Dai primi risultati dello spoglio nelle urne nei comuni chiamati a rinnovare i sindaci e i consigli municipali, cominciano a emergere i primi risultati. Risultati che in molti casi dovranno poi essere confermati dai ballottaggi tra quindici giorni. Solo Tosi- candidato della Lega a Verona – potrebbe vincere senza il turno del ballottaggio. A Genova il candidato del centro-sinistra Doria è vicino alla soglia del 50%. Le vere sorprese vengono invece da Palermo e Parma (che era in mano al centro-destra) dove sono in vantaggio rispettivamente Orlando (con un rilevante margine di vantaggio sul contestato candidato del Pd Ferrandelli) e Bernazzoli del Pd. Ma a Parma il grillino Pizzarotti ha avuto un autentico exploit e andrà al ballottaggio. Il dato rilevante è infatti il buon risultato dei “grillini” sia a Parma che Genova ma anche in altre città. A causa della batosta in casa Pdl, intanto, sembra iniziare la resa dei conti. Senza Berlusconi il PdL non esiste più. La Lega precipita anche nella padanissima Brianza. Il Pd afferma di essere andato bene nelle urne ma Bersani lo annuncia in conferenza stampa con una faccia da funerale.
E’ cresciuto, come prevedibile, l’astensionismo. L’affluenza definitiva si è fermata al 66,9% contro il 73,7% delle elezioni comunali precedenti. Uno su tre a votare non ci è proprio andato.
Nell’altro test delle, quello referendario in Sardegna, si rafforza il successo dei Sì nei referendum “anticasta”. Nei quattro quesiti abrogativi delle nuove Province, i consensi si attestano attorno al 97%, mentre in quello consultivo per l’abrogazione dei quattro enti storici ci si aggira sul 67%. Superiore al 97% anche il Sì per il taglio degli emolumenti dei consiglieri regionali e per l’abolizione dei Cda degli enti regionali.
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