Ieri sera un gruppo di attivisti del Comitato un Caso Basco a Roma ha contestato l’inaugurazione della mostra di Auguste Rodin presso la Reale Accademia di Spagna a Roma, per denunciare la violazione dei diritti umani in Spagna, in particolare per quello che riguarda i detenuti politici baschi, e chiedere che Lander Fernandez, attivista basco detenuto agli arresti domiciliari da ormai sette mesi a Roma, non venga estradato in Spagna dove rischia una persecuzione giudiziaria e di essere torturato.
Di seguito il testo del volantino distribuito dagli attivisti durante la contestazione:
Siamo qui oggi per denunciare che nel cuore dell’Europa c’è uno Stato che viola indisturbato i diritti umani: la Spagna.
Dal 2009 il movimento basco promuove il processo di risoluzione del conflitto con lo Stato spagnolo e con quello francese. Nell’ottobre 2011 importanti personalità internazionali come Kofi Annan e Gerry Adams hanno firmato una Dichiarazione Internazionale di Pace per i Paesi Baschi. Successivamente l’ETA ha dichiarato la cessazione definitiva dell’attività armata e si è resa disponibile al dialogo. Nonostante ciò, lo Stato spagnolo prosegue con la sua politica di repressione del movimento. Ad oggi sono più di 600 i prigionieri politici baschi detenuti nelle prigioni spagnole. La battaglia contro l’estradizione di Lander vuole essere il nostro contributo al processo di pace.
Lander Fernandez, è un militante politico per la dignità e la libertà del Paese Basco. Da oltre dieci anni è perseguitato dalle autorità spagnole che reprimono ogni forma di dissenso con il carcere e la tortura. Gli attivisti baschi sono ricercati ovunque per essere estradati in Spagna in accordo con le diplomazie degli altri paesi, che violano ogni forma di garanzia consegnandoli alla prepotenza dell’ingiustizia spagnola.
Dal giugno 2012 Lander è detenuto agli arresti domiciliari a Roma in attesa che la giustizia italiana si esprima sulla richiesta di estradizione. In questi mesi abbiamo avviato una campagna contro l’estradizione e per svelare la natura “politica” del processo intentato a Lander nelle aule dell’Audiencia Nacional di Madrid.
Nell’udienza dell’8 gennaio 2013 la Corte d’appello di Roma ha espresso parere favorevole all’estradizione. La Corte d’Appello non ha preso in considerazione le denunce e le iniziative relative al caso:
– il procedimento che si vuole celebrare in Spagna a carico di Lander prende il via da una dichiarazione estorta sotto tortura al suo coimputato Aingeru Cardano;
– l’episodio di tortura è stato raccolto nel Rapporto anno 2005 del Relatore Speciale dell’ONU per la Tortura Theo Van Boven;
– contro l’estradizione si è mobilitata l’opinione pubblica con la stesura di un appello sottoscritto da intellettuali e deputati della Repubblica italiana;
– Il tribunale speciale di Madrid, l’Audiencia Nacional, è un organo giurisdizionale al di fuori di ogni norma europea.
Nell’Europa delle banche e dell’austerità, si consuma una nuova ingiustizia e ancora una volta gli interessi diplomatici di due stati calpestano i diritti delle persone. Il processo di estradizione contro Lander è una attacco alla libertà di tutti.
Per questo, facciamo appello a tutte le realtà sociali e democratiche, per dimostrare ancora una volta che contro la repressione nessun@ è solo.
Lander libero! No all’estradizione!
Lander askatu! Estradiziorik ez!
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