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Saldi di fine stagione per il governo Letta

 

Salvati con il DL anticrisi i padroni del gioco d’azzardo. Come andrebbero altrimenti definite le ultime iniziative in materia economica, prese dal Governo Letta nell’ultimo Consiglio dei Ministri (o forse il primo del post sentenza Berlusconi)? 

Alla fine del mese di agosto, leggiamo sulla stampa nazionale, che il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto legge definito “salva Imu” riguardante le misure da prendere per affrontare il problema Imu e la ricerca di fondi utili al mantenimento della stabilità del governo. Tale misura, secondo noi, presenta due rilevanti aspetti. Un aspetto riguardante, la cosiddetta, “sanatoria” concessa alle imprese del gioco d’azzardo (le slot machine), e l’altro sottende al ruolo che ne deriverebbe, per il neo costituito latitante Francesco Corallo titolare della più prestigiosa azienda del gioco la Bplus – cioè ex Atlantis), in termini di convenienza per i suoi “affari”.

 

La prima questione riguarda la cosiddetta “Sanatoria”.

E lo stato fa cassa al videopoker, così titolava il giornale, la Stampa, subito dopo la diffusione delle misure economiche decise nella riunione che doveva decidere le misure utili per i finanziamenti necessari sia per limitare e/o rinviare il pagamento della rata Imu per i proprietari di casa, e trovare anche finanziamenti per intervenire nel mondo del lavoro.

Con un colpo a sorpresa, per finanziare la cancellazione dell’IMU, il governo delle larghe intese utilizza anche il “tesoretto” (ancora tutto da riscuotere ma, probabilmente “messo a cassa” nei conti correnti del ministero delle Finanze) della tassazione sui giochi.

Ogni tanto ci si ricorda di quei famosi 98 miliardi di evasione fiscale. Tale era la cifra stabilita come sanzione da pagare all’erario, da parte delle dieci concessionarie che gestiscono, dal 2004, le slot machine su incarico dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams), a condizione che le stesse venissero collegate ad un sistema centralizzato telematico di sorveglianza e controllo delle somme giocate o versate o riscosse come vincite. Il mancato collegamento delle slot machine alla rete telematica nel periodo compreso tra il 2004 e il 2006 (responsabilità delle stesse società concessionarie) determinò un’evasione fiscale di 98 miliardi di euro, secondo quanto stimato dal colonnello della GdF Umberto Rapetto che condusse le indagini.

Questa cifra è stata poi in seguito ridotta a soli 2,5 miliardi, cifra ottenuta attraverso una convenzione per il riconteggio della multa. Convenzione sottoscritta in seguito tra concessionari e Monopoli, la cui normativa aveva ridotto drasticamente l’importo della sanzione modificando la norma punitiva, ce stabiliva una sanzione di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento , riducendola a soli 5 centesimi.

Da questi concessionari dei new slot, condannati a suo tempo alla maxi-multa multimiliardaria, con questa manovra di “sanatoria” arriveranno, al massimo 742,5 milioni, destinati a parziale copertura dell’abolizione dell’Imu 2013.

Dovrebbe essere questa la cifra da riscuotere (?), affidandosi ad una norma contenuta nella Finanziaria del 2006, la quale prevedeva il pagamento immediato tra il 20 e il 30% dell’importo della multa, Tutto ciò utile a fare così cassa subito rinunciando alla parte più considerevole del dovuto.

Copiando in questo quanto già determinato dalla giunta comunale di Roma che concede uno sconto del 30% sulle multe emesse se le stesse vengono pagate o immediatamente al vigile che l’ha elevata oppure  entro 5 giorni negli uffici competenti!!

Come già scritto in altre puntate dell’inchiesta realizzata da Contropiano, ricordiamo che: …La vicenda delle maxi-penali risale al maggio 2007, quando la Procura regionale del Lazio della Corte dei Conti, da una indagine realizzata dalla guardia di Finanza tramite il GAT (gruppo antifrode telematica)  partirono le richieste di risarcimento per “presunto danno erariale” per un importo di circa 98 miliardi, a causa del mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica gestita da Sogei tra il settembre 2004 e gennaio 2007.

