Menu

Il “golpellum” sulla legge elettorale passa alla Camera

Dopo i brividi di ieri, oggi la Camera ha approvato il testo della nuova legge elettorale. I voti a favore questa volta sono stati 365, i contrari 156 mentre 40 sono stati gli astenuti. Il provvedimento adesso deve passare all’esame del Senato. A favore della nuova legge hanno votato PD, FI, NCD. Contrari M5S, SEL, Lega Nord, Per l’Italia, FdI, CD e Psi. Si è invece astenuta Scelta Civica che pure fa parte della maggioranza di governo.
Il testo varato da Montecitorio ha recepito quanto convenuto fra il premier e segretario del Pd Matteo Renzi e Berlusconi. A partire dal premio di maggioranza e dalle altissime soglie di sbarramento tese a impedire l’accesso alla vita parlamentare alle formazioni politiche più piccole. Durante la discussione alla Camera e’ stato stralciato l’articolo 2 della nuova legge, quello sulle norme riguardanti l’elezione dei senatori. Lo stralcio e’ dovuto sia al mancato accordo sulla riforma istituzionale del Senato e sia perche’ i criteri per l’elezione dei membri di Palazzo Madama sono rinviati a dopo l’entrata in vigore della nuova legge elettorale.
Gli emendamenti sul tema della parità di genere, tutti bocciati, hanno diviso il Pd ma alla fine il patto Renzi-Berlusconi ha retto. Ieri era stato bocciato anche l’emendamento sulla doppia preferenza di genere. Bocciato anche l’emendamento che avrebbe introdotto le preferenze e quello che avrebbe reso obbligatorie per legge le primarie per scegliere i candidati.
Secondo il “golpellum” approvato dalla Camera le caratteristiche del nuovo sistema elettorale – cosi’ come uscito dalla Camera – saranno le seguenti: il 12% dei voti come soglia di sbarramento per le coalizioni, il 4,5% per i partiti all’interno delle coalizioni e 8% per i partiti che invece si presentano da soli. Il territorio nazionale viene suddiviso in circoscrizioni regionali, a loro volta suddivise in collegi plurinominali che non dovranno superare il numero di 120 ai quali e’ assegnato un numero di seggi da tre a sei. Un abnorme premio di maggioranza del 15% viene assegnato alla coalizione o lista vincente che supera al primo turno almeno il 37%  dei voti. Doppio turno di ballottaggio tra le prime due coalizioni o liste, qualora nessuna delle due abbia raggiunto il 37%  dei voti. Se confrontiamo questa legge elettorale alla sentenza emessa dalla Corte Costituzionale che ha liquidato il Porcellum, si può parlare tranquillamente di un golpe incostituzionale a esclusivo vantaggio della “governance”. Ce lo chiede l’Europa.

In qualche modo la pensano così diversi commenti diffusisi in mattinata. ”L’approvazione in prima lettura della nuova legge elettorale suscita numerose preoccupazioni alla luce delle indicazioni espresse nella sentenza della Corte con cui sono stati accolti i profili di illegittimita’ costituzionale della legge elettorale cosiddetto ‘Porcellum”’ afferma il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi. “Io voto la legge oggi perche’ e’ il punto di partenza. Se questa legge fosse il punto di arrivo e fossimo in sede di conversione definitiva, io non la voterei” ha dichiarato il deputato del PD Alfredo D’Attore. I deputati del M5S hanno esposto in Aula delle grandi foto con ritratti di volti di Renzi e Berlusconi accomunati da un grosso cuore e sotto scritto: “Profonda sintonia. Condannati all’amore”. I deputati di Sel hanno mostrato in Aula il testo della Costituzione.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *