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Deduzioni e detrazioni fiscali. Il taglio sarà retroattivo

La decisione riguarda gli “sconti fiscali”, ovvero la serie di deduzioni e detrazioni che “sgravano” i contribuenti in alcuni casi specifici, riconoscendo situazioni che meritano la salvaguardia.
Non si tratta infatti di “privilegi”, ma delle deduzioni per i figli a carico, le spese mediche, il contributo al Ssn che versiamo insieme alla Rc auto, ecc.
Ma ancora più grave (e incostituzionale) è il principio della retroattività. Ogni nuova legge, infatti, istituisce una serie di norme che valgono di lì in poi, ma non possono valere per i periodi precedenti (in cui quella legge non c’era). Il principio “la legge non ammette ignoranza”, per esempio, vale perché chiunque – di fronte a una contestazione – potrebbe rispondere “non sapevo che fosse proibita questa cosa”. Ma naturalmente nessuno può sapere quali norme varranno in futuro.
Una volta stabilito un precedente, in materia di retroattività, vi si potrà sempre far ricorso ogni volta che un governo avrà bisogno di imporsi. In questo caso vale per una questione, diciamo così, “minore” con lo sconto sulle tasse. Ma violare un principio ha effetti su tutto.
Anche il confindustriale Sole 24 Ore si mostra un po’ perplesso. Ma soltanto un po’.

Il taglio delle agevolazioni ha effetto retroattivo. In «deroga» ad ogni diritto sancito dallo Statuto, i contribuenti saranno chiamati a farci i conti fin da subito, ovvero già a partire dalla dichiarazione dei redditi 2012 (730 e Unico 2013). Ma non è tutto. A rendere più amara la pillola sul giro di vite applicato agli sconti Irpef c’è anche il fatto che la franchigia di 250 euro si applica anche alle detrazioni d’imposta (fanno eccezione i bonus per sordomuti e non vedenti) previste dal Testo unico. E se da una parte è confermato che le spese sanitarie non concorrono alla detrazione d’imposta massima di 3mila euro, è anche vero che con questo intervento la franchigia sotto la quale non è possibile ottenere benefici fiscali sale dagli attuali 129,11 euro (le vecchie 250mila lire) ai 250 euro generalizzati.
Sono queste, due delle principali novità che emergono dall’ultima bozza del Ddl sulla stabilità 2013 (in possesso de Il Sole 24 Ore) che il Governo presenterà alle Camere lunedì prossimo e su cui i tecnici sono ancora al lavoro. Fatta eccezione per lavoratori dipendenti e pensionati, i quali potranno beneficiare già nelle buste paga e nei ratei di pensione della riduzione delle aliquote Irpef di un punto percentuale (da 23 a 22 e da 27 a 26) se hanno redditi, rispettivamente fino a 15mila e fino a 28mila euro, per i lavoratori autonomi dei primi due scaglioni il Fisco con una mano prenderà subito (taglio delle agevolazioni) e con l’altra restituirà soltanto dopo (riduzione Irpef), ovvero quando si dovranno pagare nel 2014 le imposte sui redditi 2013 (acconti esclusi). Il saldo finale per il singolo contribuente dipenderà, dunque, dall’incrocio dei due interventi.

da Il Sole 24 Ore

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