Il decreto emesso dal governo Letta ridurrà le sanzioni, ovviamente, anche gli altri operatori. Cogetech (da 255mln a un massimo di 76,5mln), Sisal Slot (da 245 a poco più di 73), Gamenet da 235 a una cifra tra 47 e 70,5), Snai (tra 42 e 63) e Lottomatica (tra 20 e 30).

Ricordiamo che le stesse aziende erano state condannate con queste altre cifre: Cogetech 255 milioni, Sisal Slot 245, Gamenet 235, erano comprese anche Snai e Lottomatica. Spiccava per la penale maggiore da pagare (845 milioni) la Bplus la società di Francesco Corallo, che con questa “sanatoria” si vede così ridurre la sanzione a una cifra compresa tra i 169 e i 253,5 milioni di €. Con un risparmio, se passerà questo decreto di una cifra oscillante tra i 590 e 676 milioni di euro! Tombola!

Gioco ricco …mi ci ficco/1

Ammonterebbe a oltre mezzo miliardo di euro, l’extragettito che l’Erario potrebbe incamerare alla fine dell’anno, intervenendo sulla percentuale che il Preu (Prelievo erariale unico) opera su New Slot e Video lottery terminal. Dalle previsioni che sono fatte nel settore degli apparecchi da intrattenimento, essendone previsto un aumento dell’utilizzo, il 2013 potrebbe chiudersi con una raccolta superiore ai 26,2 mld di euro con le relative entrate erariali (con aliquota attuale al 12,7%) per 3,33.

Aumentando di un punto questa percentuale portandola al 13,7 nelle casse dello Stato arriverebbero 266 milioni in più. La stessa operazione per le Vlt –videolottery- (Preu dal 5 al 6%), varrebbe altri 237 milioni di extragettito.

Nonostante queste regalìe, ricordiamo solo i pesanti tagli agli altri settori come quello dei servizi e della spesa sociale: sanità, trasporti, assistenza domiciliare ecc. Dalla Confindustria settore giochi (esiste pure questo settore!!) ci fanno sapere che il presidente di Confindustria giochi, Massimo Passamonti, sul punto è deciso: «Non verseremo i 600 milioni allo Stato, confidiamo nel verdetto di Appello. La responsabilità è della Sogei e dei ritardi nel realizzare il collegamento». (2)

Qui veniamo alla seconda questione presente all’interno di queste ultime vicende in materia di misure che sono state prese in vicende riguardanti il settore “gioco”.

Non ultima, in questa vicenda la “misteriosa” costituzione, all’autorità giudiziaria, di Francesco Corallo noto come il principale esponente della Bplus – ex Atlantis (società egemone del mercato dell’azzardo, del quale controlla una quota del 30%). Numerosi sono gli interrogativi messi in evidenza, da parte di alcuni organi di stampa sui motivi “nascosti” (?) in questa inaspettata costituzione .

SI CONSEGNA IL RE DELLE SLOT MACHINE: FRANCESCO CORALLO ERA LATITANTE DAL 2012. Così titolava il giornale “la Repubblica”, che scriveva nell’articolo: … Si è consegnato agli agenti della Polaria di Fiumicino Francesco Corallo, titolare della Bplus Giocolegale ltd (già Atlantis), la più grande società di slot machine in Italia e all’estero, per un giro d’affari da 30 miliardi ogni anno il re delle slot machine, latitante dal maggio 2012 per corruzione.

Da notare come si intreccino il condono per le penali miliardarie previsto dal decreto Imu del governo Letta e le trattative per la cessione della società leader nel settore delle slot machine in Italia.

La possibile cessione della Bplus (che aveva avuto ben due offerte: la prima di 420 milioni di euro dalla multinazionale spagnola Coder e l’altra – circa 500 milioni – del fondo inglese Eaton Gate), era bloccata dall’enormità della penale che doveva essere pagata all’Erario italiano che ora – grazie al condono di Letta che ne riduce la cifra – potrebbe venderla.

Il condono che prevede la possibilità di sanare le penali per i disservizi del 2004-2007 con il 25 per cento del dovuto potrebbe sbloccare la partita: lo Stato incasserebbe 211 milioni di euro utili per coprire l’intervento sull’Imu.

