C’è un solo motivo per occuparsi della “tenuta” del governo nelle prossime settimane: il movimento di protesta sociale che deve prender corpo in autunno, a partire dalle due giornate di ottobre (18 e 19, sciopero generale Usb e gli altri sindacati di base, seguita dalla manifestazione nazionale delle lotte sociali, a cominciare dalla casa) si troverà davanti scenari politici molto diversi a seconda se ci si troverà davanti a elezioni politiche anticipate oppure no.
Tutto per il momento ruota intorno alla decisione che dovrà prendere il Senato a proposito di Berlusconi (ormai definitivamente “il Detenuto” invece che “il Cavaliere”): sarà dichiarato decaduto dalla carica di senatore oppure no?
Tutto dipende da quel che farà il Pd dando per scontato il voto favorevole alla decadenza da parte del Movimento 5 stelle e quello contrarissimo del Pdl. Al momento sembra difficile che questa banda di scombinati possa “salvare” per l’ennesima volta il Caimano mentre in pubblico dichiara che le “sentenze vanno rispettate ed eseguite”.
Un elemento di incertezza potrebbe venire dall'”interpretazione” della condanna detentiva. La legge Severno del 2012, infatti, stabilisce l’ineleggibilità e quindi la decadenza dalla carica per chiunque abbia riportato una condanna superiore a i due anni. E’ la norma idiota pensata per “bruciare” il futuro politico delle avanguardie di lotta, sociali o sindacali; è la norma già applicata per dichiarare decaduto Andrea Alzetta, detto “Tarzan”, da consigliere comuna di Roma per una condanna a due anni risalente al 1990.
Qualcuno prova già a considerare la condanna di Berlusconi “ridotta” ad un solo anno grazie allo sconto di tre previsto dal’ultimo indulto. In tal modo, verrà verosimilmente sostenuto in Senato, Berlusconi potrebbe mantenere il seggio e le relative prerogative.
Vero è che la condanna è comunque definitiva, quindi andrà scontata agli arresti domiciliari secondo le modalità che la Procura di Milano stabilirà. E “fare politica” o dirigere l’azienda, in quelle condizioni, potrebbe essere un po’ complicato.
Troppe incognite, come si vede. Quindi è possibile che “il Detenuto” faccia cadere il governo prima. Naturalmente su una questione diversa dalla sua condanna. E restare leader “extraparlamentare”, addirittura momentaneamente detenuto, di un partito comunque ai suoi ordini. Se lo hanno fatto Grillo e Casaleggio, può provarci anche lui.
Sono coordnate da tener presente se si vuole agire, in questo autunno, in modo politicamente accorto e radicale.
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