Arrivati all’improvviso in Piazza Montecitorio, nella tarda mattinata di oggi una cinquantina di manifestanti curdi – alcuni dei quali provenienti dal Rojava – hanno tentato di penetrare all’interno della Camera dei Deputati per protestare contro la Turchia e il suo Presidente, al grido di “Erdogan assassino” e ‘Turchia terrorista’ e sventolando alcune delle bandiere dei movimenti guerriglieri dei curdi di Siria e di Turchia che in queste ore stanno resistendo a Kobane contro l’assalto del cosiddetto ‘Stato Islamico’ contro la città del Rojava.
L’irruzione – che i media stanno esageratamente definendo ‘assalto’ o ‘sfondamento’ – è stata evitata dai commessi che hanno chiuso il portone e da un drappello di agenti in assetto antisommossa che hanno impedito l’ingresso ai manifestanti che si sono stati allontanati senza particolari incidenti da Palazzo Montecitorio.
Comunque i curdi sono rimasti in piazza Montecitorio a manifestare, sedendosi a terra a poca distanza dalla sede della Camera dei Deputati e gridando slogan. Alcuni manifestanti mostrano cartelli che recitano “viva la rivoluzione nel Rojawa”, “viva la resistenza di Kobane” e “stop al sostegno capitalista all’Isis”. Mentre scriviamo ci è giunta la notizia che la Digos sta procedendo all’identificazione dei dimostranti e che in Piazza Montecitorio si respira una certa tensione dopo l’arrivo di altri contingenti di polizia in assetto antisommossa.
Intanto dalla resistenza curda arriva un messaggio inequivocabile: se la città curdo-siriana Kobane (Ain al-Arab) cadrà nelle mani dei jihadisti di Al Baghdadi con la complicità delle autorità turche il negoziato tra guerriglieri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e il governo di Ankara finirà. A dichiararlo è stato il leader del popolo curdo Abdullah Ocalan in un messaggio reso pubblico oggi dai parlamentari che lo hanno incontrato sull’isola prigione di Imrali, dove sconta una condanna all’ergastolo. “L’assedio di Kobane non é un assedio qualunque, ma un tentativo di massacro e, se riuscirà, segnerà la fine del processo” di pace turco-curdo, ha avvertito Ocalan nel comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa curda Firat News.
La manifestazione a SS. Apostoli, il 29 settembre (foto di Patrizia Cortellessa):
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