Gioco ricco …mi ci ficco/2

La possibile cessione farebbe così entrare l’acquirente (Codere o Eaton Gate?) nel mercato più redditizio d’Europa dalla porta principale pagando poco più di 250 milioni (la differenza tra la valutazione della società e le penali scontate da pagare). Facciamo una congettura, o un semplice 2 + 2

Francesco Corallo, la cui azienda era stata sospesa temporaneamente a causa dell’informativa antimafia interdittiva del 24 settembre 2012 per la quale la Bplus era stata esclusa dalla gara per le concessioni di utilizzo nel mercato del gioco, grazie a questi due semplici fatti (sanatoria con riduzione della sanzione; cessione dell’azienda) potrebbe tornare ai suoi casinò delle Antille con 200 milioni in tasca, anche se sarebbe costretto ad abbandonare la sua gallina dalle uova d’oro in mano a concorrenti più graditi alle autorità italiane.

Forse gli interrogativi che “qualcuno” si poneva in merito alla “misteriosa e repentina” costituzione all’autorità giudiziaria, potrebbe trovare nelle pieghe di questi ultimi sviluppi dell’intera questione, una sia pur parziale congettura o risposta.

Ma vediamo più da vicino queste società alle quali Corallo cederebbe la Bplus, considerate più gradite dalle autorità italiane.

Un articolo del “il Sole 24ore” titolava: La spagnola Codere cerca lo sprint per acquisire la BPlus di Francesco Corallo (1)

A ben vedere questa società non è certamente inferiore alla stessa che intende acquisire tutt’altro!

La multinazionale spagnola nel settore del gioco (57.000 terminali, 190 sale gioco, 798 punti scommesse, 13 casinò e 3 ippodromi), aggiungerebbe questi numeri alle 90mila slot machine e una quota di mercato vicina al 25-30 per cento posseduta dalla Bplus. Con quest’operazione Codere diventerebbe di fatto una delle maggiori, se non la maggiore azienda europea presente e operante nel settore Giochi!

La rapidità di quest’operazione s’è resa ancora più pressante dall’iniziativa dei Monopoli di Stato i quali inviando una lettera all’azienda, annunciavano che nel caso non venisse trovato un compratore entro il prossimo 20 settembre, verranno tolte le licenze sulle slot machines e quindi saranno spente le 90mila macchinette che BPlus ha sul territorio nazionale.

In questa decisione dei Monopoli ha influito anche un’informativa (su richiesta del Tribunale di Milano) del Prefetto di Roma che aveva giudicato la società soggetta a rischi di infiltrazione mafiosa .

Nel caso questa operazione non andasse in porto si prevede lo spezzettamento del parco macchine di Bplus, che potrebbe essere suddiviso per quote di mercato tra gli altri operatori. Ad avvantaggiarsene potrebbe essere una decina di concessionari, tra i quali Lottomatica, Sisal, Snai, Cogetech.

Sulla stessa falsariga è reso noto che anche: Eaton Gate presenta offerta da 500 milioni euro per rilevare Bplus (1)

Quest’azienda, concorrente con l’altra, ha presentato un’offerta attorno ai 500 milioni di euro per l’acquisizione del 100% di Bplus. Essa è un fondo d’investimento internazionale con base a Londra che ha gestito negli ultimi dieci anni attività per più di 2,1 miliardi di euro, partecipando a fusioni e acquisizioni per un valore pari a circa 10 miliardi di euro, è il capofila di un raggruppamento che comprende altri due grandi fondi di private equity, uno americano e uno australiano.

Il private equity è un operazione attraverso la quale chi investe può prendere delle quote di un’azienda tramite un acquisto di azioni già presenti all’interno del capitale sociale o attraverso la sottoscrizione di nuove azioni. In questo secondo caso l’attività avviene attraverso un aumento di capitale e quindi c’è un iniezione di capitale fresco.

Spigolature/1

Anche Enrico Letta gioca d’azzardo. Chi non risica non rosica

Il finanziamento di progetti “virtuosi” attraverso i proventi del gioco sta diventando sempre più lo strumento di ricatto delle società del gioco e di legittimazione facile di un sistema profondamente ingiusto, malato e parassitario, che genera criminalità, oppressione e povertà. Non vogliamo finanziamenti alla ricerca, al reddito di cittadinanza, alla spesa pubblica con il denaro sporco dell’azzardo. Nel caso dell’IMU la truffa è doppia. Si utilizzano fondi che potrebbero essere utilizzati per tutti, per coprire l’abolizione dell’unica tassa patrimoniale esistente in Italia. Alla faccia dell’equità

Per avere un’informazione anche questa corretta e puntuale, va evidenziato quest’articolo (3)

Su queste vicende si sta sempre più accentrando l’attenzione da parte della stampa e servizi televisivi di informazione (poca), indagine e divulgazione.

