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Trattativa stato-mafia, lo scontro continua

L’iniziativa di Giorgio Napolitano sulle intercettazioni che lo riguardano ha assunto l’aspetto di una reprimenda durissima per “rimettere a posto” quella parte di magistratura che h preso sul serio il motto “la legge è uguale per tutti”. Le altre parti di magistratura, quelle che condannano e confermano una fraccata di anni di carcere per “devastazione e saccheggio”, non hanno davvero bisogno che qualcuno ricordi loro chi comanda, a dispetto della separazione tra i poteri.

La convocazione di Berlusconi alla procura di Palermo sembra perciò indicare che quei magistrati non ritengono di dover smettere di indagare. Ne vedremo certamente delle belle, in questa transizione dalla democrazia formale al controllo totale eterodiretto dall’Europa.

Trattativa Stato-Mafia, Berlusconi convocato dai pm di Palermo non si presenta per legittimo impedimento

Silvio Berlusconi era stato convocato lunedì scorso come teste dai pm di Palermo che conducono l’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, ma l’ex premier non si è presentato, opponendo il legittimo impedimento. Lo riportano alcuni quotidiani spiegando che gli inquirenti avrebbero voluto sentire Berlusconi in particolare per approfondire un aspetto: i presunti rapporti tra Marcello Dell’Utri ed esponenti mafiosi. Lunedì Berlusconi ha partecipato al workshop con economisti e politici a Villa Gernetto.

Secondo quanto scrive Repubblica, i pm sarebbero interessati a chiedere all’ex premier di alcune spese fatte per conto di Dell’Utri o di «prestiti infruttiferi» fattigli negli ultimi anni. Fra i nodi che gli inquirenti vorrebbero sciogliere, quello relativo all’acquisto da parte dell’ex premier della villa di Dell’Utri sul lago di Como per quasi 21 milioni di euro, a fronte di un valore dell’immobile che sarebbe stimato in circa nove milioni.

Nell’inchiesta della procura di Palermo – scrive Repubblica – Marcello Dell’Utri è indagato insieme, tra gli altri, all’ex ministro Nicola Mancino, al senatore Calogero Mannino e ai generali dei carabinieri Mario Mori e Antonio Subranni. Dell’Utri è già stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa; condanna prima confermata in appello, poi annullata con rinvio dalla Cassazione. Proprio oggi, a Palermo, ricomincia quel processo d’appello.

Reazioni diverse sui due fronti dei magistrati e dell’ex premier alla diffusione della notizia della convocazione di Berlusconi a Palermo. «Non smentisco le indiscrezioni giornalistiche», ha spiegato questa mattina a Sky Tg24 il pm palermitano Antonio Ingroia, mentre una nota di Palazzo Grazioli, sede romana di Silvio Berlusconi sottolinea come «Tutte le dichiarazioni attribuite stamani dal quotidiano “La Repubblica” al Presidente Berlusconi, in merito alla vicenda di Palermo, sono destituite di ogni fondamento».

Da Il Sole 24 Ore

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