Alcune centinaia di persone si sono ritrovate in largo Corrado Ricci a Roma per protestare contro il massacro della popolazione palestinese a Gaza e per dire basta con i bombardamenti israeliani che hanno provocato ad oggi 100 morti e più di 600 feriti che gli ospedali palestinesi – presi di mira anch’essi dai raid e prima ancora dall’assedio – non riescono più a curare.
In piazza numerosi interventi: dalla comunità palestinese alla campagna Bds, dall’ambasciatrice palestinese alle reti di solidarietà con la resistenza. La tensione e la rabbia erano tangibili. Il muro di cartone allestito per ricordare i dieci anni dalla sentenza di condanna della Corte Penale Internazionale nei confronti del Muro dell’Apartheid israeliano è stato frantumato da manifestanti e attivisti e dietro è comparso lo striscione che invoca “Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni verso Israele”. Ma rimanerere fermi in piazza era diventato insopportabile ai tanti e tante che hanno riempito largo Ricci. E’ iniziata così una lunga trattativa con la polizia ed alla fine si è riusciti a partire in corteo. Via dei Fori Imperiali si è riempita di bandiere palestinesi e di striscioni che inneggiavano alla resistenza palestinese, al boicottaggio, alla solidarietà.
Lentamente la manifestazione ha sfilato fino al Colosseo dove dopo alcuni interventi si è sciolta. Oggi la cartolina per i turisti ha parlato di altre cose, del dramma di un popolo chiuso in una gabbia a cielo aperto da dove non si può fuggire e costretto a rimanere sotto le bombe israeliane. “Nessuna equidistanza è accettabile tra l’apparato militare israeliano e i raffazzonati razzi con cui si difendono i palestinesi” è stato sottolineato. “C’è una sola violenza che la comunità internazionale si rifiuta di riconoscere, quella dell’occupazione israeliana che dura ormai da troppi anni e che i palestinesi non sopportano più”. La mobilitazione prosegue. Altre città si sono mobilitate oggi, altre lo faranno nella giornata di domani.
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