Mercoledi sera a Bologna si è svolta l’assemblea regionale della lista Tsipras con all’ordine del giorno la presentazione della lista alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna.
Le dimissioni anticipate del presidente Errani, a seguito di condanna penale per falso ideologico sulla questione dei finanziamenti regionali al fratello, hanno accelerato la discussione dentro la variegata composizione locale de “L’altra europa per Tsipras”. Maturata la decisione di presentarsi alle elezioni si è passati a definire il programma di massima e nell’assemblea di mercoledi si è riaperta la discussione sui rapporti con il Partito Democratico e dunque se mantenere l’alleanza di governo regionale o avanzare una proposta alternativa.
Ad aprire gli interventi, dopo la lettura dei punti sintetici di programma e delle regole per la costruzione delle liste, i rappresentanti di SEL hanno ribadito la necessità di aprire il “confronto programmatico” con il PD, la continuità con l’esperienza delle europee, sostenendo che l’unità della sinistra espressa dalla Lista deve includere anche la cultura della “sinistra di governo”, che l’alternatività dei punti del programma sono la garanzia sufficiente ad una identità di sinistra e ambientalista.
Tanti gli altri interventi di critica ad ogni apertura al confronto con il PD, specie dei “senza partito”, quasi tutti centrati nel merito delle scelte politiche del partito democratico, ma senza arrivare ad una critica del “sistema PD” come regime.
Diversi gli interventi di membri del Prc che hanno dato l’impressione di una diversificazione politica interna tra le varie anime. Da ricordare che oltre a SEL le maggioranze di governo regionale hanno visto sempre presente anche Rifondazione Comunista.
Una discussione lunga e incartata intorno alla questione della definizione un poco astratta di “confronto”, senza nominare la questione nodale di una possibile o impossibile coalizione di governo: un nodo che veniva fuori solo nei commenti che si potevano raccogliere fuori sala, dove come purtroppo troppo spesso accade le questioni diventano più esplicite.
Il PD è occupato nelle primarie che, per quanto possano essere ininfluenti sul piano delle scelte di governo della regione, rende difficile se non ridicolo parlare di confronto programmatico perchè ormai ci sono diversi Pd, ma soprattutto c’è la questione che sarebbe lo stesso PD che, come possiamo immaginare, non pare interessato ad una alleanza con questa sinistra per quanto possa sforzarsi di essere “di governo”.
Ma per il “popolo della sinistra”, soprattutto quello che fa riferimento a SEL un divorzio non può avvenire per uno strappo a sinistra, devono sentirsi dire di no, poi nel futuro si vedrà.
Alla fine la presidenza dell’assemblea propone di approvare per acclamazione sia il programma che le regole e, riguardo la questione PD, di dichiararsi come lista alternativa che andrà comunque al confronto con le altre forze politiche compreso il PD, il giudizio sull’esito del confronto è rimandato di fatto a dopo la presentazione formale della lista e dei candidati. Una
posizione che viene definita come quella “condivisa” ma che evidentemente risponde a pieno alle richieste di SEL.
* Ross@ Bologna
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Aldo
Non escludo che la Sel vada con il Pd. Questo gruppetto è il ramoscello del partito che rappresenta il nemico di classe.
Spero tanto che invece chi ha intenzione di farsi fregare dandogli il voto il giorno delle elezioni vada altrove.
Mauro Pigozzi
Se Lista Tsipras, Sel, Prc o chi sarà, si allea con il PD alle regionali in Emilia, sicuramente NON avranno il mio voto! Non ci si può alleare con il PD nella regione dove più si vede il carattere oligarchico e di regime di quel partito! Spero che qualcuno abbia il coraggio di presentare un candidato che vada oltre al solito grillino, destinato comunque alla sconfitta, purtroppo… altrimenti, come suggerisce il precedente commento, meglio andare altrove o annullare la scheda!