Contro fascisti e padroni, prima i lavoratori. Sabato 13 dicembre ore 15.00 Piazza di San Lorenzo corteo antifascista.
Il 13 dicembre è il terzo anniversario della strage fascista di piazza Dalmazia in cui furono uccisi due lavoratori senegalesi, Samb e Diop mentre un terzo fu ferito gravemente. Strage fascista perché tale ne fu l’autore, Casseri, militante di Casa Pound; fascista perché fu il razzismo a muovere Casseri e chi con lui pianificò quell’azione; fascista e quindi impunita perché l’impunità è ciò che lo Stato riserva a sé stesso, ai suoi apparati e a chi lo serve: agli uomini in divisa come nel caso di Cucchi, Magherini, Raphael, il ragazzo nigeriano morto a Novoli cadendo dal quarto piano durante un controllo di polizia, e molti altri, ai padroni come nel caso Eternit, Ilva e Thyssen e ai fascisti, appunto.
Il giorno prima, il 12 dicembre, è l’anniversario di Piazza Fontana: la Strage di Stato messa in atto dai fascisti alla Banca dell’Agricoltura di Milano nel 1969, anch’essa rimasta senza colpevoli mentre le stesse istituzioni della democrazia borghese ne hanno decontestualizzato i fatti storici e nascosto i rapporti che gli apparati dello Stato avevano con le organizzazioni neofasciste.
Noi invece pensiamo sia indispensabile continuare a denunciare i legami che vedono ancora oggi i fascisti al servizio dei padroni, coinvolti in una rete di relazioni con servizi, malavita e criminalità in affari di riciclaggio, controllo del territorio e traffico di armi e droga: solo così renderemo la giusta dignità a chi è morto per mano fascista.
Oggi, il sistema capitalista mostra sempre di più le proprie contraddizioni ed i propri limiti. Guerra, sfruttamento e disuguaglianza sono l’unica sicurezza per milioni di proletari: una realtà che appare chiara in tutta la periferia dell’Ue, dal Nord Africa fino in Ucraina o Grecia, dove si sviluppano tensioni, scontri e conflitti che si manifestano nei modi più diversi, investendo anche i nostri territori, dove si acuiscono le contraddizioni su cui il sistema e lo Stato lavorano per stimolare i peggiori sentimenti populisti e razzisti e scatenare una guerra tra poveri.
È ciò che sta accadendo in Italia con la Lega nord e Casa Pound: organizzazioni di ispirazione o dichiaratamente fasciste che dai salotti buoni cercano consenso nei settori popolari facendo leva sulla creazione di un sentimento nazionalista, con l’uso di simboli apparentemente apolitici come il tricolore o cavalcando campagne mediatiche che altri confezionano per loro: legalità, sicurezza e immigrazione cui rispondere con maggiore repressione e autoritarismo. I fatti di Tor Sapienza parlano anche di questo: una condizione di marginalità e degrado dovuta alla mancanza di servizi e di strutture.
I veri responsabili di tutto questo sono le istituzioni e le varie giunte che si sono alternate al potere, ma la rabbia di alcuni si è rivolta invece contro i rifugiati, un capro espiatorio perfetto, perché prima che i fascisti sono i media stessi a suggerire una “facile” quanto falsa soluzione: PRIMA GLI ITALIANI!
Ma mentre il dibattito politico si concentrava sui fatti di Tor Sapienza in Italia succedeva ben altro: lotte e vertenze a cui non a caso veniva dato un risalto minimo. A Milano gli occupanti delle case popolari sono scesi in strada per difendersi dagli sgomberi invocati dalla destra e messi in atto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza.
A Terni invece, dopo le manganellate di Roma, gli operai delle acciaierie sono scesi in sciopero per piú di un mese mettendosi alla testa di un movimento che conta sulla partecipazione di migliaia di persone tra studenti e lavoratori. Queste lotte dicono qualcosa di nettamente diverso:
PRIMA I PROLETARI, PRIMA I LAVORATORI,
perché sia chiaro che i nostri nemici sono i padroni, il capitale e le banche e non chi appartiene alla nostra stessa classe.Il 13 dicembre manifestiamo, e facciamo appello a tutti gli antifascisti, i lavoratori e gli studenti ad essere in piazza, per ricordare Samb e Diop, per sostenere queste lotte, valorizzare queste esperienze e rifiutare con forza le spinte alla divisione e alla competizione.
Scendiamo in piazza per proseguire la mobilitazione contro il Governo Renzi ed il ritorno prepotente, in Italia ed in Europa, del fascismo, strumenti che garantiscono all’Unione Europea e al Capitale di proseguire nelle politiche di austerità e di rapina nei confronti della classe lavoratrice.
NON SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA: ODIA CHI TI SFRUTTA NON CHI È SFRUTTATO
NEMICO È CHI TI SFRUTTA E CHI TI SFRATTA
Firenze Antifascista
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