Il sindaco di Acicastello Filippo Drago continua la sua perfomance leghista. Dopo aver portato Matteo Salvini sul pericolante balcone del municipio, poi nel salone di un noto hotel della scogliera per consumare in privato un comizio programmato per piazza Castello – annullato perchè contestatissimo – e aver lanciato la campagna contro l'arrivo di 80 migranti, ha vietato di fatto il gioco della palla nelle piazze, in un comune dove non c'è una struttura sportiva pubblica e l'unica bambinopoli è abbandonata all'usura del tempo e al vandalismo. L'ordinanza è del 5 maggio, ma il Drago leghista, alcuni giorni prima ha, attraverso articoli su "La Sicilia", fatto passare la "voce" che per chi gioca in piazza con la palla c'è il Daspo. Il 5 maggio, il sindaco aggiusta il tiro e sentenzia che contro chi gioca a palla non c'è il DASPO.
L'indomani, la "Comunità Resistente Piazzetta", ha organizzato una iniziativa, resa nota attraverso Facebook, per denunciare questo stato di polizia, e si è ritrovata in piazza Castello con una palla e un megafono. Le ragazze e i ragazzi hanno fatto dei giochi con la palla, ma senza causare danni a cose e a persone. Presenti, in sostegno a questa protesta, rappresentanti della Federazione di Catania dell'USB e di movimenti sociali catanesi.
Ma, accade, che, quando gioiosamente la protesta è finita, e tutti si apprestano a lasciare la piazza, intervengono carabinieri e vigili urbani, che bloccano tutti. Gli animi, che erano stati distesi per tutta la durata della protesta, si riscaldano perchè i carabinieri con decisione chiedono a tutti i presenti i documenti (https://www.facebook.com/claudia.urzi.39?hc_ref=NEWSFEED ), senza spiegarne le motivazioni. A chi fa notare, che stanno chiedendo i documenti, e quindi l'identificazione scritta, solo a chi ha protestato, i carabinieri dicono di rivolgersi ai vigili urbani per conoscere le motivazioni. E questi, a denti stretti : "Perchè in piazza non si può giocare con la palla. Così dice l'ordinanza sindacale". Ma, l'ordinanza di Drago non prevede l'identificazione-schedatura dei disobbiedenti: e' vietato giocare a palla e non c'entrano le identificazioni da parte dei carabinieri. Più di un divieto (assurdo!), i fatti di sabato 6 maggio, hanno i connotati del DASPO URBANO!
Il commento della "Piazzetta": "Violiamo il Decreto Minniti (Partito Democratico) e la conseguente ordinanza del sindaco Drago (Lega Nord), che vieta di giocare con la palla nelle piazze, pena: multe salate e DASPO urbano (esilio o confino fascista, come preferite). Polizia municipale e Carabinieri ci hanno identificati, e seguiranno dei provvedimenti nei nostri confronti. Consapevolmente, gioiosamente e…calcisticamente: disobbediamo! ".
Presenti in piazza anche agenti della Digos, che , a distanza, hanno filmato tutti, senza intervenire.
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