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Bersani rassicura Wall Street e i mercati finanziari

«Noi rispetteremo gli impegni presi con l’Unione europea e li faremo nostri». Lo afferma il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, in una intervista al Wall Street Journal. «Basta guardare il resto del panorama politico italiano. Se noi non esistessimo, dovreste venire a cercarci. Senza di noi l’Italia sarebbe un problema per l’Europa e per il mondo», ha continuato Bersani. «Io credo – aggiunge Bersani – che sarà possibile raggiungere il pareggio di bilancio il prossimo anno in termini strutturali ma sono sicuro che l’anno successivo la situazione europea favorirà una discussione e una rivisitazione delle politiche economiche e fiscali non per superarle ma per migliorarle con correzioni orientate ad una maggiore flessibilità».
«Concordo che in passato i governi di centrosinistra hanno offerto un’immagine di divisioni, come nell’ultimo governo Prodi. Ma all’epoca c’erano 12 partiti diversi, e non c’era ancora il Pd. Oggi le cose sono diverse. Il nostro partito è la maggiore forza politica italiana e ha la sua identità», ha quindi sottolineato il segretario del Pd, assicurando che la sua coalizione è molto diversa da quella che portò in passato Romano Prodi a Palazzo Chigi.
Bersani conferma che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà «centriste, europeiste». Quindi ribadisce che malgrado le pressioni del partito di Nichi Vendola «la discussione sull’articolo 18 è un capitolo chiuso».
Dunque noi non siamo più l’Unione, la coalizione elettorale dove i comunisti facevano casino, noi siamo un’altra cosa, state tranquilli venite pure ad investire in Italia, l’art.18 è oramai un capitolo chiuso. Questo è il riassunto dell’intervista di Pier Luigi Bersani, rilasciata al Wall Street Journal per rassicurare i mercati e la comunità internazionale dopo le dimissioni di Mario Monti. Bersani dice quello che i mercati volevano sentire parlando dove conta per davvero.
Del resto per far accreditare il suo possibile futuro governo i segnali da lanciare devono esssere chiari. “Concordo che in passato i governi di centrosinistra hanno offerto un’immagine di divisioni, come nell’ultimo governo Prodi – dice nell’intervista Bersani – ma all’epoca c’erano 12 partiti diversi, e non c’era ancora il Pd. Oggi le cose sono diverse. Il nostro partito è la maggiore forza politica italiana e ha la sua identità”. Bersani conferma nell’intervista che pensa a una larga alleanza con le forze moderate di Casini e Montezemolo, definite come realtà “centriste, europeiste” e ribadisce che malgrado le pressioni del partito di Nichi Vendola” la discussione sull’articolo 18 è un capitolo chiuso”. Agitare per i mercati lo scalpo dell’art.18 è un segnale chiaro, vuol dire che in Italia non ci saranno tensioni sociali e che il processo di ristrutturazione capitalista iniziato con il Governo Monti non sarà messo in discussione. Questa intervista, rilasciata a pochi mesi dal voto chiarisce definitivamente il profilo del PD e ribadisce ancora una volta che il  patto Pd SEL PSI è un patto chiuso a sinistra ed aperto ai liberisti a partire dai contenuti programmatici. Il profumo di sinistra di Bersani è sparito nel giro di pochi giorni, Vendola e Diliberto ora fanno davvero tristezza.

* controlacrisi.org

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