Insieme alla giornalista e medico Livia Azzariti e ad una delle portavoci del movimento omosessuale capitolino, Imma Battaglia, ci sarà anche l’ex capogruppo di Forza Italia e An in Consiglio comunale, poi fondatore del Movimento per Roma, ex consigliere d’amministrazione della As Roma calcio, e tra i promotori di “Italia solidale”. Un personaggio discutibilissimo, con frequentazioni anche nel mondo dell’estrema destra.
”Ad Alemanno ho fatto più opposizione io che il Pd” dice alle agenzie di stampa il discusso personaggio, ed in effetti su questo non gli si può dare torto. “A fischiarlo mentre lui e la Polverini imboccavano Bossi c’ero io. Ad andare a Varese a contestare il ministro Maroni c’ero io. Da cinque anni si sa che io sono alternativo a tutto ciò che e’ alleanza con la Lega, che sono alternativo ai comitati elettorali trasformatisi in comitati d’affari. Ho iniziato per primo un discorso di lista civica reale, il Movimento per Roma, che ha creato poi ‘Innovazione Solidale’. (…) Perche’ Zingaretti? Abbiamo ritrovato delle linee comuni su innovazione, trasparenza e legalità” spiega l’ex alemanniano ed ex direttore di Terravision.
Ma come è nata la candidatura di Baldi nella lista Zingaretti? Male, molto male.
Il 16 novembre nella Capitale si era svolta l’assemblea dei “poveri idioti”. All’Hotel Radisson si erano ritrovate centinaia di persone, chiamate a raccolta da Michele Baldi, ex capogruppo di Forza Italia al Campidoglio dal 2006 al 2008, consigliere d’amministrazione dell’AS Roma e poi fondatore del Movimento per Roma. L’idea era quella di dar vita ad una lista civica (Baldi ci aveva già priovato sia alle comunali del 2008 che alle regionali del 2010).
Nel 2010 la sua lista “Movimento per Roma e per il Lazio, presidente Baldi” era stata esclusa per decisione dell’ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello. La motivazione? La Digos di Latina aveva scoperto che ben 1.400 firme a sostegno della presentazione della lista elettorale “Movimento per Roma e Lazio”, collegata al candidato Michele Baldi, erano false: alcune addirittura corrispondenti a persone decedute. Le indagini sono partite dopo la denuncia di un cittadino che risultava, a sua insaputa, aver sottoscritto, insieme a tutta la famiglia, la presentazione della lista. E quindi la Digos decise d’urgenza il sequestro dell’intero fascicolo riguardante la lista civica “Movimento per Roma e Lazio”. E si scoprì così che la quasi totalità delle sottoscrizioni risultavano irregolari. Alcuni dati riguardavano documenti di identità inesistenti, ma fra i nominativi comparivano anche persone decedute e nomi di personaggi di rilievo, come magistrati, politici e appartenenti alle forze di polizia, tutti ignari di essere stati inseriti negli elenchi.
Alla faccia della trasparenza e della legalità…
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Mic
Qual è il problema? Mica è COMUNISTA, per dire… E poi, se è riuscito a farsi firmare la lista dai morti, magari riesce anche a farli votare… Un ottimo vantaggio per Zingaretti!