Attualmente un coppia in queste condizioni può avere un figlio solo tentando più volte la gravidanza naturale, costringendo dunque la donna a subire più aborti spontanei consecutivi (anche tre o quattro, dicono le testimonianze).
Secondo i giudici della Corte di Strasburgo, la cui decisione diverrà definitiva entro tre mesi se nessuna delle parti farà ricorso per ottenere una revisione davanti alla Grande Camera, «il sistema legislativo italiano in materia di diagnosi preimpianto degli embrioni è incoerente» in quanto allo stesso tempo un’altra legge dello Stato permette alla coppia di accedere a un aborto terapeutico in caso che il feto venga trovato affetto da fibrosi cistica.
La Corte ha quindi stabilito che cosi com’è formulata la legge 40 ha violato il diritto al rispetto della vita privata e familiare di una giovane coppia italiana a cui lo Stato dovrà versare 15 mila euro per danni morali e 2.500 per le spese legali sostenute.
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