CS: FORTE BRAVETTA, FUCILATI DAI FASCISTI, DIMENTICATI DALLA STORIA MA NON DA CHI CERCA GIUSTIZIA NELLA VERITA’
Queste le parole, insieme a 38 nomi, iscritte in una stele che questa mattina abbiamo deposto vicino il monumento in ricordo dei fucilati di Forte Bravetta.
Un’azione simbolica e una scultura lignea per ricordare e dare giustizia a chi ha dato la propria vita per la democrazia e la libertà. Un gesto per sollecitare le istituzioni a riparare a questa vergognosa omissione.
Esistono luoghi, spazi e storie del nostro Paese, che non raccontano le reali e tragiche vicende che portarono alla nascita della Repubblica dopo la lotta di Liberazione. L’esempio dell’Armadio della vergogna è emblematico della cattiva coscienza di una nazione che non ha mai fatto i conti col proprio passato, preferendo occultarlo più che affrontarlo. Ci sono anche lapidi che raccontano solo una parte della verità come quella di Forte Bravetta, tappa indelebile nel percorso della Liberazione e della rinascita democratica dell’Italia, sottacendo però la parte più indigesta, quella che poteva coinvolgere personaggi che dopo la caduta del fascismo, si tolsero la camicia nera, come se questo semplice gesto bastasse per cancellare gli orrori del regime di cui erano partecipi.
Perché dentro Forte Bravetta furono massacrati 107 esseri umani, rei di essersi opposti all’arroganza criminale del fascismo di mussoliniana memoria, e alla follia senza appello del germanico nazismo d’occupazione, ma per 38 di questi, condannati a morte dal Tribunale speciale per la cosiddetta difesa dello Stato -ovviamente fascista- non vi è traccia sul monumento presente nel parco adiacente il forte stesso. Nomi e persone dimenticate per anni dalla cattiva coscienza dei posteri e che ancor oggi aspettano un riconoscimento postumo come quello di un nome inciso su una lapide.
Ricordare queste pagine della nostra storia è un vaccino contro il ciclico affiorare di rigurgiti fascisti. Seminando la verità su chi erano e su quello che hanno causato orbaci e camicie nere, si renderà impraticabile l’opera di falsità e di revisionismo storico.
Invitiamo pertanto le istituzione a provvedere, al più presto, alla grave omissione ripristinando la corretta memoria degli eventi. Siamo pronti a partecipare attivamente a questo percorso e vigileremo affinche ciò venga realizzato.
Sezione ANPI Trullo-Magliana
Franco Bartolini
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