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Molise. De Magistris tradisce Rivoluzione Civile e va con Giannino

E’ ufficiale: sabato prossimo, 26 gennaio, Gigino De Magistris aprirà ufficialmente la campagna elettorale in Molise a sostegno della candidatura a governatore di Massimo Romano, da poco ras locale della lista “Fermare il declino” fondata dall’economista liberista Oscar Giannino. L’appuntamento è alle 16 presso l’Hotel Rinascimento a Campobasso, per l’assemblea pubblica di “Costruire democrazia”, il movimento locale fondato da Massimo Romano, ex Udc, ex Idv ed ora referente locale di un movimento di destra che aspira a togliere a Monti i voti di una classe media liberale e bocconiana insoddisfatta per “i ritardi” e le “riforme mancate” di Mario Monti e dei suoi.

Nella sua lista trasversale ci saranno candidati che sarà assai arduo, nonostante la verve oratoria dei leader del progetto politico arancione, ricondurre all’esigenza di trasparenza e rinnovamento dichiarati come discriminanti tanto da De Magistris a ‘sinistra’ che e dal giornalista Giannino a destra. Tra questi Gianluca Cefaratti, ex Fronte della Gioventù e presidente uscente del consiglio provinciale di Campobasso eletto nel PdL; Stefano Maggiani, ex responsabile dei giovani di Forza Italia e candidato lo scorso anno alle regionali per “Grande Sud” di Miccichè; e poi ancora Donato D’Ambrio, consigliere comunale ex Pdl ora Fli.

Il sindaco di Napoli formalizza così uno strappo non certo privo di conseguenze con le forze politiche e sociali che, seppure a fatica, sono riuscite poche settimane fa a chiudere l’accordo sulla lista Rivoluzione Democratica (versione locale più radicale rispetto al calderone nazionale di Rivoluzione Civile) che come candidato governatore presenta Antonio De Lellis, attivista storico di Pax Christi e da sempre in prima fila nelle battaglie sociali in regione. E che, durante il percorso di formazione, ha perso lungo la strada Idv e Pdci, nel frattempo approdati nella coalizione di centrosinistra capitanata dall’ex Forza Italia Paolo Di Laura Frattura. Anche Idv e Pdci, insieme al Pd e ai socialisti, saranno in ‘buona compagnia’, visto che Frattura ha è portato con se diversi esponenti del PDL riuniti nella lista “Rialzati Molise” capitanata dall’europarlamentare berlusconiano Aldo Patriciello.

Che anche Gigino de Magistris fosse orientato su una scelta diversa lo si era capito già a inizio gennaio, quando con una lapidaria dichiarazione aveva esplicitato il suo sostegno all’astro nascente Massimo Romano “perché è l’unica novità proveniente dal Molise che abbia contenuti solidi e discontinuità con il passato. Questo rispetto un’offerta politica che o è immutata da vent’anni oppure è caratterizzata da un nauseante consociativismo. Sono saltati gli schemi che hanno caratterizzato il ‘900 e non mi meraviglia che Massimo sappia intercettare consensi ovunque. Al Molise serve un uomo che sappia gestire la crisi di un capitalismo in progressiva implosione e per questo terribilmente onnivoro in una Regione che deve decidere come sopravvivere al fine di mantenere la propria identità.”  Una dichiarazione altisonante infarcita di formulazioni no global che però nascondeva l’intenzione da parte del leader degli arancioni e di Rivoluzione Civile di puntare a livello locale su un personaggio che in molti – basta vedere la composizione delle sue liste – accusano proprio di consociativismo, oltre che di trasformismo. E un discorso che in nome della fine delle ideologie e degli schieramenti mira a mettere insieme un coacervo di personaggi provenienti da vari partiti, dalla destra al centrosinistra, in rappresentanza di alcuni dei poteri forti locali.

Una indicazione chiara, quella di De Magistris, che all’epoca non era stata però ben compresa dagli ambienti di sinistra locali e nazionali che continuano almeno per ora a considerarlo un campione dello schieramento politico alternativo all’asse PD-SEL e che invece dimostra una impressionante e sempre più spinta spregiudicatezza politica.

Di seguito il curriculum dell’attuale consigliere regionale del Molise di “Costruire Democrazia”, Massimo Romano, così come è riportato sul suo sito:

“Massimo Romano, nato a Bojano il 27 novembre 1981, residente a Campobasso. Laureato con lode in giurisprudenza all’Università di Bologna,avvocato e Dottore di Ricerca in Diritto Amministrativo con tesi sui mercati energetici. Nel 2005 viene selezionato per svolgere il praticantato presso l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato. Consigliere Regionale del Molise nella IX e X legislatura, è stato candidato a Sindaco di Campobasso nel 2009. Candidato per la prima volta al Consiglio regionale nelle elezioni del 2006, risulta primo eletto della lista Italia dei Valori, a 24 anni, con 1551 preferenze personali. Nel 2008 Antonio Di Pietro gli affida l’incarico di Coordinatore Nazionale dei Giovani dell’Italia dei Valori. Nel 2009 è candidato alla carica di Sindaco di Campobasso, conseguendo il risultato sorprendente del 18,2%. A settembre dello stesso anno fonda il movimento politico culturale Costruire Democrazia, di cui viene eletto Presidente. Nell’estate 2011 si dimette dalla carica di Consigliere comunale di Campobasso al momento dell’accettazione della candidatura alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato Presidente della Regione, consultazioni alle quali raggiunge il 21%. Le elezioni regionali di ottobre 2011 lo incoronano come il più votato tra tutti candidati del centrosinistra con il numero impressionante di 3294 preferenze personali, più che raddoppiando i consensi raccolti 5 anni prima, e risultando primo eletto assoluto in numerosi comuni quali Bojano e Campobasso. A 30 anni – per la seconda volta – è il più giovane tra i Consiglieri regionali”.

Dopo aver letto il nostro articolo Massimo Romano ci ha inviato una richiesta di rettifica che volentieri pubblichiamo:

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3 Commenti


  • renato

    in questo paese sempre belle notizie (e poi dire “sono tutti uguali” viene tacciato di qualunquismo ed invece è proprio vero)


  • Dan

    E’ vero o è una palla?


  • fabietto

    Quando Rifondazione Comunista fa delle sciocchezze siete tutti pronti a linciarla, ma mi sembra che in Molise abbia fatto la cosa giusta , vero? Lo dice anche l’articolista che
    “le forze politiche e sociali che, seppure a fatica, sono riuscite poche settimane fa a chiudere l’accordo sulla lista Rivoluzione Democratica (versione locale più radicale rispetto al calderone nazionale di Rivoluzione Civile) che come candidato governatore presenta Antonio De Lellis, attivista storico di Pax Christi e da sempre in prima fila nelle battaglie sociali in regione.

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