Ore 0.25 Al Senato, quanto mancano solo un centinaio di sezioni, il Pd ha più voti (31,64) ma meno senatori del Pdl. Ma lo stallo è assoluto. Alla Camera, con circa 350 sezioni ancora in bilico, la risicatissima “vittoria” del Pd-Sel appare certa. Ma non serve a nulla.
Ore 23 – Alla Camera il testa a testa si risolverà soltanto a tarda notte, visto che ci sono ancora un migliaio di sezioni che non hanno completato lo scrutinio del Senato e quindi non possono passare all’urna contenente le schede per la Camera. Dove, con 58.392 sezioni su 61.446, il Pd-Sel coserva un margine di vantaggio di appena 0,7 punti percentuali (29,7 contro il 29% del Pdl). Grillo mantiene il 25,5%, che equivale ai voti presi dal solo Pd e probabilmente, prima della chiusura, potrebbe essere anche superiore. Monti resta dov’era, al 10,6 e Ingroia al 2,25.
Ore 22 – Caos sui numeri, ma al Senato, con 56.908 sezioni scrutinate su 60.431 Il Pd-Sel scende al 31,8%, mentre Berlusconi+Lega sale al 30,6. Grillo conferma in pieno il suo exploit con 23,75 e Monti tristemente al 9,1. Con questi numeri, però non si capisce molto, perché la legge elettorale al Senato è maggioritaria su base regionale. Da cui risultano al momento 123 senatori berlusconiani, 104 al Pd-Sel, 57 a Grillo e appena 17 a Monti.
Alla Camera, invece, dopo 51.555 sezioni su 61.446, il risultato è apertamente in bilico: Pd-Sel al 30%, Pdl al 28,75 e in risalita netta, Grillo al 25,4 e Monti ad appena il 10,6.
Ore 20.30 – Al senato i giochi sono fatti. Dopo 49.389 sezioni scrutinate su 60.431, il Pdl prende almeno 121 senatori pur non avendo la maggioranza dei voti (il 30,2). Solo 96 il Pd, che prende il 32%. Grillo sbanca ogni maggioranza possibile con il suo 23,9% e 65 senatori. Monti disperso nel deserto, con appena il 9,1%.
Alla Camera. invece, con 36.189 sezioni su 61.446, il Pd-Sel è fermo al 30,8% (in calo), Berlusconi è al 27,9, Grillo al 25,5. Monti al 10,5. Ingroiafuori, con il 2,25.
Ore 19.35 – Alla Camera, oltre un terzo di sezioni scrutinate: 22.793 su 61.446. Al momento Pd-Sel si mantengono intorno al 31,7%, molto meno delle attese (anche tenendo conto che allo scrutinio finale la percentuale dovrebbe essere un po’ più bassa) . Il Pdl prende il 26,9, Grillo il 25,6 e Monti il 10,5. Ingroia, con il 2,2 è decisamente fuori. A sinistra, va considerato definitivamente chiuso un modo di far politica fondato sulla “pensata elettorale” che ti tira fuori dai problemi e ti rimette vicino ai finanziamenti pubblici.
Ore 19.10 – Al Senato alla situazione è ormai chiara: non vince nessuno, il che è una vittoria di Berlusconi e di Grillo. Impossibile qualsiasi maggioranza (sullabase delle dichiarazioni fino ad oggi). Con 41.492 secìzioni scrutinate su 60.431, Pd-Sel scendono al 32,4%, mentre Berlusconi sale ancora fino al 29,8. Grillo mantiene il suo 24% (23,95), mentre Monti non si schioda dal 9,1. Ma in termini di seggi senatoriali, causa la legge lettorale maggioritaria su base regionale, il Pdl guadagnerebbe 121 seggi, mentre il Pd non arriva a 100 (96). Grillo ne prenderebbe 65 e soltanto 19 Monti. Niente gli altri.
Ore 18.35 – Alla Camera, con 10.528 sezioni su 61.446, quindi ad un sesto dello scrutinio, e ricordando sempre che le regioni più “efficienti” nello scrutinare sono le ex “rosse”, la situazione è la seguente: Pd-Sel al 33,66%, Grillo al 25,74, Berlusconi al 24,96 e Monti sul 10,2. Ingroia resta intorno al 2,3.
Ore 18.30 – A metà dello crutinio, con 30.100 sezioni su 60.431, Pd-Sel mantengono il 32,9%, Berlusconi va rimontando ed è salito al 29,2. Grillo conserva un incredibile 24%, mentre Monti e i suoi derelitti alleati raggiungono a malapena il 9,17.
Secondo la quinta proiezione Piepoli per la Rai: al centrodestra andrebbero 121 seggi al Senato, al centrosinistra 96, mentre al Movimento 5 Stelle 65 e alla lista Monti 19. Sono i primi dati sui seggi delle proiezioni Rai/Piepoli, con un copertura del 76%.
Ore 18.20 – Alla Camera, cone 7.807 sezioni scrutinate su 61.446, i voti reali sono: Pd-Sel al 33,8, Berluska al 24,6, Grillo al 25,9 e Monti al 10,2. Ingroia è solo al 2,34%, con ben poche speranze di risalire e superare la soglia del 4%. Calato il gelo in Piazza Affari sulle prime proiezioni elettorali che hanno visto il Pdl in testa al Senato . L’indice milanese che guadagnava il 4% ha azzerato i progressi per poi tuffarsi sotto la parità (-0,34%) e infine chiudere in modesta crescita (+0,73%). Il differenziale Btp/Bund è schizzato a 293, oltre la cosiddetta quota Monti (287), dopo aver toccato un minimo a 255 dopo la chiusura delle urne e i primi istant-poll che davano il Centrosinistra in testa anche al Senato. E’ insomma chiarissimo: i mercati finanziari puntavano sulla vittoria del Pd, già alleato con Monti, e vedono come il fumo negli occhia sia l’instabilità che la vittoria di Berlusconi.
