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Domani la Valle che Resiste si mette in marcia

Nata mesi or sono per volontà del movimento notav e e degli amministratori valsusini, dopo due mesi di assemblee in ogni paese, sarà ancora una volta la Valsusa a presentarsi come il movimento con cui fare i conti dopo le elezioni in attesa di un nuovo governo.

Le elezioni hanno profondamente segnato la gestione del potere e la Torino Lione è da molti considerata lo spartiacque per un’idea di un’ Italia diversa, incapace attraverso i suoi governanti di risolvere i problemi seri della popolazioni, e capace solamente di proseguire nella strada dello spreco di denaro pubblico e accumulazione di potere e privilegi a discapito delle centinaia di migliaia di persone messe a rischio dalla crisi economica.

Fa gridare vendetta il sistema Tav che abbiamo svelato negli anni (un’idea qui nel dossier Nel cantiere di Virano) mentre chiudono gli ospedali, le scuole cadono a pezzi e non ci sono i fondi per le casseintegrazioni.

Grida vendetta questa vicenda per tutti i suoi risvolti, non solo economici e ambientali, ma anche quelli sociali e politici. Non è un caso che lo stato nella sua interezza si sia costituito parte civile nel maxi processo a carico dei 52 notav, troppo preoccupato della partecipazione popolare crescente, spaventato da forme nuove di politica e gestione del proprio territorio per non tentare di abbatterle con tutti i mezzi.

Una commistione di poteri che lavorano tutti contro il movimento popolare, dalla politica all’informazione, passando dalla procura della repubblica i notav sono un nemico pubblico da screditare in ogni modo.Anche in queste ore, il teatrino messo in piedi introno all’ispezione parlamentare al cantiere denota la debolezza di quel fronte presnetato così granitico, che alla prima novità trema facendo rumore.

I sindacati di polizia abbaiano, Ltf cerca motivazioni in punta di diritto senza trovarne reali, la stampa asservita fa da ufficio stampa a politici falliti e questurini rancorosi.

Ma nulla scalfisce il cammino del movimento notav, e domani darà un’altra grande prova politica, stringendosi intorno alle proprie ragioni, che sono sempre più le ragioni di molti.

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1 Commento


  • Davide

    Non siamo riusciti ad organizzare nemmeno un pullman… ma che è successo?

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