A Civita Castellana, in provincia di Viterbo, aveva visitato il locale ospedale e poi una fabbrica di ceramiche e si apprestava ad intervenire davanti ad alcune decine di persone in una sala del comune, per spiegare il suo programma nell’ambito delle elezioni a governatore della regione Lazio.
Ma a fine mattinata un gruppetto di persone ha fatto irruzione nella sala dove era in atto l’iniziativa elettorale e l’ha interrotta, esponendo uno striscione, gridando slogan e accedendo anche un fumogeno. Ci sarebbe stato anche un contatto fisico tra i membri di Casa Pound e alcuni rappresentanti di Rivoluzione Civile, e secondo alcuni resoconti sarebbe volata anche qualche sedia.
Casapound si è voluta così vendicare dello “sgarbo” di pochi giorni fa, quando il giornalista si era rifiutato di stringere la mano al loro candidato Di Stefano, richiamandosi ai valori dell’antifascismo. “Non c’é dialogo con chi offende e insulta e con chi, addirittura, come é successo in un’intercettazione, minaccia di violentare una ragazza solo perché ebrea” aveva detto Ruotolo spiegando il suo gesto.
Ha scritto invece lo stesso Sandro Ruotolo a proposito della provocazione fascista di questa mattina sul suo profilo di Facebook:
“Mezz’ora fa un gruppo di fascisti di Casapound ha fatto irruzione nella sala Bruno Buozzi a Civita Castellana dove stavo tenendo un incontro pubblico: mi hanno aggredito verbalmente perché tre giorni fa mi sono rifiutato di stringere la mano al loro candidato presidente di Regione, in solidarietà a Nichi Vendola che dai candidati di Casapound viene insultato e offeso per la sua omosessualità. Hanno lanciato fumogeni nella sala e ci hanno impedito con le trombe di proseguire. Questa è la loro risposta, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo. Questa è Casapound, questa è la sua minaccia allo svolgimento democratico della campagna elettorale, questo è il loro ricatto verso chi non si piega alla loro inciviltà e alla loro violenza. La Questura di Viterbo non ha ritenuto di dover inviare nessun poliziotto: eppure sono certo che la Digos sa bene quale radicamento qui Casapound abbia e quali rischi esistessero per me e per le persone che incontravo. Il ministero dell’Interno deve reagire immediatamente perché ha il dovere di garantire che la campagna elettorale di Rivoluzione civile e dei suoi elettori possa svolgersi in piena tranquillità e sicurezza”.
Come a tutti gli aggrediti dai fascisti, la nostra solidarietà a Sandro Ruotolo.
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Alfonso De Amicis
Antifascimo militante