richiesta inoltrata agli uffici – spiega – riguardava la presentazione del libro di Friedrich Nietzsche: ‘Così parlò Zaratustra’ e il nome di Franco Freda non figurava in nessun modo nemmeno nella lista degli ospiti dell’evento. È evidente che gli uffici non hanno controllato il riferimento della casa editrice. Se ci fosse stata anche la minima indicazione esplicita a Freda, a proposito della presentazione del libro di Nietzsche, chiaramente a tale iniziativa – conclude l’assessore – non sarebbe mai stato concesso alcun patrocinio, autorizzazione che abbiamo comunque provveduto immediatamente a revocare». Peccato che la casa editrice che ha stampato il testo di Nietzche e si apprestava a presentarlo in Campidoglio sia stata fondata da Freda e da altri simpatici protagonisti della strategia della tensione e del terrorismo nero e stragista nel lontano 1963 a Padova. Peccato che a presiederla sia ancora il ‘difensore della razza ariana’ Franco Freda. Peccato che sul sito e sul profilo facebook della casa editrice in questione il post che pubblicizzava l’evento previsto nella Sala del Carroccio fosse affiancato ad altri espliciti e inconfondibili richiami. Uno che pubblicizzavano il libro ‘Benito I Imperatore’ (!) e varie interviste e dichiarazioni del ‘Vate’ del nazionalsocialismo all’italiana. E peccato che nei commenti dei camerati molti avvertissero che ‘Lui’ sarebbe stato presente.
Dopo la revoca dell’autorizzazione a presentare il libro in Campidoglio Freda e i suoi potranno ora fare la parte delle vittime, dei perseguitati, e ripiegare su qualche altra sede meno prestigiosa. Avendo comunque ottenuto già parte di quello a cui miravano: mandare un messaggio alla galassia neofascista rissosa ma sempre in cerca di qualche elemento unificante.
Gli uomini di Alemanno invece continuano a collezionare una figuraccia dietro l’altra, dimostrando una incapacità cronica di governare Roma che solo l’inanità e la complicità delle cosiddette opposizioni – PD in testa – gli concedono ancora di tenersi stretta. Una figuraccia che permette tra l’altro al PD capitolino di ergersi a paladino di un antifascismo strumentale ad una campagna elettorale già iniziata e che però mette in evidenza un altro scandalo di cui l’amministrazione Alemanno si sta rendendo protagonista.
Dopo aver riempito gli assessorati di Roma Capitale e la direzione di tante aziende municipalizzate di incompetenti e pluricondannati camerati, Alemanno è ora riuscito a trovare ben 11 milioni per regalare a Casapound il palazzetto di Via Napoleone III dove i fascisti del terzo millennio preparano le proprie scorribande squadriste in giro per la città.
E poi c’era qualcuno anche a ‘sinistra’ che si stupiva e corrucciava perché Alemanno non è stato invitato alla celebrazione del 25 aprile a Porta San Paolo…
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