Al netto dell’insopportabile retorica cosa ci dice #Manfredi nella sua lettera?
Ci dice che al momento le forze politiche che sostengono il governo Draghi non hanno intenzione di salvare #Napoli dal #dissesto.
Dissesto causato da un debito che ha origini lontane e di cui in gran parte sono responsabili proprio i partiti di centrosinistra che hanno promosso la candidatura dell’ex-rettore della Federico II.
La cosa curiosa però è che Manfredi si accorge solo ora della situazione disastrosa in cui versano le casse comunali.
Non se n’ è accorto quando guidava il principale ateneo della città e neanche quando era ministro.
E pure non mi pare fosse un segreto, sono anni che se ne parla, sono anni che in tante e tanti denunciamo il debito ingiusto che strangola cittadine e cittadini impedendo l’erogazione e il corretto funzionamento di servizi essenziali.
Manfredi, che dice di essere legatissimo a Napoli, scopre solo ora che “le passività superano abbondantemente i cinque miliardi di euro, tra debiti e crediti inesigibili“, scopre solo ora che le partecipate sono in crisi e che la macchina amministrativa è stata distrutta da anni di tagli e mancato turnover.
Scopre tutto questo solo ora che vuole diventare sindaco.
Quanta ipocrisia!
Ma questa sceneggiata sulla candidatura ha avuto comunque un merito:
mettere in luce la centralità della questione del debito e il fatto che PD e M5S non hanno intenzione di stralciarlo.
A questo punto, ora che il quadro è chiaro, si pone però un’ altra questione:
Con che coraggio Sergio D’Angelo e Alessandra Clemente continuano a cercare un’interlocuzione con il centrosinistra?
Perché sperano di allearsi con chi ci ha portato in questa situazione e ora sta per dare il colpo di grazia alla città?
Purtroppo non credo che la risposta sia da ricercare in una fine strategia politica a difesa di Napoli ma piuttosto nel desiderio di occupare ad ogni costo la poltrona di sindaco.
Di Bassolino invece non parlo neanche perché essendo uno dei diretti responsabili dello sfascio sarebbe fin troppo facile dire che lui non può essere la soluzione .
La verità è che a noi napoletane e napoletani nessuno ci verrà a salvare.
Potremo salvarci solo se ci diamo una mossa, se buttiamo a mare questa vecchia e inutile classe politica e prendiamo direttamente in mano il nostro futuro.
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