Una battuta da avanspettacolo e via. Così si “governa” nell’Italia commissariata dalla Troika e affidata alla comuniczione compulsiva di un capocomico.
“Nla publica amministrazione c’è molto grasso che cola”, ha motteggiato ieri parlando in una fabbrica di Aldo Bonomi, ideologo “antisistema” negli anni ’70 felicemente approdato all’iperliberismo e all’imprenditoria in proprio.
Una frasetta da bar sport, che dice una cosa vera mscherando completamente la realtà. Come? Nessuno può negare che la spesa pubblica, e anche l’amministrazione delllo Stato di ogni ordine e grado, sia bacata da centinaia o migliaia di “fondi a perdere”, autentiche pipelines che portano soldi pubblici in privatissime tasche. Noi, però, pensiamo alle grandi opere infrastrutturali – autentiche fabbriche mangiasoldi che nutrono funzionari corrotti e cementificatori criminali; oppure alle consulenze, alle sinecure, alle mille forme in cui viene foragguato un milieu di parassiti avvinghiatia capitoli di spesa oscuri, secretati, dinnovati negli anni e dimenticati in atumoatico.
Pensate che sia questo il “grasso” di cui parla Renzi? Ma facitece o’ piacere…
I giornali padronali da settimane indicano i due comparti principali della spesa pubblica che vanno secondo la roika aggrediti: pensioni e sanità. Ovvero quel che interessa le tasche già vuote di milioni di persone, non certo quelle già troppo piene alcune migliaia di cavallette in giacca. cravatta e Bmw.
E non certo toccheranno le pensioni d’oro (gli stessi giornali padronali, i cui editorialisti sono spesso titolari delle suddette pensioni-scandalo, hanno alzato le barricate contro qalsiasi “contributo di solidariet°”, in nome – ma ditemi voi… – dei “diritti acquisiti”. Quegli stesi diritti acquisiti – a ben altro e più basso livello – contro cui tuonano un giorno sì e l’altro pure in nome della “necessità che ognuno faccia la sua parte”.
E quale sanità pensano di tagliare? Forse quella “in convenzione”? Ovvero quella delle cliniche private cui viene subappaltato ad alto prezzo (a carico dello Stato) tutto ciò che la sanità pubblica, depauperata di risorse anno dopo anno, non riesce più a garantire? Ma no, naturalmente… SI cercherà di tagliare proprio lì dove al contrario andrebbero messe risorse e mezzi aggiuntivi. A cominciare dagli stipendi degli operatori meno specializzati (infermieri, impiegati, portantini, ecc).
Perché sulla terza tipologia di “grasso” il governo Renzi è in piena sintonia con Goldman Sachs e l’Unione Europea: si tratta di tagliare gli stipendi del pubblico impiego (ma anche del settore privato). Bloccando ancora per tre anni i salari, senza rinnovare i contratti, come avviene da sette anni a questa parte (calcolati almeno 5.000 euro in meno l’anno per dipendente pubblico, in media; ovvero 10-11 miliardi nei sei anni considerati “a consuntivo”).
Da questa “cura dimagrante” sanno ovviamente esentati poliziotti, carabinieri e corpi militari vari. E’ bastata la minaccia di proclamae il primo sciopero generale del comparto “sicurezza” perché venissero magicamente trovati, nel giro di 36 ore, gli 873 milioni necessari ad accontentare sbirri e ffini. Certo, il governo non potrà fare la figura del “padre equanime nel distribuire sacrifici; in compenso non correrà il rischio di vedere aprirsi le muraglie di uomini armati sotto la spinta – possibile, non certa, se restiamo spettatori – di masse di lavoratori esasperati. Un passettino aventi verso la “costituzionalizzazione materiale” dei corpi armati come truppa di difesa della “kasta”…
Una domanda. Da dove pensate che verraàò tagliata la somma equivalente a quell destinata soddisfare le attese delle polizie? Possiamo scommettere: non dall’alta velocità, non dalla costruzione di nuove autostrade, non dalle spese militari…
Fuochino?
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