Dieci mesi fa avevano investito dei pedoni ed erano fuggiti dentro la base militare di Ederle. Gli inaccettabili vincoli imposti dagli accordi “unilaterali” tra Stati Uniti e Italia.
Il tribunale di Vicenza alcuni giorni fa avrebbe dovuto giudicare tre militari statunitensi di stanza nella base di Ederle ma non ha potuto farlo in base agli accordi bilaterali tra Italia e Usa che risalgono a più di sessant’anni fa. I tre soldati Usa saranno processati ma davanti ad un tribunale statunitense e non italiano, cioè nel paese dove hanno commesso il reato.
Il 7 ottobre scorso una vettura Honda con a bordo tre militari americani di stanza alla base Ederle di Vicenza, aveva investito un gruppo di pedoni che stavano attraversando la strada. Il conducente però non si fermò a prestare soccorso, ma dopo qualche secondo ingranò la marcia e ripartì di gran carriera. I feriti finirono in ospedale, fortunatamente con lesioni lievi o di media gravità. Dai riscontri compiuti dalle forze dell’ordine, venne individuata la vettura che risultava essere utilizzata da militari americani. I carabinieri riuscirono a rintracciarli e a denunciarli in procura. Nel frattempo, giunsero i referti medici dei quattro feriti: gli immigrati Nikola Milicevic, Aleksandar Mladenovic, Ilja Ilic e Lazar Roskic furono giudicati guaribili fra i 3 e i 30 giorni.
Il procuratore del tribunale di Vicenza, Antonino Cappelleri, aveva aperto un’inchiesta iscrivendo sul registro degli indagati i cittadini americani Dax Xavier Board, 33 anni, Kyle Michael Rascon, 25, e Jahgary Indiana Ruiz, 24, tutti domiciliati nella base militare di Ederle in via della Pace. Ovviamente i tre investitori non saranno processati al tribunale di Vicenza, così come non lo sono stati i piloti responsabili della strage del Cermis. Un ennesimo esempio di impunità e un nuovo affronto a Vicenza che adesso ospiterà anche la nuova base del Dal Molin.
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