Grande fibrillazione, in quel di Rimini, per un convegno “sulla crisi” organizzato dai grillini per il 1 febbraio e che avrebbe dovuto essere concluso da Fabrizio Zani.
Lancia l’allarme il segretario locale di Rifondazione, che per fortuna lì mantiene ancora viva la memoria storica. Il sito http://www.ilcorsaro.info ne riprende in questo modo la denuncia:Un convegno su “crisi globale e risposte locali” dei gruppi del MeetUp del Movimento 5 Stelle di Rimini sarà concluso dall’intervento di Fabrizio Zani, ex terrorista nero, Terza Posizione, Nuclei Armati Rivoluzionari, Ordine Nuovo e liberato definitivamente nel 2008. La denuncia è di Eugenio Pari segretario di Rifondazione di Rimini di cui riportiamo il comunicato. Nel frattempo molti attivisti del Movimento Cinque stelle nei forum prendono le distanze dall’iniziativa e dal personaggio invitato.
Il 1 febbraio il M5S di Rimini promuoverà un convegno intitolato “crisi globale e risposte locali”. A concludere l’incontro sarà Fabrizio Zani. Per chi non lo sapesse Fabrizio Zani è un ex terrorista di estrema destra tra i fondatori nel 1974 dei “Gruppi per l’ordine nero”, Terza posizione e Nuclei Armati Rivoluzionari. Nel 1974 viene condannato per attentati dinamitardi compiuti da Ordine nuovo. Arrestato ancora nell’aprile del 1983, viene condannato all’ergastolo per l’omicidio di Mauro Mennucci (l’informatore di polizia responsabile della cattura di in altro esponente di spicco del’estrema destra armata, Mario Tuti) e per concorso nella morte di Alessandro Caravillani, uno studente romano trovatosi coinvolto in uno scontro a fuoco fra NAR e polizia durante una rapina in banca. Liberato definitivamente nel 2008, Zani non ha mai compiuto alcun atto di dissociazione. I pifferai grillini sono ancora in grado di definirsi estranei alla destra e alla sinistra? A quanto pare a quest’ultima sicuramente si.
È un fatto agghiacciante, per questo ci appelliamo ai democratici e progressisti pur presenti nel M5S per bloccare questa iniziativa. Rivolgiamo un appello a tutti i soggetti, ai cittadini, ai movimenti e ai partiti democratici della nostra comunità perché prendano voce e facciano sentire il proprio dissenso rispetto a alla partecipazione a questa iniziativa di una persona così chiaramente coinvolta in una delle pagine più buie della storia italiana: quella strategia della tensione.
L’enfasi legalitaria è fastidiosa, ma la ricostruzione è abbastanza esatta, per quanto molto sintetica. Chi volesse saperne di più, può documentarsi su diversi libri di storia, a partire da “Valerio Verbano”, edizioni Odradek, forse la più completa mappa del neofascismo armato degli anni ’70. Tutto inizia però con
ancorafischia.altervista.com, che rende nota la cosa.
Scandalo nella Rete, via vai di insulti, smentite, conferme, contestazioni.
Arriva naturamente – alla fine – la “smentita ufficiale” del M5S locale, datata 20 gennaio, che farebbe pensare a una marcia indietro del Movimento 5 Stelle locale. In pratica a Zani, cui erano state affidate nientemeno che le “conclusioni e sintesi” del convegno, sarebbe stato chiesto di “fare un passo indietro”. Ma naturalmente non si possono smentire manifesti e locandine, che testimoniano del fatto che l’invito era stato fatto e soltanto “la polemica strumentale” ha costretto a recedere da una scelta indegna.
http://www.rimini5stelle.it/nota-sul-convegno-del-1-febbraio/
Peccato che in rete continui a a essere presente la locandina ufficiale che annuncia la presenza di Zani in posizione di assoluto rilievo. Consigliamo di notare con attenzione quante volte ricorre – nella grafica – il termine “signoraggio”.
Nonché su altri siti “vicini” a organizzatori e relatori. Come http://testelibere.it/event/crisi-globale-e-risposte-locali
Seguendo i commenti su Fb si può notare che lo stesso Zani si è fatto sentire, non proprio felice della pubblicità. Oggi si occuperebbe di “rivoluzione naturale”, coordinando l’attività delle Edizioni Sì, per cui scrivono del resto molti i relatori del convegno e il cui vero guru economico sembra essere quell’Alain Parguez che figura tra i principali sostenitori della Modern Monetary Theory (Mmt).
A volte si ripresentano, facendo gli ambigui, contando sulla “ignoranzità” ormai diffusa sulla storia di questo paese. Non ci sembra il caso di permetterlo.
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