Gira ancora a vuoto il gruppo incaricato di trovare “la quadra” alla vigilia della tormentata assemblea nazionale del PD. La commissione composta da Marina Sereni, Ivan Scalfarotto (vicepresidenti dell’Assemblea nazionale), Luigi Zanda, Roberto Speranza (capigruppo al Senato e alla Camera), Enzo Amendola (coordinatore dei segretari regionali) e David Sassoli (europarlamentare), dovrebbe presentare una proposta unitaria all’Assemblea nazionale del PD che si tiene domani alla Fiera di Roma. In quella sede si dovra’ eleggere il nuovo segretario “pro-tempore” che restera’ in carica fino al Congresso che, salvo imprevisti, dovrebbe tenersi entro il mese di ottobre. Intanto è già saltata l’idea di una ‘prorogatio’ della segreteria di Pier Luigi Bersani che però – e giustamente – non ne vuole neanche sentir parlare.
Bersani continua a sponsorizzare l’ipotesi alla leadership del PD di Roberto Speranza, 34 anni, capogruppo alla Camera ed ex segretario regionale della Basilicata. Contro si schierano però D’Alema (il vero virus autodistruttore nel PD) e Rosy Bindi che la ritengono una “non scelta”. A loro volta i bersaniani si sono messi di traverso sull’ipotesi di Cuperlo (dalemiano) come nuovo segretario. La portavoce di D’Alema un articolo apparso su ”Repubblica” di oggi smentisce i contrasti con Bersani: ”Non c’e’ nessuna guerra tra Bersani e D’Alema. D’Alema non ha bruciato la candidatura di Guglielmo Epifani, che peraltro Bersani non ha mai proposto”. Il “dalemiano” Gianni Cuperlo, ha deciso invece di presentare la propria candidatura direttamente al Congresso, nella convinzione che ci voglia una forte legittimazione per affrontare la nuova fase che attende il partito”.
Su un altro versante si muove poi la senatrice veneta del Pd Laura Puppato – una dei maggiori critici contro il governo delle larghe intese. Sabato all’ Assemblea nazionale del PD presenterà un documento che molti ritengono potrebbe raccogliere diversi consensi. “Ho sintetizzato il pensiero di molti”, sostiene la senatrice Puppato – la quale nel documento insiste sul ruolo del parlamento distinto da quello del governo e sulla necessità di cercare “maggioranze variabili e trasversali” all’interno delle commissioni parlamentari. “Alla responsabilità che abbiamo verso il Paese, dobbiamo affiancare la lealtà verso i nostri elettori. Direi verso le nostre idee”, si legge nel suo documento. Intanto si segnala la protesta di otto senatori democratici per l’elezione in commissione giustizia del berlusconiano Francesco Nitto Palma e l’attivismo di una parte della base che è arrivata a definirsi “Occupy Pd”. Sono sorti gruppi “occupy PD” a Torino, Bologna, Reggio Emilia, Prato e Firenze, Napoli, Cagliari, Roma, Catanzaro, Parma e Bari e il prossimo 19 maggio gli Occupy si riuniranno a Prato in un’assemblea nazionale del movimento. I militanti di OccupyPd si presenteranno alla Fiera di Roma con lo slogan, “Siamo più di 101″, un’allusione esplicita al voto che ha impallinato Romano Prodi per il Quirinale. “Chiediamo che già nelle prossime settimane siano convocate assemblee degli iscritti e coordinamenti e siano aperti altri simili spazi di discussione nei nostri circoli” scrivono gli occupyPd della Puglia “Vogliamo un congresso spartiacque, ampio e dialettico. Il Partito Democratico siamo noi, che giorno dopo giorno lo costruiamo nelle nostre città, nei nostri luoghi di studio, nei nostri luoghi di lavoro”.
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