Ieri mattina alcune centinaia di studenti e studentesse dei Collettivi della Sapienza avevano ‘osato’ contestare ministri e vip vari mentre si svolgeva una conferenza sulla ‘green economy’ all’interno del Rettorato della maggiore università italiana, blindato per l’occasione. L’aver spostato alcune transenne e l’essersi avvicinati ‘troppo’ all’ingresso dell’edificio all’interno del quale le autorità pontificavano a proposito di un futuro negato a un’intera generazione è costato assai caro ai giovanissimi contestatori. Era dal 1996 che la polizia non entrava in maniera così massiccia all’interno della città universitaria: ripetute e violentissime cariche, caccia all’uomo, pestaggi di ragazzini già bloccati a terra, minacce, addirittura caroselli di automezzi lanciati a tutta velocità contro gli studenti che cercavano di mettersi in salvo, due ragazzi fermati e poi denunciati, varie teste spaccate. Perché “avevano lanciato delle pericolose bombe carta” e “avevano tracciato delle scritte sui muri” spiegano la Questura e i giornali di centro-destra-sinistra.
Ma gli studenti e le studentesse non hanno lasciato passare neanche ventiquattro ore e appena raccolte le idee sono passati al contrattacco. E così stamattina si sono dati appuntamento a mezzogiorno alla facolta di Lettere e dopo poco hanno occupato il Rettorato della Sapienza denunciando con forza il comportamento del rettore Frati che ieri ha permesso le scorribande dei caschi blu all’interno dei viali della Sapienza. Gli studenti e le studentesse – almeno quelli che hanno la lungimiranza di alzare per un attimo gli occhi dai loro libri per chiedersi se e quando avranno un futuro – ora chiedono le dimissioni del rettore, che ieri mentre la polizia bastonava a destra e a manca scherzava con i vip a proposito dei ‘botti di capodanno’.
Il corteo è arrivato al rettorato, gli studenti hanno preso posto all’interno dell’Aula Magna ed hanno tenuto un’assemblea. Dopo di che gli studenti sono di nuovo partiti in corteo percorrendo i viali della città universitaria che poi hanno abbandonato, per sfilare sotto lo studentato di via de Lollis, per poi raggiungere piazzale Aldo Moro. Nel frattempo la protesta si è allargata e durante la notte sono state occupate le facoltà di Scienze Politiche e Igiene, mentre in altre facoltà la didattica è stata parzialmente sospesa per tenere dibattiti su quanto avvenuto ieri.
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I diretti responsabili della devastazione dei nostri territori e delle nostre università non sono i benvenuti all’interno degli atenei” avevano scritto ieri gli studenti in un comunicato riferendosi ai rappresentanti del Governo, tra cui anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invitato al convegno sulla Green Economy, che poi ‘ha dato buca’. “Non possiamo considerare legittimo un Governo che continua a farci pagare la crisi a colpi di tagli, precarietà e disoccupazione. In centinaia ci siamo radunati all’interno dell’ateneo, ridotto ad un fortino di transenne e polizia, e abbiamo dato vita ad un corteo interno che ha girato tra le facoltà. (…) Sappiamo benissimo che l’ordine di far entrare il reparto celere, per la prima volta dopo anni, all’interno dell’ateneo viene proprio dal rettore Frati. Ne sono consapevoli anche i professori, ricercatori e lavoratori della Sapienza, che oggi pomeriggio (ieri, ndr) si sono rifiutati di partecipare al Senato Accademico, impedendone lo svolgimento”.
Il comunicato denuncia apertamente il doppio standard delle ‘forze dell’ordine’: “Con i “Forconi” tanto di cappello e la polizia si toglie il casco e scopre il viso, con gli studenti e i precari, con chi prova ad opporsi alla macelleria sociale dell’austerity, cariche alle spalle e manganellate sulla testa”.
Il Rettore Frati questa mattina all’Università non si è visto, e sembra che abbia disdetto anche la sua partecipazione a un dibattito a Filosofia previsto per il pomeriggio di oggi.
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