L’aveva promesso – anzi minacciato – ieri il Questore di Bologna che non ci sarebbero stati sconti nei confronti degli studenti che lunedì hanno liberato Piazza Verdi dai battaglioni di celerini che con cariche e manganellate volevano impedirgli di tenere una assemblea nella loro città. E che il conto sarebbe stato salato. E così, dopo le 25 denunce spiccate ieri nei confronti di altrettanti studenti e attivisti di varie realtà antagoniste cittadine oggi ne sono arrivate altre 10.
Anche le denunce pervenute oggi, in riferimento ai fatti del 23 maggio quando ci furono i primi scontri in Piazza Verdi, cuore del quartiere universitario bolognese, sono a carico di militanti dei collettivi Cua e Cas e degli spazi occupati Crash e Tpo. Ed anche in questo caso i reati contestati sono fantasiosi e ingigantiti: dalla “resistenza a pubblico ufficiale” alle “lesioni”, dal “danneggiamento aggravato” al “porto abusivo di armi”, dall’uso di “mezzi atti al travisamento” alla “manifestazione non preavvisata”, dal “getto di cose pericolose” alle “accensioni ed esplosioni pericolose”. Formulazioni altisonanti che ribattezzano a scopo penale il lancio di petardi o di bottiglie contro i cordoni di celerini bardati e blindati con tute, caschi e scudi, molti dei quali però sono stati immancabilmente refertati come ‘feriti’ e ‘contusi’ al termine delle manifestazioni. Per non parlare della ‘manifestazione non preavvisata’ nei confronti di 4 studenti del Cua accusati di essere tra i promotori di una serata con annesso concerto (!).
Diventano così ben 35 le persone sulle quali piomba la rappresaglia per i fatti dell’ultima settimana a Bologna, che le forze dell’ordine hanno definito “i più gravi degli ultimi anni”. E come se non bastasse la Questura annuncia che presto sui movimenti studenteschi e antagonisti del capoluogo emiliano potrebbero piovere nuove denunce, visto che ‘filmati e foto’ delle manifestazioni degli ultimi mesi sono ‘al vaglio degli inquirenti’.
Intanto ieri pomeriggio ilCollettivo Universitario Autonomo ha tenuto una conferenza stampa per esprimere la propria posizione sui fatti di Piazza Verdi alla luce delle denunce già piovute sugli attivisti, annunciando una manifestazione per martedì 4 giugno alle 18, sempre con partenza da Piazza Verdi. Sul palco montato in piazza si sono alternati vari interventi, tra i quali quelli dello scrittore Stefano Benni che pur non abitando più da anni a Bologna ha voluto dedicare due letture, una dedicata alla recentemente scomparsa Franca Rame, e l’altra tratta dal testo ‘Comici Spaventati Guerrieri’.
Intervistato ai microfoni di Radio Città Fujiko Benni ha detto di essere contento di essere stato invitato ad intervenire all’iniziativa convocata dai collettivi studenteschi. Ma poi ha polemizzato: “Quanti scrittori possono venire in Piazza Verdi senza essere manganellati? Io sono onorato di essere tra questi…poi un giorno manganellano anche me… sono andato via da questa città da dieci anni e uno dei perché è che vogliono una città depressa e mediocre. Io sono andato via arrabbiato, meno male che c’è qualcuno ancora arrabbiato”.
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