Se la polizia non basta, c’è sempre l’esercito. In fondo, a che cavolo serve un’armata di professionisti se non a controllare la propria popolazione? Chi aveva stolidamente plaudito all’eliminazione della leva obbligatoria – e quindi alla concezione di un “esercito popolare”, in qualche misura controllabile dal basso, ovvero dalle stesse truppe – ora è servito: i professionisti obbediscono agli ordini e non si fanno domande. “It’s my job”, ripetono come automi senza neuroni i militari Usa che tornano dai teatri di guerra (o meglio: occupazioni militari all’estero).
Il fatto che ora si pensi di impegarli direttamente in piazza, per le prevedibili proteste di massa di questo autunno, secondo un irrefrenabile “bisogno” di seguire l’esempio egiziano (e non solo), dà la misura di quanto questo governo di “larghe intese” sia costitutivamente fascista nella concezione del potere. Del resto, non è che un gruppo di obbedienti esecutori agli ordini della Troika (viene ricordato anche oggi su diversi media: “se salta questo goerno, arriva direttamente la Troika”, senza più la finzione di un governo nazionale). E il ministro della difesa Mauro, ora “montiano” (ovvero Troika doc!) viene direttamente da Alleanza Nazionale. Come un Gasparri qualsiasi, insomma, ma con un po’ di aplomb nelle parole ufficiali ma pronto a sparare altrettanto piombo sui (propri?) cittadini. Conto terzi, naturalmente.
Inviteremmo i compagni a non prendere sottogamba questa analisi che prendiamo in prestito dal blog /www.forzearmate.org/; anzi, sarebbe meglio addentrarsi in proprio nella “direttiva” emanata dal ministero della difesa.
La direttiva:
*****
PREPARATIVI PER L’AUTUNNO
Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito. Un ipotetico scenario alla luce delle difficolta’ economiche, sociali e lavorative in Italia e in Europa.
L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” (vedi qui:http://www.difesa.it) emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale.
La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento irrinunciabile della politicanazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario». Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano».
L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa. «Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona, fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine neocapitalistico».
Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali».
Ed ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata, da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo riportato, della stabilità di lungo periodo della moneta comune, controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale».
Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie, per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza».
Questo sito utilizza cookie e strumenti analoghi per erogare il servizio e trattare i tuoi dati. Cliccando “Accetta tutti”, acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Cliccando "Rifiuta" non permetterai al sito di salvare alcun cookie tranne quelli tecnici. Cliccando "Impostazioni cookie" potrai fornire un consenso controllato. Utilizzando i nostri servizi, l'utente accetta quanto indicato nella Informativa Privacy.
Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Tuttavia, la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie tecnici sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questi cookie garantiscono le funzionalità di base e le caratteristiche di sicurezza del sito web, in modo anonimo.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-advertisement
1 anno
Impostato dal plugin GDPR Cookie Consent, questo cookie viene utilizzato per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Pubblicità".
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 mesi
Questo cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Analisi".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 mesi
Il cookie è impostato dal consenso cookie GDPR per registrare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Funzionali".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 mesi
Questo cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent. I cookie vengono utilizzati per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Cookie Tecnici".
cookielawinfo-checkbox-others
11 mesi
Questo cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Altri".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 mesi
Questo cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent. Il cookie viene utilizzato per memorizzare il consenso dell'utente per i cookie nella categoria "Prestazioni".
CookieLawInfoConsent
1 anno
Registra lo stato del pulsante predefinito della categoria corrispondente e lo stato del CCPA. Funziona solo in coordinamento con il cookie principale.
viewed_cookie_policy
11 mesi
Il cookie è impostato dal plug-in GDPR Cookie Consent e viene utilizzato per memorizzare se l'utente ha acconsentito o meno all'uso dei cookie. Non memorizza alcun dato personale.
I cookie funzionali aiutano a eseguire determinate funzionalità come condividere il contenuto del sito Web su piattaforme di social media, raccogliere feedback e altre funzionalità di terze parti.
I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazioni chiave del sito Web che aiutano a fornire una migliore esperienza utente per i visitatori.
I cookie di analisi vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche del numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.
Cookie
Durata
Descrizione
_ga
2 anni
Il cookie _ga, installato da Google Analytics, calcola i dati di visitatori, sessioni e campagne e tiene anche traccia dell'utilizzo del sito per il report di analisi del sito. Il cookie memorizza le informazioni in modo anonimo e assegna un numero generato casualmente per riconoscere i visitatori unici.
_gat_gtag_UA_20623897_1
1 minuto
Impostato da Google per distinguere gli utenti.
_gid
1 giorno
Installato da Google Analytics, il cookie _gid memorizza informazioni su come i visitatori utilizzano un sito web, creando anche un report analitico delle prestazioni del sito web. Alcuni dei dati raccolti includono il numero di visitatori, la loro fonte e le pagine che visitano in modo anonimo.
CONSENT
2 anni
YouTube imposta questo cookie tramite i video di YouTube incorporati e registra dati statistici anonimi.
I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tengono traccia dei visitatori sui siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.
Cookie
Durata
Descrizione
VISITOR_INFO1_LIVE
5 mesi 27 giorni
Un cookie impostato da YouTube per misurare la larghezza di banda che determina se l'utente ottiene la nuova o la vecchia interfaccia del lettore.
YSC
sessione
Il cookie YSC è impostato da Youtube e viene utilizzato per tracciare le visualizzazioni dei video incorporati sulle pagine di Youtube.
yt-remote-connected-devices
YouTube imposta questo cookie per memorizzare le preferenze video dell'utente utilizzando il video YouTube incorporato.
yt-remote-device-id
YouTube imposta questo cookie per memorizzare le preferenze video dell'utente utilizzando il video YouTube incorporato.