Ore 17.50 – A un terzo dello scrutinio al Senato, 20.399 sezioni su 60.431, la situazione è la seguente: Pd-Sel al 33,4, Pdl, al 28,35, Grillo al 24,4, Monti solo al 9,1. Due questioni complicano di molto sia i numeri reali (quelli che abbiamo appena dato)m perché le regioni più “efficienti” nello scrutinio sono tradizonalmente quelle ex “rosse”; e quindi sul finale arrivano i dati da Sicilia, Campania, Calabria, che cambiano anche sensibilmente le percentuali finali. La seconda, relativa alle proiezioni, è che lo “storico” (ovvero le serie storiche relative alle sezioni scelte dai sondaggisti come riferimento) non corrisponde affatto alla situazione attuale (per l’irruzione di Grillo, fondamentamente) e quindi rende squilibrati gli esercizi statistici sull’attualità.
Ore 17.35 – Ad un quarto dello scrutinio per il Senato, cone 15.178 sezioni su 60.431, si comincia a vedere qualcosa di semo-chiaro. Il Pd-Sel ha il 34,1%, Berlusconu prende il 27,7 (la distanza si è ridotta un po’), Grillo al 24,3, e Monti 9,3.
Ore 17.25 – Le proiezioni date da Mediaset danno addirittura il Pd in vantaggio di 10 punti sul proprio proprietario. Se c’è una prima cosa certa, è che questa è la giornata nera di molti istituto privati di sondaggistica e rilevazione statistica.
Ore 17.15 – Con 10.120 sezioni su 60.431 i voti per il Senato cominciano e prendere una forma credibile più delle proiezioni di Piepoli. Pd-Sel al 34,6, Pdl al 27,1, Grillo al 24,5 e Monti & co. al 9,1.
Alla Camera, invece, con appena 1.055 sezioni su 61.446 la situazione è ancora troppo fluida per farci ragionamenti sopra: Pd-Sel al 33,2, Pdl al 24,9, Gruillo addirittura al 26,8 e Monti al 10,4. Comincia a risalire dal fondo Ingroia, con il 2,23%.
Ore 17.10 – In ribasso Piazza Affari dopo le proiezioni sul senato al centrodestra – Mediaset da +9% alla sospensione al ribasso. Giù i titoli di Stato . Spread su a quota 280.
Ore 17.05 – Al Senato i voti scrutinati relativi a 6.272 sezioni su 60.431 continuano a dare Pd-Sel al 34,9, Berluska al 26,3, Grillo al 25 e Monti al 9,16.
Ore 17.00 Anche alla Camera i primi scrutini (voti effettivi, dunque) relativi a 434 sezioni su su 61.446 attribuiscono alla coalizione Pd-Sel il 34,9%, a Berlusconi al 28,5, quasi alla pari con Grillo che viaggia sul 28,8. Monti e compari al 9,8.
Ore 16.50 – Gli scrutini ufficiali relativi a 3.829 sezioni su 60.431 per il Senato dàanno Grillo al 25%, la coalizione Pd-Sel al 35, Berlusconi+Lega al 26 e Monti al 9. Ingroia svuotato dal £voto utile” (al Senato la soglia di sbarramento è all’8%, assolutamente irrangiungibile già nelle previsioni di voto), all’1,8.
Ore 16.30 Prima proiezione Piepoli-Rai: centro-destra in testa al Senato, M5S primo partito. La borsa cade improvvisamente e dimezza i guadagni, mentre lo spread sale. E qualcuno si ricorda che Piepoli è un vecchio brlusconiano, parecchie volte dimostratosi inattendibile.
Ore 16.20 Il primo rapporto ufficiale del ministero dell’Interno relativo al Senato (circa 800 sezioni in tutto) dà la coalizione di centrosinistra al 36,5%, i berlusconiani al 26, Grillo al 24,3, Monti all’8,6, Ingroia all’1,7.
Ore 16.05 Gli istant poll dell’Istituto Piepoli realizzati per la Rai dànno Bersani al 38% e Berlusconi al 30. Un distacco considerato di fatto incolambile. Ma non sarebbe la prima volta che le primissime anticipazioni statistiche si rivelano sballate.
Il 19% accreditato a Grillo preannuncia un folto gruppo di “neo-parlamentari” dal comportamento imprevedibile. L’unica esperienza di “opposizione” fin qui prodotta, in Sicilia, mostra i grillini nella posizione del “vediamo cosa la maggioranza propone e poi decidiamo volta per volta”. Un tempo si sarebbe chiamata “opposizione costruttive”. Ovvero, nulla di “rivoluzionario”; anzi, molto “compatibile”.
ore 16.00 Per le regionali del Lazio si prospetta una vittoria a mani basse di Zingaretti (Pd e Sel) al primo turno, con il 52/54%. In Lombardi invece corsa alla pari tra Ambrosoli e Maroni, entrambi accreditati del 42-44%.
ore 15.20 – Il primo exit poll dà il Pd-Sel al 34,5%, Pdl-Lega al 29%, Grillo al 19,5%, Monti al 9,5%, Ingroia al 3,5%. L’affluenza sembra assestarsi intorno al 74% (80% nel 2008).
Secondo l’exit poll di Sky, invece, Bersani 37, destra 31, Grillo 16,5, Monti 9.
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MaxVinella
Secondo Frau Merkel gli esiti del voto italiano non smentiscono Monti e la sua politica di austerità !!
Ma dove vive questa !!!!!!!!!!
Si preoccupi delle sue di elezioni, che tra poco la faranno fuori !!