In questi servizi si nota che l’attenzione e l’interesse per un intervento possibile, è quasi esclusivamente indirizzato sulle ricadute di carattere socio-sanitario. Sociale per la devastazione che è in grado di produrre in termini d’immiserimento e degrado per la quantità di denaro investito, spesso fuori controllo da parte delle persone che giocando a volte somme non disponibili sono obbligate poi a rivolgersi al mercato dell’usura e dello strozzinaggio, ottenendo con ciò pesanti sviluppi a volte anche di carattere autolesionistico; sanitario in quanto la defiizione di una nuova patologia come è il caso della “ludopatia” innescherebbe tutta una serie di interventi e provvedimenti di natura medico ospedaliera nelle quali investire risorse economiche e scentifiche distogliendo così l’attenzione nei contronti della parte più consistente riguardante l’utilizzo e la provenienza dei capitali che vengono investiti in questo settore che presenta al momento notevoli tendenze alla crescita, di fatto mettendone in secondo piano il lato economico il quale, oltre a produrre effetti di dipendenza elevata e feroce, produce anche enormi profitti e attira “personale” con attitudini non sempre in linea con forme più  lecite in rapporto alle caratteristiche che ha preso il settore del gioco d’azzardo legalizzato. In conclusione proponiamo alcuni commenti ripresi dalla rete su queste misure governative in materia di decreto anti-crisi o salva-Imu

Spigolature/2

uno di questi commenti è:

Legalità senza giustizia: l’Imu e gli spiccioli del gioco d’azzardo  

Ho ben chiaro, da sempre, che il principio di legalità scisso da quello di giustizia è principio che non significa nulla. … Scindere questi due concetti rendendoli l’uno indipendente dall’altro fa scivolare il livello, già di per se minimo, della decenza di questo paese, ben sotto la soglia della sopravvivenza civile . Eppure la politica italiana è riuscita, in questi giorni, a rappresentare con il decreto Imu un duplice salto mortale nella direzione di rendere legale una decisione profondamente iniqua ed ingiusta. …. Ma per cospargere ulteriore sale sulle ferite aperte di questa prima indecenza il governo è riuscito ad affiancarne un’altra. Forse ancor più ingiusta. Una parte del mancato gettito dell’Imu si recupererà da quella elusione miliardaria operata dai concessionari dei giochi d’azzardo che, bontà loro,  con una manciata di” piccioli “ usciranno indenni dalla contestazione iniziale di avere eluso ben 93 miliardi di euro

A conclusione, molto amara, il commento così tira le conclusioni: …Quando si sbandiera il principio di legalità come principio fondante di una democrazia ci si aspetti che la legalità sia fatta propria dalle bande che dominano questo nostro paese in esclusivo nome di interessi particolari. Vince il più forte, anche in democrazia quando il principio (questo sì sostanziale) di giustizia sociale viene progressivamente abbandonato e relegato a mera ipotesi accademica la cui applicazione pratica non interessa più nessuno.

Altre domande si pongono con maggiore forza, soprattutto riferendosi alle ultime misure di carattere economico del governo Letta che stabilendo “Nuove norme per il Bingo”, non ritengono che sia giusto che il gioco, d’azzardo o meno, faccia parte di un decreto anticrisi stabilendo una sanatoria per i concessionari delle New slot per il prelievo erariale unico (e non pagato fra il 2004 e il 2007). E’ questa una delle novità previste dal pacchetto di norme sui giochi nell’ambito del dl anticrisi. Con l’esigenza di arginare il gioco clandestino, per contribuire alle entrate dello Stato da utilizzare per dare un aiuto al recupero delle opere d’arte lo stato giustifica questa scelta.

Note:

1) http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2013/05/la-spagnola-codere-cerca-lo-sprint-per-acquisire-la-bplus-di-francesco-corallo.html

2) http://www.jamma.it/politica/passamonti-sgi-laumento-delle-tasse-del-gioco-e-argomento-demagogico-la-cui-efficacia-e-tutta-da-dimostrare-37426

3) http://www.dinamopress.it/news/limu-e-il-denaro-sporco-dellazzardo

 

 

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