Sabato mattina a Roma di fronte al consolato di Spagna, è stata intortata Yolanda Barcina e il governo spagnolo. Ennesima iniziativa di solidarietà con i NO TAV baschi condannati fino a due anni di carcere per aver tirato una torta in faccia alla presidentessa della regione Navarra, sostenitrice del treno ad alta velocità. In queste settimane sono state numerose le iniziative a sostegno dei lanciatori di torte in diversi paesi, anche a Roma e in val di Susa il movimento No Tav ha fatto sentire la sua vicinanza, a dimostrazione che le lotte si uniscono oltre i confini stabiliti e gli accordi tra paesi.
HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA!
NO TAV AURRERA!
Di seguito il volantino distribuito durante l’azione:
SOLIDARIETÀ CON LE QUATTRO PERSONE CONDANNATE PER I TARTAZZI CONTRO LA TAV, A YOLANDA BARCINA
Il 27 ottobre 2011, tre persone intartarono la presidentessa della Navarra, Yolanda Barcina, durante una sessione plenaria della Comunità di lavoro dei Pirenei, nella cittá di Tolosa. Per alcuni secondi, la faccia di Barcina rimase coperta di dolce meringa. Lobiettivo di questa azione di protesta, realizzata dal movimento di disobbedienza TAV Mugitu!, era denunciare Barcina come la principale responsabile, tra le persone presenti alla riunione, dellimposizione del Treno ad Alta Velocità in Euskal Herria (Paesi Baschi), imposizione che fin dal principio ha suscitato unampia opposizione. A Tolosa, lazione non provocò detenzioni né identificazioni, mentre le guardie di sicurezza si limitarono a espellere i lanciatori di torta dalla sala. Tornati in Navarra, gli autori dei tartazzi furono arrestati dalla Polizia Forale e imputati per un supposto delitto di attentato allautorità nellAudienzia Nazionale spagnola, tribunale deccezione che si è arrogato il diritto di processarli. In un secondo momento, inoltre, durante la conferenza stampa realizzata il giorno successivo in Iruña (Pamplona) per spiegare le ragioni dellazione, anche una quarta persona venne messa sotto processo con lo stesso capo daccusa. Il 18 novembrelAudiencia Nacional ha celebrato il processo, con richieste dai 5 ai 9 anni, condannando alla fine tutt@ a due anni di carcere.
Il Treno ad Alta Velocità è un progetto ecologicamente devastante ed economicamente disastroso. Gran sperperatrice denergia, distruttrice dellambiente, rumorosa, la TAV aumenta la centralizzazione del territorio nelle grandi metropoli a danno dei piccoli paesi e delle città di mezze dimensioni, promuove lipermobilità ed è elitario: la maggior parte delle persone lo utilizza molto poco, o non lo usa affatto, e solo una residua minoranza vi ricorre con una certa frequenza. Le grandi opere come la TAV, inoltre, suppongono un grande sperpero di denaro pubblico e sono una delle cause dei grandi tagli al welfare che stiamo soffrendo. Oltre a tutto questo, la classe dirigente, negli ultimi venticinque anni, ha consapevolmente occultato il costo sociale, economico ed ecologico del progetto, ha mentito sulle sue supposte virtù ed ha insultato, quando non criminalizzato, lopposizione alla TAV lì dove questa si è manifestata, mentre in molti casi si arricchiva in modo fraudolento, come dimostrano le carte di Bárcenas. Yolanda Barcina rappresenta perfettamente questo atteggiamento di prepotenza e inganno permanente.
Per questi motivi, consideriamo che azioni popolari come lintartamento di dirigenti, che, come Yolanda Barcina, sono responsabili di aver imposto la TAV occultando i suoi effetti nocivi e di aver mentito sul suo vero impatto economico e sociale, sono perfettamente legittime e comprensibili come una giusta forma di protesta contra la TAV. In cambio, denunciamo che la gravità e lassoluta sproporzione delle pene inflitte per queste quattro persone non hanno paragone in nessun paese occidentale, dato che azioni simili nei confronti delle autorità sono considerate infrazioni minori e praticamente senza conseguenze legali. Tutto questo rappresenta una vergognosa contraddizione con la magnanimità che la Giustizia mostra con politici bugiardi e corrotti, che vengono quasi sempre assolti. Per tutto questo, esigiamo la paralizzazione dei lavori della TAV e larchiviazione del processo avviato nellAudiencia Nacional contro queste quattro persone che addolcirono la faccia di Barcina. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo processo riunisce tutti gli elementi propri dell’ingiustizia penale, tra cui luso di tribunali deccezione come lAudiencia Nacional per reprimere la dissidenza sociale e lapplicazione di codici penali sempre più repressivi per criminalizzare la disobbedienza civile. Vogliamo che la fine di questo processo si converta in una presa di coscienza del carattere inutile e dannoso della TAV e di altre infrastrutture ugualmente distruttive.
No al Treno ad Alta Velocità
IN VAL DI SUSA COME IN EUSKAL HERRIA
NO TAV OVUNQUE!
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