E’ stata rinviata al 6 dicembre , al tribunale di Brescia l’udienza per la revoca della detenzione dell’attivista politico turco Bahar Kimyongur. La Corte d’Appello chiederà a Bahar “se intende essere estradato in Turchia” (sic!). In contenporanea è’ stato convocato un presidio di solidarietà con Bahar presso il tribunale di Brescia in via Gambara 40. A Firenze sabato pomeriggio alcune decine di compagni solidali con Bahar, attualmente rinchiuso nel carcere di Bergamo, si sono dati appuntamento sotto
Giovedì 21 novembre scorso,
Bahar Kimyongur è un militante antimperialista, da molto tempo attivo nella solidarietà con i prigionieri politici in Turchia e nell’opposizione alle politiche del regime turco, soprattutto rispetto alla repressione sul fronte interno e all’espansionismo sul fronte esterno, nell’area mediorientale. Attualmente animava il Comitato contro l’ingerenza in Siria, rendendosi protagonista della lotta contro la guerra imperialista, condotta per procura – armando i cosiddetti “ribelli” – e direttamente dalle potenze della Nato, Turchia in primis, da Israele e dai regimi arabi reazionari (Arabia Saudita, Qatar, Giordania…).
Per questa sua militanza è già stato incarcerato in Olanda, Belgio – dove è stato processato e infine assolto in quanto gli era stata attribuita l’appartenenza al gruppo comunista turco Partito – Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario (DHKC-P) e, quest’estate, in Spagna, ove si trovava in vacanza con la famiglia, sempre per l’estradizione richiesta dalla Turchia. L’udienza di oggi dovrà decidere se liberare Bahar, trasferirlo ai domiciliari o nel carcere di Rossano Calabro in attesa del giudizio sull’estradizione richiesta dalla Turchia.
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