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Napoli. Arriva il ministro. Polizia e fascisti contro gli studenti

C’è del marcio nel comportamento della Questura di Napoli in merito all’aggressione che studenti e ricercatori hanno subito da parte prima di alcuni delinquenti aderenti ad organizzazioni neofasciste e dopo dai celerini che hanno distribuito manganellate a tutto spiano.

Ricostruiamo i fatti: qualche centinaio di studenti universitari e di attivisti sociali si è dato appuntamento alla Prefettura di Napoli per contestare l’arrivo della Ministra all’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, all’indomani delle violente cariche poliziesche effettuate a Milano fin dentro il perimetro universitario.
Alla sede della Prefettura gli studenti hanno trovato anche alcuni lavoratori dei Consorzi di Bacino aderenti ad una sigla sindacale (si fa per dire!) nota per gli accertati intrallazzi affaristici/clientelari consumati con pezzi del sistema politico cittadino ed in combutta con il sottobosco della criminalità organizzata. 
Tra i “dirigenti” di questa sigla sindacale c’è il noto fascista/camorrista Salvatore Lezzi il quale, nel corso degli anni, è stato alla ribalta delle cronache, oltre per la compravendita di corsi di formazione e posti di lavoro, anche per una serie di aggressioni ad attivisti dei movimenti di lotta e per aver capitanato una sorta di vandea popolare contro un centro di accoglienza per immigrati, allestito dalla passata amministrazione comunale, nel quartiere di Montesanto.

La Questura temendo che la Ministra potesse essere accolta dalla contestazione degli studenti ha pensato bene di comunicare a Lezzi che i lavoratori non sarebbero stati ricevuti dai funzionari prefettizi se gli studenti non fossero andati via.
A questo punto Lezzi ed alcuni sui sodali hanno iniziato ad inveire contro gli studenti con provocazioni verbali e tentativi di aggressione fisica ai fini di liberare la piazza dalla loro presenza.
Alla sacrosanta risposta di questi ultimi la polizia ha utilizzato la tensione che si stava determinando ed ha caricato gli studenti ferendone alcuni e fermandone altri con il solito corollario di schiaffi, minacce di ogni tipo, telefonini fracassati a terra ed offese personali.
Per ben due volte i celerini hanno inseguito gli studenti in piazza Plebiscito e nelle strade adiacenti.

Naturalmente la stampa cittadina non si è lasciata sfuggire la gustosa occasione di descrivere, nelle varie edizioni on line, che quanto accaduto sotto la sede della Prefettura di Napoli è stata una rissa tra lavoratori e studenti avallando la velina poliziesca.
In realtà l’episodio consumato in queste ore è la dimostrazione lampante del tentativo questurino di utilizzare, in chiave provocatoria e con l’obiettivo di frantumare ancora di più la società, alcuni squallidi personaggi e il disorientamento tra alcune fasce di lavoratori. Un lavorio da scagliare contro i militanti e gli attivisti dei movimenti di lotta anticapitalistici che agiscono politicamente in città.

L’aggressione di oggi dimostra che è necessario togliere ogni agibilità politica a fascisti e provocatori vari rafforzando la vigilanza sui territori e la capacità di autodifesa dell’integrità fisica dei compagni. Nel contempo, però, dobbiamo denunciare e contrastare ogni utilizzo in chiava antisociale della demagogia populista e corporativa che i fascisti, in qualsiasi forma si presentano, alimentano nei settori popolari colpiti dalla crisi.

Su questa impostazione è possibile rilanciare un antifascismo militante in grado di stroncare sul nascere ogni rigurgito squadrista e razzista e di smascherare le operazioni di mistificazione e di criminalizzazione del conflitto perpetrate dagli apparati repressivi dello stato.

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1 Commento


  • unico

    ma fino a quando i giovani i movimenti i militanti avranno voglia di farsi bastonare e arrestare da fascisti e polizia?

    leggo alcuni siti e non trovo altre notizie che di compagni arrestati e cariche su manifestanti

    ma non è ora di rivedere metodi e pratiche dello stare in piazza?
    si è così abituati a subire?
    capisco all’università di milano..

    ad esempio a cremona nel video si vedono tutti i compagni a volto scoperto: i fasci ringraziano..
    e cosa han fatto? è andata bene che non le han prese dai birri..se no botte arrestie festeggiamenti dei fasci x l’inaugurazione.. è ora di cambiare pensiero e azione

    e non parlo certo di armarsi o roba del genere
    ma a farsi menare sempre e comunque sarebbe ora di dire basta

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