Il Consiglio dei ministri è impegnato oggi nel varo della cosiddetta “legge di Stabilità”, il nuovo nome dellle vecchie “leggi finanziarie”. Si parla di una manovra da almeno 10 miliardi di euro, disegnata e motivata con la necessità di “scongiurare” l’aumento dell’Iva nel luglio 2013. Per quanto riguarda i capitoli principali nella manovra seguiamo la scansione de Il sole 24 Ore (molto “interno” ai progetti di ristrutturazione del governo).
Salari di produttività e stop aumenti Iva
Dopo la presentazione della legge ai sindacati, che immaginiamo faranno le barricate di parole nelle dichiarazioni all’uscita, verrà presentato un testo che dovrebbe contenere anche il rifinanziamento della detassazione del salario di produttività, anche se i margini per l’inserimento di una misura di questo tipo sembrano stretti. Le risorse stanziate finora per il 2012 ammontano a 835 milioni di euro, mentre per il 2013 sono stati iscritti a bilancio soltanto 263 milioni. Dalla fase 2 della spending review dal luglio scorso dovrebbero arrivare, secondo una stima, circa 9-10 miliardi di euro, di cui 6,5 destinati a bloccare (definitivamente?) l’aumento di due punti dell’Iva, in calendario per il prossimo luglio). La cifra per il provvedimento sul “salario di produttività” (solo aziendale, per le imprese che vanno bene) potrebbe arricchirsi di 1 o 1,2 miliardi di euro. In vista anche una ulteriore razionalizzazione degli incentivi alle imprese, con l’adozione parziale del “Piano” predisposto nientepopodimeno che da Francesco Giavazzi.
Spending review ed enti territoriali
“La priorità su cui punta ad incidere la legge di Stabilità riguarda però la spesa per gli enti territoriali, già oggetto del decreto legge sui costi della politica locale, che hanno subito una stretta che si aggira sui 400-500 milioni di euro”. Gli enti locali riceveranno quidi tagli a tutti i livelli (Regioni, province, comuni), indipendentemente dal livello di corruzione accertato e dai dai livelli degli stipendi per gli amministratori e gli alti dirigenti. Il taglio sui grandi flussi di spesa dovrebbe aggirarsi intorno a 1-1,2 miliardi di euro per le Regioni ed una cifra simile per le Autonomie speciali, da accompagnarsi ad una riduzione dei fondi già stanziati per l'”attuazione del Federalismo”. Dagli enti locali, infine, il governo conta poi di poter recuperare ulteriori 500 milioni di euro.
Sanità
C’è la dichiarata opposizione del ministro della Salute Balduzzi (che fa sponda a Cgil, Cisl e Uil) ad ogni ipotesi di ulteriore intervento sul Fondo sanitario nazionale, dato come “inevitabile” per recuperare tra i 600milioni di euro ed 1,5 miliardi di euro attraverso l’estensione del codidetto “metodo Consip” per le forniture del comparto Sanità (introduzione del criterio del prezzo di riferimento alle condizioni di miglior efficienza e innalzamento dal 5 al 10% del taglio lineare sui contratti d’appalto).
Nuova “stretta” per Pubblico impiego e Pa
Il Governo, attraverso la legge di Stabilità, intende disporre il blocco dei contratti per il 2014 e attuare il “Piano Bondi” su missioni all’estero e rappresentanze diplomatiche. Tra gli obiettivi anche una drastica “razionalizzazione” per la spesa degli immobili pubblici: in programma un taglio del 20% della spesa sostenuta nel 2011, il blocco di ogni nuova locazione (con la complicazione della scandalosa “privatizzazione” tremontiana, che ha venduto ai privati molti immobili con all’interno uffici ministeriali per poi restarci in affitto a un prezzo superiore a quello ricavato con la vendita) e la riduzione della spesa per gli arredi. Tra le misure collaterali, anche il taglio delle consulenze informatiche nella Pa, paletti per l’acquisto di auto in leasing (tranne che per le Forze dell’ordine) e risparmi obbligati per il consumo di energia elettrica negli Uffici pubblici.
Commissario speciale anticorruzione
All’interno del Ddl Stabilità potrebbe trovare posto, in extremis, anche il “commissario speciale anticorruzione” la cui istituzione è stata proposta nei giorni scorsi sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà (per ritardare però l’approvazione del decreto anticorruzione, che dà un po’ di fastidio ai berlusconiani).
Spese indifferibili e rimodulazione Imu
Circa 3,2 miliardi dovranno arrivare alle “spese indifferibili”: almeno 2 miliardi serviranno per finanziare la ricostruzione nelle zone terremotate dell’Emilia-Romagna. Il resto potrebbe essere usato per finanziare il fondo sociale per l’occupazione e gli ammortizzatori sociali. La legge di Stabilità potrebbe essere utilizzata anche come veicolo per una rimodulazione della ripartizione della quota erariale e comunale dell’Imu con l’attribuzione ai Comuni di tutta l’imposta, compensata ovviamente con un taglio dei trasferimenti. Sul capitolo infrastrutture potrebbe esserci invece una parola definitiva per il Ponte sullo Stretto; la legge di stabilità dovrebbe contenere infine delle misure per rimuovere le condizioni di favore di cui gode Ryanair.
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