La Corte d’Assise di Palermo, che celebra il processo sulla trattativa Stato-mafia, ha ammesso la richiesta della Procura di citare a deporre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. I giudici, però, hanno fissato dei “paletti” entro i quali la deposizione dovrà essere contenuta.
Per delimitare il contenuto della deposizione del capo dello Stato la Corte d’Assise ha citato la sentenza della Corte Costituzionale che si è pronunciata, a dicembre scorso, sul conflitto di attribuzioni tra la Procura di Palermo ed il Quirinale.
I giudici hanno ammesso la deposizione “nei soli limiti delle conoscenze del teste che potrebbero esulare dalle funzioni presidenziali e dalla riservatezza”.
I giudici – accogliendo tutte le richieste di ammissione testimoniali della Procura escluse quelle relative alle citazioni dei magistrati Vittorio Teresi, Roberto Scarpinato e Antonio Ingroia – hanno deciso che anche Il presidente del Senato, Piero Grasso, deporrà al processo sulla trattativa Stato-mafia in corso alla Corte d’Assise di Palermo.
Sì, va bene, precauzioni dovute… Ma resta il fatto: Napolitano sa qualcosa su quella non edificante vicenda e bisogna tirargliela fuori con le pinze. E un po’ di tatto…
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa