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Casa Pound, “servi del padrone”

Fascisti servi del padrone!” Per qualcuno può sembrare uno slogan datato e obsoleto, ma la realtà ci regala continuamente conferme. E’ il caso di Casa Pound e degli interessi della famiglia Riva sull’Ilva di Taranto. Leggiamo infatti che “L’ultimatum della magistratura pugliese per lo spegnimento dello stabilimento siderurgico dell’Ilva entro 5 giorni è inaccettabile”. Ad affermarlo non è il presidente dell’Ilva Ferrante o il ministro del governo Monti, Clini, ma una nota del vicepresidente di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, sottolineando che ”la decisione causerà la perdita immediata di 50/60.000 posti di lavoro (Taranto e Genova e Novi Ligure che da Taranto dipendono per le forniture di materia prima), l’uscita definitiva del paese dalla siderurgia e un danno rilevante per il nostro settore industriale trainante, la meccanica”. Insomma i fascisti del terzo millennio usano gli stessi argomenti e lo stesso linguaggio dei padroni delle ferriere. La cosa non deve soprendere. La loro ideologia corporativa ritiene infatti che gli interessi del padrone e quelli dei lavoratori siano coincidenti. Su questo il fascismo costruì l’alleanza con il padronato e distrusse i sindacati dei lavoratori. Ottanta anni dopo questo schema viene riproposto nel caso delle crisi aziendali dell’Ilva o dell’Alcoa.

Ma non c’è solo questo immorale commistione di interessi tra sfruttati e sfruttatori. Si va oltre. Infatti Casa Pound assume come propri anche gli argomenti utilizzati in questi giorni del Ministro Clini, un ministro del governo dei banchieri che Casa Pound tanto afferma di detestare e contestare. “Abbiamo elaborato un primo dossier su Ilva-Taranto – aggiunge Di Stefano – esaminando i dati tecnici riportati nelle perizie e negli stessi documenti giudiziari, da cui appare chiarissimo, che lo stabilimento siderurgico è in regola con le emissioni. La stessa direttiva europea 2004/107/CE che dovrebbe portare ‘fuori norma’ lo stabilimento al 31/12/2012 chiarisce puntualmente di non essere una ‘norma’ ma una semplice raccomandazione, ribadendo che la sua applicazione non deve portare a chiusure di stabilimenti o a spese sproporzionate”. Il ministro Clini è da settimane che cerca di delegittimare i dati ufficiali sugli effetti del’inquinamento sulla salute e la mortalità della gente di Taranto.

Insomma nella polarizzazione politica e sociale che si va determinando intorno alla vicenda dell’Ilva di Taranto, Casa Pound si ritrova ad assumere le medesime posizioni del padrone e del governo. Per essere un gruppo fascista che affigge i manifesti “per la rivoluzione” deve avere le idee piuttosto confuse. Oppure esiste un’altra verità: i fascisti quando passano dalla demagogia alla politica si sono ritrovati sempre a servire i padroni. E’ accaduto in passato, accade anche adesso. Per questa ragione antifascismo e anticapitalismo marciano insieme.

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